Un’ondata “blu Marine” travolge la Francia al primo turno delle elezioni Regionali e lo fa anche grazie all’effetto degli attentati di Parigi. Ma non a Parigi. Secondo i sondaggisti, gli attacchi dell’Isis del 13 novembre scorso hanno regalato tra i 2 e i 3 punti all’estrema destra facendola volare al 28 per cento. Nella capitale invece si è fermata al 9,65 per cento e nel quartiere dove hanno colpito i terroristi (11esimo arrondisement) addirittura al 7,49 per cento. “Parigi”, ha commentato il sindaco socialista Anne Hidalgo, “è e resterà una città dove i valori di libertà, uguaglianza e fraternità sono lingua corrente. Il popolo ha sfidato la paura rispondendo nelle urne con una dignità che ha smontato la strategia dei terroristi e che mi ispira un immenso orgoglio”.

Le Pen: “E’ la rivolta del popolo contro le élite” – La cartina della Francia il giorno dopo il primo turno mostra 6 regioni su 13 dove il Front National è in testa (27,96 per cento), mentre Les Republicains arrivano al 26,89 e il Partito socialista al 23,33 per cento. Il partito della Le Pen, secondo una stima realizzata dalla radio pubblica France Info, è stato il più votato dai giovani tra i 18 e i 24 anni. L’affluenza alle urne è stata del 50,38%, quattro punti sopra a quella delle scorse consultazioni regionali. “E’ la rivolta del popolo contro le élite“, ha detto alla radio Rtl la presidente. “I cittadini non sopportano più il disprezzo di una classe politica che per anni ha difeso i suoi interessi e non quelli del popolo”. E’ un risultato storico quello dell’estrema destra che in sei anni ha triplicato i suoi successi: domenica 6 dicembre ha ottenuto poco più di 6 milioni di voti, mentre alle Regionali del 2010 si era fermata al 11,4 per cento, alle Europee del 2014 aveva raggiunto il 24,9 per cento e alle dipartimentali di marzo scorso il 25,2 per cento. “Questo risultato”, ha concluso Le Pen, “è stato ottenuto nonostante le ingiurie contro il mio partito e non è una sorpresa, ma è il frutto di una lunga ascesa”. La leader nazionalista ha anche ricevuto i complimenti di vari politici europei (compreso il segretario della Lega Nord Matteo Salvini). Tra i primi c’è stato Geert Wilders, il leader del partito di estrema destra islamofobo olandese: “Superbe”, ha scritto in francese su Twitter.

L’Humanité e Le Figarò: “Choc”. Le Monde: “Risultato storico” – I quotidiani francesi L’Humanité (comunista) e Le Figarò (destra) titolano entrambi con la parola “choc”, ma la Francia da mesi aveva segnali della crescita del Front National. “Il salto storico“, è invece il titolo in prima pagina del quotidiano Le Monde. “Come si è potuti arrivare a questo punto?”, si legge, “Come un partito reazionario e xenofobo, mosso, nonostante tutto ciò che viene detto, da un’ideologia contraria ai valori della repubblica e con proposte demagogiche e pericolose, può oggi apparire come una soluzione per oltre un elettore su quattro? Come concepire che sia in grado di presiedere, da solo, il destino di quasi un quarto della popolazione francese?”. Per il quotidiano “gli attentati jihadisti del 13 novembre a Parigi hanno consentito (al Fronte, ndr.) di fare il collegamento tra l’immigrazione di sempre, la crisi migratoria attuale, la presenza in Francia della più forte comunità musulmana d’Europa e la minaccia terroristica. In un Paese scombussolato e ansioso, con i nervi a fior di pelle, quest’equazione della paura ha devastato tutto”.

Male la destra di Sarkozy, la sinistra cerca il fronte comune per i ballottaggi – Il partito di Sarkozy non ottiene il risultato sperato e perde ancora voti rispetto alle elezioni della primavera scorsa (in quel caso aveva registrato un 29,5 per cento). Sarkozy nel suo discorso ha fatto appello agli astenuti per il ballottaggio di domenica 13 dicembre e rifiutato qualsiasi alleanza a sinistra. Ma potrebbe non bastare. Il segretario del Partito socialista Jean-Christophe Cambadelis ha annunciato il ritiro delle liste nelle tre regioni dove sono arrivati terzi, anche se nel Grande Est (Alsazia-Lorena-Champagne-Ardenne), il candidato locale Jean-Pierre Masseret detto di non voler accettare la direttiva. Chi è pronto a fare accordi con i socialisti sono i Verdi (3,87%) e il Front de gauche (2,52%).  “Il Partito Socialista”, ha commentato la Le Pen, “come la setta del tempio solare, ha deciso un suicidio collettivo. Questo ritiro è forse l’inizio della sparizione pura e semplice. Votate Fn per far sparire i socialisti. Gli elettori sono liberi e non amano i giochi politici“. Il leader dei Repubblicani ed ex presidente francese ha invece imposto la sua linea “né ritiro né fusione”. Uniche voci discordanti sono stati l’ex primo ministro Jean Pierre Raffarin e l’ex ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, numero due del partito. Sarkozy ha affrontato le elezioni spingendo il suo partito verso destra per battere la concorrenza del Front National. E non intende derogare da questa scelta, stringendo accordi con i socialisti pur di sconfiggere al secondo turno l’estrema destra.

Le strategie in vista del secondo turno però sono appena cominciate. Nel primo sondaggio sui ballottaggi di domenica prossima, si nota che il 59% dei francesi voterebbe per le liste della destra dei Republicains alleata con il centro UDI-MoDem se si trovasse opposta al Front National (che raccoglierebbe il 41%). Nel caso di triangolari, secondo l’istituto Odoxa, il centrodestra sarebbe al 35%, la sinistra al 34% e il Fn al 31%.

A Calais (“Lampedusa del nord”) Front National al 50 per cento – Tra i risultati da segnalare c’è sicuramente la città di Calais. Nel porto francese affacciato sulla Manica dove sostano migliaia di esiliati nella speranza di raggiungere la Gran Bretagna, sbanca la retorica anti-migranti del Front National. Qui, nel primo turno delle elezioni regionali, il partito di estrema destra ha raccolto il 49,10% delle preferenze. E mentre l’ex-bastione comunista da 72.000 abitanti – anche noto come la ‘Lampedusa del Nord’– si trasforma in una delle roccaforti del Fronte, nella sua tendopoli ribattezzata ‘la giungla’ oltre seimila rifugiati continuano a vivere in condizioni disperate.

Il Tweet antisemita di Jean-Marie Le Pen – Nel clima di trionfo del Front National non è mancato l’inconveniente di famiglia. Jean-Marie Le Pen ha guastato la festa a Marine e Marion-Maréchal Le Pen. Il fondatore del Front National, sconfessato dalla figlia per le sue provocazioni di connotazione xenofoba e razzista, ha pubblicato nella serata di domenica 6 dicembre su Twitter un video che incendia gli spiriti dei social network. Per molti non ci sono dubbi: si tratta di una nuova provocazione di natura “antisemita”. Nel filmato postato dal patriarca ormai espulso dal Front National, si vede Christian Estrosi, il candidato neogollista nella regione Provence-Alpes-Cote-d’Azur – arrivato questa sera al secondo posto dietro alla nipotina Marion Maréchal Le Pen – mentre balla con un gruppo di ebrei e rabbini. “Contre mauvaise fortune bon coeur” (Buon viso a cattivo gioco), commenta il fondatore Fn. Una nuova provocazione che si aggiunge alla lunga serie di uscite sugli ebrei e le camere a gas naziste dell’ex leader nazionalista.

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