La Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali vuole far chiarezza sulla gestione dell’istituto pensionistico dei giornalisti (Inpgi). Per questo ha convocato i vertici dell’Ordine dei giornalisti nell’ambito di un’indagine sull’ente presieduto da Andrea Camporese, sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione e truffa ai danni dell’Inpgi. Lo ha rivelato il presidente dell’ordine, Enzo Iacopino, nel corso della conferenza stampa sullo stato di salute della cassa promossa a Roma lunedì 23 novembre dai rappresentanti della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) Pierangelo Maurizio, Luigi Ronsisvalle e Daniela Stigliano, dall’ex componente cda Inpgi Enzo Cirillo, dal giornalista de Il Sole 24 Ore Nicola Borzi, dall’ex presidente dell’Ordine della Lombardia e presidente dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia (Unpit) Franco Abruzzo, dalla vicepresidente dell’Unione nazionale giornalisti pensionati (Ungp) Stefania Giacomini e dal presidente del sindacato inquilini Corrado Giustiniani.
Dall’incontro è emersa una forte preoccupazione dei giornalisti che hanno ribadito il sostegno all’iniziativa “Salviamo l’Inpgi”, lanciata dal blog “GionalistiMAG” per dire basta alla gestione del presidente Camporese. “Siamo arrivati a 500 firme e continueremo a raccoglierne altre – ha dichiarato Maurizio – L’attuale consiglio non è stato trasparente. Ora serve una gestione commissariale che valuti la reale situazione finanziaria di un ente che ha ancora ai vertici un presidente indagato”.
E, in effetti, i numeri dell’istituto non confortano. “Dal 2010 si registra puntualmente uno squilibrio del bilancio previdenziale che solo in minima parte è imputabile agli ammortizzatori sociali – ha spiegato Stigliano, della giunta esecutiva Fnsi –. Si poteva intervenire per tempo, ma nulla è stato fatto se non una riforma sbagliata. Ora per salvare il salvabile il consiglio dell’Inpgi del prossimo 2 dicembre esaminerà l’ipotesi di un cambiamento della strategia di investimento che rischia di tradursi in una vendita frettolosa degli immobili per reperire la liquidità necessaria a pagare stipendi e pensioni”.
Con il mattone in discesa, il rischio svendita è in effetti dietro l’angolo senza peraltro assicurare la tenuta dei conti dell’istituto: la cessione servirebbe, infatti, solo a finanziare la gestione corrente con un obiettivo di incasso da circa 550 milioni nel giro di 3-5 anni. Il risultato di tutta questa operazione è che “il patrimonio dell’Inpgi scenderà e anche l’indice di garanzia peggiorerà ulteriormente”, ha concluso Stigliano. A breve c’è quindi da attendersi che l’Inpgi venda le sue case ai giornalisti? Non proprio. La prospettiva, al momento, sembra piuttosto l’ingresso di privati nel capitale del fondo immobiliare Amendola. Quel fondo cioè che è al centro dell’esposto presentato alle procure di Roma e Milano da Borzi che ha evidenziato l’opacità dell’attuale gestione Inpgi soprattutto nel processo di valutazione degli immobili dati in gestione alla Investire Immobiliare sgr della famiglia Nattino.
Sulla base di queste considerazioni, i promotori dell’incontro hanno diffidato “il consiglio di amministrazione convocato per il 2 dicembre prossimo a dare seguito alle decisioni affrettate e dai contorni poco chiari sulla dismissione del patrimonio immobiliare dell’Inpgi per far fronte alla mancanza di liquidità e a compiere qualsivoglia iniziativa che vincoli l’azione e la politica del futuro cda che sarà eletto a fine febbraio”. Inoltre hanno anche invitato “i ministeri vigilanti, nonché la presidenza del consiglio dei ministri e la commissione parlamentare di vigilanza sulle casse privatizzate, a intervenire per impedire che decisioni di tale portata vengano prese da amministratori in scadenza di mandato e attori negli ultimi anni di una gestione che ha messo in forse il futuro stesso delle pensioni dei giornalisti italiani”.
Un futuro per il quale dovrà battersi il nuovo consiglio Inpgi che sarà eletto a fine febbraio. La battaglia si annuncia difficile con l’attuale consiglio che punta al rinnovo. Come se non bastasse sullo sfondo restano anche le perplessità sul buon funzionamento del sistema di voto elettronico dell’Inpgi. Già nell’ultima tornata Ronsisvalle, all’epoca vicesegretario nazionale Fnsi, aveva infatti denunciato anomalie nelle votazioni avvenute via web attraverso i codici personali forniti dall’Inpgi ai suoi iscritti. “La polizia postale ha accertato che durante le elezioni sono stati espressi voti da soggetti non titolati utilizzando i codici personali di alcuni giornalisti”, ha detto ricordando che sulla vicenda è attualmente in corso un’indagine della procura di Palermo.
