In fatto di capitali nascosti al Fisco e portati all’estero la Lombardia batte tutti. È da qui infatti che proviene quasi la metà delle somme emerse con l’adesione alla voluntary disclosure, l’operazione voluta dal governo per il rientro dai capitali. Seguono le altre regioni del Centro-Nord, come Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Liguria e Toscana, che insieme alla Lombardia contribuiscono con il 90% ai capitali che sono stati dichiarati (54 miliardi sui 60 totali). Quasi ininfluente invece il Sud, con fanalini di coda il Molise e la Basilicata, dove sono state presentate rispettivamente 97 e 88 domande, su un totale di 129mila.
Dati che secondo l’Agenzia delle entrate non sono la conseguenza di un maggiore successo della procedura di voluntary in alcune regioni rispetto ad altre, ma sono il risultato di un fenomeno noto: si evade di più dove si produce e si guadagna di più. Il numero basso di istanze presentate nelle regioni meridionali ha poi un’altra causa: i soldi che da qui vengono portati all’estero di solito provengono da attività illecite legate alla criminalità organizzata, e come tali sono al di fuori dell’orbita dalla voluntary disclosure, pensata per sanare solo le somme frutto di evasione.
In cima alla classifica c’è così la Lombardia, che è pure la regione da cui arriva un terzo delle imposte gestite dall’Agenzia delle entrate. Sono lombarde ben 63mila istanze di voluntary disclosure (il 49,1% del totale), per un totale 26,9 miliardi di euro emersi (il 45,1% dei 60 a livello nazionale). Analoghe le percentuali con cui la Lombardia domina le graduatorie del gettito stimato delle imposte da recuperare (1,8 miliardi, pari al 46,3% dei 3,8 miliardi totali) e dei capitali che sono stati effettivamente riportati in Italia (7,5 miliardi, ovvero il 47,5% dei 15,7 miliardi complessivamente rientrati). Piuttosto distanziate le altre regioni. Se si considera per esempio il numero di istanze presentate, al secondo posto c’è il Piemonte (13,5%), seguito da Emilia Romagna (7,2%), Veneto (6%), Lazio (5,5%), Liguria (5,5%), Toscana (4,1%). Simile, ma con qualche posizione invertita, la classifica delle regioni per somme emerse: al secondo posto c’è ancora il Piemonte con 6,9 miliardi (11,5%), seguito da Emilia Romagna con 5,8 miliardi (9,8%), Lazio con 4,8 miliardi (8%), Veneto con 3,7 miliardi (6,1%), Toscana con 3,1 miliardi (5,2%) e Liguria con 3 miliardi (5%).
Il Paese più gettonato come cassaforte per i soldi sottratti al Fisco è risultata la Svizzera, con un totale di somme emerse per 41,5 miliardi, pari al 69,6% del totale. E anche questo, secondo gli uffici dell’Agenzia delle entrate, non è un dato che deve stupire, considerato che tra i migliori clienti italiani delle banche svizzere ci sono proprio i lombardi e che i recenti accordi tra Roma e Berna hanno reso particolarmente rischiosa la situazione di chi ha un conto nascosto in Svizzera. A seguire, tra le mete privilegiate dagli evasori ‘ravveduti’, ci sono il Principato di Monaco, con il 7,7% dei capitali emersi, le Bahamas (3,7%), Singapore (2,3%), il Lussemburgo (2,2%), San Marino (1,9%), il Liechtenstein (1,4%).