Via libera al “divorzio” di
Ferrari da
Fiat Chrysler. Come previsto gli azionisti del gruppo guidato da
Sergio Marchionne, riuniti in assemblea ad Amsterdam, hanno approvato a larga maggioranza (98,8% dei voti) la scissione del Cavallino rampante dalla casa madre. Lo scorporo sarà operativo dal 2016 e si inserisce nel
piano annunciato da Marchionne a ottobre 2014:
quotazione del 10% delle azioni Ferrari a Wall Street e
anche a Piazza Affari e distribuzione agli azionisti di Fca del restante 80% dei titoli (un ulteriore 10% fa capo a
Piero Ferrari, figlio di Enzo). Dopo lo spin-off, la holding
Exor della famiglia Agnelli sarà azionista di controllo non solo di Fiat Chrysler ma anche di Ferrari, in cui avrà il 24% del capitale ma “peserà” per il 33,4% grazie al voto maggiorato. L’approdo in Borsa italiana, “promesso” da Marchionne al premier
Matteo Renzi dopo che
il gruppo ha spostato la sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna, è previsto per il 4 gennaio.
Nel frattempo Maranello, che nel 2014 ha registrato ricavi per 2,76 miliardi e un utile netto in aumento da 54 a 65 milioni, si è
indebitata con le banche per 2,5 miliardi: soldi con cui “
rifinanzierà l’indebitamento verso Fiat Chrysler”. “Dobbiamo valutare con attenzione quanto
far leva su Ferrari” per la riduzione del
debito di Fiat, ha detto Marchionne dopo l’assemblea, sostenendo che comunque Fca ha attualmente “un livello di debito più che adeguato” per centrare l’obiettivo di azzerarlo nel 2018. L’amministratore delegato userà quelle risorse per finanziare
il piano industriale del gruppo, che prevede 50 miliardi di investimenti al 2018. Di qui
l’accusa dell’ex presidente di Ferrari Luca Montezemolo, secondo cui la Rossa di Maranello è diventata “il bancomat” di Fiat che ha già incassato 900 milioni di dollari dalla vendita sul mercato del 10% di Ferrari. Nonostante questo, secondo
Bloomberg il gruppo si prepara a rinviare il lancio di alcuni modelli attesi per il 2016, in particolare la
Maserati Alfieri e il
suv Alfa Romeo,
a causa soprattutto del rallentamento del mercato cinese. La berlina Alfa Romeo, che dovrebbe fare concorrenza alla Bmw serie 5, potrebbe poi non essere pronta nel 2017.
Secondo Marchionne “Fca ha un potenziale inespresso e io credo che separando Ferrari da Fca ci arriverà un riconoscimento sul mercato”. Mentre per Maranello, ha chiosato il manager italo-canadese, la scissione apre “nuove e interessanti prospettive” e “rafforza l’abilità di preservare e coltivare quelle qualità che la rendono unica, che l’hanno resa uno dei brand più importanti del mondo”. E’ però “altamente improbabile”, ha detto il presidente di Ferrari, “che altri marchi del gruppo come Maserati, Jeep e Chrysler vengano separati da Fca. E’ una possibilità remota, Ferrari è un caso unico perchè abbiamo mantenuto sviluppo e produzione separati”.
Numeri & News
Ferrari, via libera dei soci Fiat al “divorzio”. Marchionne: “Facciamo leva su Maranello per ridurre il debito”
L'assemblea ha detto sì alla separazione del Cavallino rampante dal gruppo. Dopo la quotazione a New York del 10% del Cavallino, il 4 gennaio il titolo approderà anche a Piazza Affari come "promesso" dall'amministratore delegato a Matteo Renzi
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Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".