Fino a ieri era il primo comune della Lombardia sciolto per mafia. Da oggi sarà anche la prima cittadina lombarda con un sindaco del Movimento 5 Stelle. A Sedriano, 11mila abitanti nell’hinterland milanese, si è votato domenica 15 novembre dopo due anni di commissariamento. Sono andati alle urne in 5.450 (il 59% degli aventi diritto, la percentuale più bassa della storia). E i ‘grillini’ hanno vinto al fotofinish, battendo il Pd per soli 39 voti. Il nuovo sindaco – Angelo Cipriani, 45 anni, maresciallo della Guardia di finanza in aspettativa – non ha trattenuto le lacrime dopo uno spoglio al cardiopalma. Ma ai seggi, con il simbolo del movimento di Beppe Grillo ben in vista sulla giacca, c’era anche Gabriele Panetta, il candidato che quattro giorni prima dell’apertura delle urne ha fatto un passo indietro dopo essere finito nella bufera per la sua supposta vicinanza (lui dice “solo una conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano. Un rapporto, come documentato da ilfattoquotidiano.it, cominciato negli anni ’80: Panetta era in compagnia di Rocco Musitano la sera in cui il boss della ‘ndrangheta fu assassinato all’uscita di un bar.
Cipriani, il nuovo sindaco, abbraccia il candidato ‘ingombrante’, eletto consigliere comunale con 22 preferenze. La sua rinuncia scritta nero su bianco, pur essendo un gesto simbolico e politicamente rilevante, non ha valore giuridico: dimettersi dipende soltanto da lui, perché nessuno lo può costringere ad abbandonare la massima assise cittadina. Il neo consigliere ‘scomodo’, davanti alle telecamere del Fatto, sbotta: “Mi hanno infangato”. Si copre il volto e se ne va. Lascerà i seggi per ultimo, alle 3.56, assieme agli altri attivisti del Movimento. Il giorno dopo annuncia: “Tra oggi e domani presenterò le mie dimissioni, protocollando una lettera in municipio”.
Intanto i militanti festeggiano. C’è il consigliere regionale Stefano Buffagni: “Voglio scrivere tre messaggi: uno a Beppe Grillo, uno a Gianroberto Casaleggio e uno a Luigi Di Maio (quest’ultimo ha chiuso la campagna elettorale venerdì 13 novembre in piazza a Sedriano, ndr)”. Il sindaco, invece, è di poche parole: “Per prima cosa faremo una verifica sul lavoro della vecchia amministrazione, dopodiché cominceremo ad amministrare mettendo al centro della nostra azione politica la trasparenza e la partecipazione. Sono i migliori mezzi per garantire la legalità”. E il candidato ‘ingombrante’ eletto consigliere nonostante il suo passo indietro? Cipriani glissa: “Per noi parleranno i fatti”.
Per ora a parlare sono i numeri di una vittoria sofferta: su 10 sezioni, 6 vanno ai pentastellati, 3 dal Pd e 1 finisce in perfetta parità. Alla fine i ‘grillini’ prevalgono con 1.592 voti (29,90%) contro i 1.553 (29,16%) del Pd. Il Movimento 5 Stelle ‘svuota’ il centrodestra: la lista Forza Italia-Fratelli d’Italia con candidato sindaco l’ex leghista Maurizio Mucciarelli (sostenuto dall’ex sindaco Alfredo Celeste, imputato per corruzione al processo sul voto di scambio politico-mafioso: per lui la Procura chiede una condanna a 3 anni e 6 mesi) raccoglie la miseria di 279 voti (5,24%) e resta fuori dal consiglio comunale. Anche Sinistra di Sedriano (che con 339 voti, pari al 6,37%, il miglior risultato di sempre: merito anche del leader della formazione radicale, Rossella Luongo) rimane senza seggi, ma provoca la sconfitta di un Partito Democratico che credeva di essere autosufficiente e di avere la vittoria in tasca. Un Pd che non cerca alleanze e candida al ruolo di sindaco un uomo della vecchia guardia, Giuseppe Pisano, 64 anni. Buona affermazione sia della lista civica (546 voti, il 10,25%, che elegge il candidato sindaco Susi Auletta) sia soprattutto della Lega Nord guidata da Roberto Scurati (1.016 voti, pari al 19,08%, che vale due seggi nel parlamentino locale).
Non mancano le polemiche nella notte di uno spoglio atteso da due anni. Alla Roveda, frazione di Sedriano, i vigili urbani negano l’accesso ai seggi al giornalista Daniele Di Sica del settimanale ‘Libera Stampa l’Altomilanese’, il giornale che primo sollevò con la giovane cronista Ester Castano il ‘caso Sedriano’ e le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Alle scuole elementari, invece, quasi scoppia una rissa alle sezioni 6 e 7 tra i rappresentanti di lista e i presidenti di seggio, che pretendono di svolgere le operazioni di voto a porte chiuse. Si rende necessario, in entrambi i casi, l’intervento dei carabinieri che ripristinano la legalità, garantendo che i cronisti assistano allo spoglio delle schede e che tutto avvenga a norma di legge. Stranezze di una cittadina a nord di Milano che in questi anni ne ha viste di tutti i colori. Adesso, in municipio, arrivano i ‘grillini’. Che, forti di 11 seggi in Consiglio contro i 5 delle opposizioni, sono chiamati a governare e a dimostrare di esserne all’altezza.
