“L’accordo tra Francia e Russia è il primo passo versa la creazione di una coalizione internazionale contro l’Isis”. François Hollande ha incassato anche l’appoggio di Vladimir Putin nel suo tour in cerca di alleati deciso in seguito agli attentati del 13 novembre a Parigi. Dopo gli incontri con Barack Obama, Matteo Renzi e Angela Merkel, il presidente francese è riuscito a trovare un’intesa con il più controverso dei partner: il Cremlino. Hollande ha parlato della “necessità di assumersi le proprie responsabilità” in un quadro internazionale sempre più compromesso. Putin ha stretto così la sua prima alleanza con un Paese occidentale nella lotta all’Isis, auspicando una “larga coalizione comune” sotto l’egida dell’Onu ma dicendosi pronto in caso contrario a cooperare anche con quella guidata dagli Usa.
I due presidenti però continuano a non essere d’accordo sul ruolo di Bashar al Assad nelle prossime strategie militari: “Ovviamente il presidente non può avere alcun ruolo nel futuro della Siria”, ha detto Hollande. Putin invece ha ribadito che il dittatore è un “alleato naturale” nella lotta all’Isis. Secondo il presidente russo, è impossibile lottare con successo contro il terrorismo senza forze di terra, e queste possono essere assicurate solo dall’esercito di Assad.
Il summit al Cremlino è durato circa tre ore. Si è trattato della tappa finale della spola diplomatica del presidente francese, la più difficile perché è in gioco il ritorno della Russia in Occidente dopo il lungo isolamento per la crisi ucraina. Il piano di cooperazione prevede un aumento degli scambi di informazioni tra Francia e Russia e i dati militari disponibili sulle operazioni in Siria. Nel parlare del “coordinamento” deciso tra Mosca e Parigi nella lotta allo Stato Islamico, Hollande ha sottolineato i tre punti dell’intesa: appunto lo scambio di informazioni, l’intensificazione dei raid in maniera coordinata, e che le azioni militare siano tese “a combattere il Daesh ed i gruppi terroristici e solo questi”. Putin ha poi confermato: “I nostri specialisti militari saranno coordinati per evitare le sovrapposizioni: renderemo così il nostro lavoro più efficace nella lotta contro il terrorismo. Bisogna evitare innanzitutto questa mancanza di coordinamento. Siamo pronti a portare un contributo realistico nella realizzazione di una coalizione internazionale”.
Qualcosa si sta muovendo a livello internazionale e una nuova alleanza sembra iniziare a prendere forma. Hollande ha l’obiettivo di mettere insieme un ancora diffidente Obama e un Putin sempre più muscolare dopo l’abbattimento di un jet russo da parte della Turchia, Paese Nato che peraltro si trova già nella coalizione anti Isis a guida Usa. Il premier britannico Cameron ha chiesto l’autorizzazione al parlamento per i raid aerei, contemporaneamente ci sono state la decisione della Merkel di inviare Tornado e una nave da guerra e il rinnovato impegno di Renzi in una strategia globale contro il terrorismo. Il presidente francese poi in una nota si è detto “convinto” che, come la Germania, “anche altri europei seguiranno questo slancio e risponderanno alla sua richiesta di solidarietà tra Stati membri dell’Unione europea. Questo importante contributo dimostra la volontà di avere un ruolo di primo piano nella lotta contro il nemico comune dello Stato islamico” e ” dimostra la vicinanza eccezionale tra Francia e Germania”.
Hollande nelle prossime ore tornerà in Francia. Venerdì 27 novembre alle 10.30 infatti è in programma la cerimonia nazionale per la commemorazione delle vittime degli attacchi terroristici di due settimane fa nella capitale. Saranno presenti le famiglie di chi ha perso la vita, i feriti e i principali rappresentanti politici (tra cui anche il Front National che invece aveva disertato la marcia di solidarietà dopo l’attentato a Charlie Hebdo).