“La Chiesa non sia attaccata ai soldi e al potere e non adori la ‘santa tangente'”. Papa Francesco è tornato a condannare la corruzione nella Chiesa nell’omelia della sua consueta messa mattutina nella cappella della sua residenza di Casa Santa Marta. Bergoglio ha sottolineato che “sempre c’è nella Chiesa la tentazione della corruzione. È quando la Chiesa, invece di essere attaccata alla fedeltà al Signore Gesù, al Signore della pace, della gioia, della salvezza, quando invece di fare questo è attaccata ai soldi e al potere”. Commentando il brano del Vangelo, il Papa ha spiegato che “Gesù caccia via dal tempio non i sacerdoti, gli scribi; caccia via questi che facevano affari, gli affaristi del tempio. Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi erano collegati con loro: c’era la ‘santa tangente’ lì! Ricevevano da questi, erano attaccati ai soldi e veneravano questa santa”. Per Francesco “dove c’è Gesù, non c’è posto per la mondanità, non c’è posto per la corruzione! E questa è la lotta di ognuno di noi, questa è la lotta quotidiana della Chiesa“. Perché “non si possono servire due padroni: o Dio o le ricchezze; o Dio o il potere“.
Bergoglio aveva già puntato il dito contro i “devoti della ‘dea tangente'”, ma lo aveva fatto rivolgendosi al mondo laico e condannando anche i “benefattori dalla doppia vita che donano alla Chiesa, ma rubano allo Stato“. Questa volta, invece, il Papa, che pure aveva duramente criticato i “preti affaristi” che hanno “il listino dei prezzi per i sacramenti”, ha guardato a coloro che nella Chiesa adorano la “santa tangente”. Un riferimento esplicito anche alla corruzione emersa recentemente nella vicenda Vatileaks 2 con i libri “Avarizia” di Emiliano Fittipaldi e “Via crucis” di Gianluigi Nuzzi dove si parla anche dei 200mila euro dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù che sarebbero stati usati per la ristrutturazione dell’attico del cardinale Tarcisio Bertone.
Il Papa ha sottolineato che “nel Vangelo Gesù scaccia i mercanti dal tempio, dicendo: ‘Sta scritto: la mia casa sarà casa di preghiera. Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladri’. Ma ora questo accade in un’altra maniera”. Per Bergoglio “i capi del tempio, i capi dei sacerdoti e gli scribi avevano cambiato un po’ le cose. Erano entrati in un processo di degrado e avevano reso ‘sporco’ il tempio. Avevano sporcato il tempio! Il tempio è un’icona della Chiesa. La Chiesa sempre subirà la tentazione della mondanità e la tentazione di un potere che non è il potere che Gesù Cristo vuole per lei! Gesù non dice: ‘No, non si fa questo. Fatelo fuori’. Dice: ‘Voi avete fatto un covo di ladri qui!’. E quando la Chiesa entra in questo processo di degrado la fine è molto brutta. Molto brutta!”.
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