video di Alessandro Madron
foto di Francesco Maria Bienati
Politica
Sedriano, il primo comune lombardo sciolto per mafia diventa anche il primo comune a 5 stelle
Il movimento vince con soli 39 voti di scarto sul Partito democratico. Si svuota Forza Italia, che raggiunge il 5,24% insieme a Fratelli d'Italia. Resta in sospeso la questione di Gabriele Panetta, il candidato che quattro giorni prima dell’apertura delle urne ha fatto un passo indietro per la supposta vicinanza (lui dice “solo una conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano
Fino a ieri era il primo comune della Lombardia sciolto per mafia. Da oggi sarà anche la prima cittadina lombarda con un sindaco del Movimento 5 Stelle. A Sedriano, 11mila abitanti nell’hinterland milanese, si è votato domenica 15 novembre dopo due anni di commissariamento. Sono andati alle urne in 5.450 (il 59% degli aventi diritto, la percentuale più bassa della storia). E i ‘grillini’ hanno vinto al fotofinish, battendo il Pd per soli 39 voti. Il nuovo sindaco – Angelo Cipriani, 45 anni, maresciallo della Guardia di finanza in aspettativa – non ha trattenuto le lacrime dopo uno spoglio al cardiopalma. Ma ai seggi, con il simbolo del movimento di Beppe Grillo ben in vista sulla giacca, c’era anche Gabriele Panetta, il candidato che quattro giorni prima dell’apertura delle urne ha fatto un passo indietro dopo essere finito nella bufera per la sua supposta vicinanza (lui dice “solo una conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano. Un rapporto, come documentato da ilfattoquotidiano.it, cominciato negli anni ’80: Panetta era in compagnia di Rocco Musitano la sera in cui il boss della ‘ndrangheta fu assassinato all’uscita di un bar.
Cipriani, il nuovo sindaco, abbraccia il candidato ‘ingombrante’, eletto consigliere comunale con 22 preferenze. La sua rinuncia scritta nero su bianco, pur essendo un gesto simbolico e politicamente rilevante, non ha valore giuridico: dimettersi dipende soltanto da lui, perché nessuno lo può costringere ad abbandonare la massima assise cittadina. Il neo consigliere ‘scomodo’, davanti alle telecamere del Fatto, sbotta: “Mi hanno infangato”. Si copre il volto e se ne va. Lascerà i seggi per ultimo, alle 3.56, assieme agli altri attivisti del Movimento. Il giorno dopo annuncia: “Tra oggi e domani presenterò le mie dimissioni, protocollando una lettera in municipio”.
Intanto i militanti festeggiano. C’è il consigliere regionale Stefano Buffagni: “Voglio scrivere tre messaggi: uno a Beppe Grillo, uno a Gianroberto Casaleggio e uno a Luigi Di Maio (quest’ultimo ha chiuso la campagna elettorale venerdì 13 novembre in piazza a Sedriano, ndr)”. Il sindaco, invece, è di poche parole: “Per prima cosa faremo una verifica sul lavoro della vecchia amministrazione, dopodiché cominceremo ad amministrare mettendo al centro della nostra azione politica la trasparenza e la partecipazione. Sono i migliori mezzi per garantire la legalità”. E il candidato ‘ingombrante’ eletto consigliere nonostante il suo passo indietro? Cipriani glissa: “Per noi parleranno i fatti”.
Per ora a parlare sono i numeri di una vittoria sofferta: su 10 sezioni, 6 vanno ai pentastellati, 3 dal Pd e 1 finisce in perfetta parità. Alla fine i ‘grillini’ prevalgono con 1.592 voti (29,90%) contro i 1.553 (29,16%) del Pd. Il Movimento 5 Stelle ‘svuota’ il centrodestra: la lista Forza Italia-Fratelli d’Italia con candidato sindaco l’ex leghista Maurizio Mucciarelli (sostenuto dall’ex sindaco Alfredo Celeste, imputato per corruzione al processo sul voto di scambio politico-mafioso: per lui la Procura chiede una condanna a 3 anni e 6 mesi) raccoglie la miseria di 279 voti (5,24%) e resta fuori dal consiglio comunale. Anche Sinistra di Sedriano (che con 339 voti, pari al 6,37%, il miglior risultato di sempre: merito anche del leader della formazione radicale, Rossella Luongo) rimane senza seggi, ma provoca la sconfitta di un Partito Democratico che credeva di essere autosufficiente e di avere la vittoria in tasca. Un Pd che non cerca alleanze e candida al ruolo di sindaco un uomo della vecchia guardia, Giuseppe Pisano, 64 anni. Buona affermazione sia della lista civica (546 voti, il 10,25%, che elegge il candidato sindaco Susi Auletta) sia soprattutto della Lega Nord guidata da Roberto Scurati (1.016 voti, pari al 19,08%, che vale due seggi nel parlamentino locale).
Non mancano le polemiche nella notte di uno spoglio atteso da due anni. Alla Roveda, frazione di Sedriano, i vigili urbani negano l’accesso ai seggi al giornalista Daniele Di Sica del settimanale ‘Libera Stampa l’Altomilanese’, il giornale che primo sollevò con la giovane cronista Ester Castano il ‘caso Sedriano’ e le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Alle scuole elementari, invece, quasi scoppia una rissa alle sezioni 6 e 7 tra i rappresentanti di lista e i presidenti di seggio, che pretendono di svolgere le operazioni di voto a porte chiuse. Si rende necessario, in entrambi i casi, l’intervento dei carabinieri che ripristinano la legalità, garantendo che i cronisti assistano allo spoglio delle schede e che tutto avvenga a norma di legge. Stranezze di una cittadina a nord di Milano che in questi anni ne ha viste di tutti i colori. Adesso, in municipio, arrivano i ‘grillini’. Che, forti di 11 seggi in Consiglio contro i 5 delle opposizioni, sono chiamati a governare e a dimostrare di esserne all’altezza.
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foto di Francesco Maria Bienati
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.