Lobby
Inpgi, Commissione parlamentare indaga su gestione Camporese. Sindacato: “Serve una gestione commissariale”
Gruppo di rappresentanti dei giornalisti diffida il cda dell'ente dal "dare seguito alle decisioni affrettate e dai contorni poco chiari sulla dismissione del patrimonio immobiliare dell'Istituto per far fronte alla mancanza di liquidità e a compiere qualsivoglia iniziativa che vincoli l'azione e la politica del futuro consiglio che sarà eletto a fine febbraio”
La Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali vuole far chiarezza sulla gestione dell’istituto pensionistico dei giornalisti (Inpgi). Per questo ha convocato i vertici dell’Ordine dei giornalisti nell’ambito di un’indagine sull’ente presieduto da Andrea Camporese, sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione e truffa ai danni dell’Inpgi. Lo ha rivelato il presidente dell’ordine, Enzo Iacopino, nel corso della conferenza stampa sullo stato di salute della cassa promossa a Roma lunedì 23 novembre dai rappresentanti della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) Pierangelo Maurizio, Luigi Ronsisvalle e Daniela Stigliano, dall’ex componente cda Inpgi Enzo Cirillo, dal giornalista de Il Sole 24 Ore Nicola Borzi, dall’ex presidente dell’Ordine della Lombardia e presidente dell’Unione nazionale pensionati per l’Italia (Unpit) Franco Abruzzo, dalla vicepresidente dell’Unione nazionale giornalisti pensionati (Ungp) Stefania Giacomini e dal presidente del sindacato inquilini Corrado Giustiniani.
Dall’incontro è emersa una forte preoccupazione dei giornalisti che hanno ribadito il sostegno all’iniziativa “Salviamo l’Inpgi”, lanciata dal blog “GionalistiMAG” per dire basta alla gestione del presidente Camporese. “Siamo arrivati a 500 firme e continueremo a raccoglierne altre – ha dichiarato Maurizio – L’attuale consiglio non è stato trasparente. Ora serve una gestione commissariale che valuti la reale situazione finanziaria di un ente che ha ancora ai vertici un presidente indagato”.
E, in effetti, i numeri dell’istituto non confortano. “Dal 2010 si registra puntualmente uno squilibrio del bilancio previdenziale che solo in minima parte è imputabile agli ammortizzatori sociali – ha spiegato Stigliano, della giunta esecutiva Fnsi –. Si poteva intervenire per tempo, ma nulla è stato fatto se non una riforma sbagliata. Ora per salvare il salvabile il consiglio dell’Inpgi del prossimo 2 dicembre esaminerà l’ipotesi di un cambiamento della strategia di investimento che rischia di tradursi in una vendita frettolosa degli immobili per reperire la liquidità necessaria a pagare stipendi e pensioni”.
Con il mattone in discesa, il rischio svendita è in effetti dietro l’angolo senza peraltro assicurare la tenuta dei conti dell’istituto: la cessione servirebbe, infatti, solo a finanziare la gestione corrente con un obiettivo di incasso da circa 550 milioni nel giro di 3-5 anni. Il risultato di tutta questa operazione è che “il patrimonio dell’Inpgi scenderà e anche l’indice di garanzia peggiorerà ulteriormente”, ha concluso Stigliano. A breve c’è quindi da attendersi che l’Inpgi venda le sue case ai giornalisti? Non proprio. La prospettiva, al momento, sembra piuttosto l’ingresso di privati nel capitale del fondo immobiliare Amendola. Quel fondo cioè che è al centro dell’esposto presentato alle procure di Roma e Milano da Borzi che ha evidenziato l’opacità dell’attuale gestione Inpgi soprattutto nel processo di valutazione degli immobili dati in gestione alla Investire Immobiliare sgr della famiglia Nattino.
Sulla base di queste considerazioni, i promotori dell’incontro hanno diffidato “il consiglio di amministrazione convocato per il 2 dicembre prossimo a dare seguito alle decisioni affrettate e dai contorni poco chiari sulla dismissione del patrimonio immobiliare dell’Inpgi per far fronte alla mancanza di liquidità e a compiere qualsivoglia iniziativa che vincoli l’azione e la politica del futuro cda che sarà eletto a fine febbraio”. Inoltre hanno anche invitato “i ministeri vigilanti, nonché la presidenza del consiglio dei ministri e la commissione parlamentare di vigilanza sulle casse privatizzate, a intervenire per impedire che decisioni di tale portata vengano prese da amministratori in scadenza di mandato e attori negli ultimi anni di una gestione che ha messo in forse il futuro stesso delle pensioni dei giornalisti italiani”.
Un futuro per il quale dovrà battersi il nuovo consiglio Inpgi che sarà eletto a fine febbraio. La battaglia si annuncia difficile con l’attuale consiglio che punta al rinnovo. Come se non bastasse sullo sfondo restano anche le perplessità sul buon funzionamento del sistema di voto elettronico dell’Inpgi. Già nell’ultima tornata Ronsisvalle, all’epoca vicesegretario nazionale Fnsi, aveva infatti denunciato anomalie nelle votazioni avvenute via web attraverso i codici personali forniti dall’Inpgi ai suoi iscritti. “La polizia postale ha accertato che durante le elezioni sono stati espressi voti da soggetti non titolati utilizzando i codici personali di alcuni giornalisti”, ha detto ricordando che sulla vicenda è attualmente in corso un’indagine della procura di Palermo.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.