Federico Pizzarotti sarà tra i relatori alla scuola di formazione per i giovani del Pd e nel M5s torna a tirare aria di bufera verso Parma. Il 28 novembre il sindaco parlerà di governance e partecipazione insieme al collega di Bergamo Giorgio Gori in un dibattito organizzato da FutureDem Lombardia. Sarà l’unico esponente politico esterno al Pd ospite della tre giorni milanese e la sua presenza non è andata giù all’interno del M5s. Potrebbe essere la classica goccia che fa traboccare il vaso, se non fosse che proprio pochi giorni fa la rottura con Pizzarotti, da sempre in precario equilibrio con i vertici Cinque stelle, si era già consumata lontano dal clamore del blog di Beppe Grillo. Il motivo, la conferenza stampa sul Festival Verdi organizzata insieme all’ex M5S Maria Mussini, a cui il sindaco si era rivolto dopo che i parlamentari del Movimento si erano rifiutati di sostenerlo. Una mossa mal digerita dai pentastellati, che ha fatto addirittura perdere a Pizzarotti la benedizione di uno degli ultimi rimasti dalla sua parte, Luigi Di Maio, che ha interrotto i suoi rapporti con il primo cittadino.
Dopo gli scontri aperti via blog e stampa con Grillo e Casaleggio e le continue minacce di espulsioni, negli ultimi mesi sul caso Parma si era raggiunta una sorta di quiete apparente, anche se Pizzarotti ha sempre continuato a dire la sua, dalle modalità di scelta dei candidati per le elezioni fino alle questioni interne al Movimento. Grazie anche alla mediazione dello stesso Di Maio, responsabile degli enti locali, non c’erano stati più attacchi nei confronti dell’amministrazione, più volte criticata in passato per non essere riuscita a spegnere l’inceneritore. Il silenzio su Parma però, fanno notare dalla città ducale, è calato anche sui successi della giunta, come i premi di Legambiente sui risultati della raccolta differenziata e sul piano energetico, o la riduzione del debito del Comune. Da tempo inoltre Pizzarotti, spalleggiato anche da altri primi cittadini, chiede a Di Maio un incontro con i sindaci che non è mai stato organizzato.
Le diversità di vedute sono riemerse dopo l’iniziativa con la Mussini, e ad aggravare il tutto si è aggiunta la partecipazione di Pizzarotti al corso di formazione dei giovani Pd, tanto che per il sindaco nelle ultime ore si è parlato addirittura di espulsione, nonostante gli stessi organizzatori abbiano specificato che il suo intervento non sarà “una lezione frontale”, ma “un confronto tra esperienze amministrative diverse con maggioranze di colori politici contrapposti”. Pizzarotti, raggiunto da ilfattoquotidiano.it, ha spiegato che non è la prima volta che partecipa a eventi di altri partiti: “Sono già stato ospite a feste dell’Unità del Pd – ha replicato – questo è un dibattito tra due sindaci sul tema della partecipazione e credo che sia importante parlare e confrontarsi con tutti, soprattutto con chi ha idee diverse. Se ci si deve arrabbiare per questo, allora bisognerebbe prendersela con tutti gli esponenti Cinque stelle che vanno alla convention di Rimini o a Cernobbio”.
Qualcuno però ha visto nell’invito a Milano addirittura delle prove di dialogo per una possibile alleanza con il Pd in vista delle elezioni amministrative del 2017 a Parma. Pizzarotti non ha ancora sciolto le riserve su una sua ricandidatura, ma l’intenzione sarebbe quella di correre di nuovo, possibilmente con i Cinque stelle. Per farlo però, il sindaco dovrebbe ricevere il via libera dai vertici per l’utilizzo del logo del Movimento, e visti i trascorsi, non ci sono certezze su questa direzione. Se così non fosse, anche senza passare da un’espulsione ufficiale, per Pizzarotti equivarrebbe alla fine dell’esperienza politica nei Cinque stelle e a quel punto l’idea di una lista civica supportata da altre forze di area centrosinistra si potrebbe fare più concreta. Una soluzione che anche gli alti piani del Pd, da anni in cerca di una vittoria a Parma, potrebbero non disdegnare.