Il conto del “pacchetto sicurezza e cultura“, in cui rientrano il bonus da 500 euro per i neodiciottenni ma pure gli sgravi fiscali per installare sistemi di videosorveglianza in casa, sale da 2 a 2,6 miliardi. E sarà finanziato aumentando il deficit 2016 dal 2,2 al 2,4% del pil. Già dal prossimo anno, poi, i pensionati over 75 che hanno un reddito inferiore agli 8mila euro non dovranno più pagare l’Irpef. Viene poi prorogata anche al 2016 l’indennità di disoccupazione per i collaboratori, la Dis-coll, che nasceva come misura sperimentale ed era stata finanziata solo per il 2015. Sono le novità introdotte nella legge di Stabilità, attesa in aula alla camera martedì 15 dicembre, con emendamenti del governo e dei relatori. Come previsto è entrato nella manovra il decreto “salva banche”, mentre slitta la promessa assunzione di 6mila tra medici e infermieri nei ranghi del Servizio sanitario nazionale per far fronte alle difficoltà legate alle nuove norme su turni e riposi.
Già dal 2016 i pensionati con redditi sotto 8mila euro non pagheranno tasse – Un emendamento del governo anticipa al 2016 l’ampliamento della no tax area per i pensionati over 75, che nella versione iniziale era condizionato al via libera Ue alla clausola migranti. Già dall’anno prossimo saranno esentati dal pagamento delle tasse gli ultra 75enni con un reddito inferiore a 8mila euro, contro i 7.750 attuali. L’anticipo viene finanziato con 146,5 milioni nel 2016 e 43 milioni sul 2017. Le risorse vengono prese da una riduzione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione. Un’altra proposta di modifica approvata dalla commissione Bilancio prevede però che a coprire questa uscita si provveda anche con i due terzi delle maggiori entrate previste dalle nuove modalità di pagamento del canone Rai. Sempre sul fronte pensioni, la proposta di modifica prevede che gli assegni non siano ridotti se l’inflazione risulta negativa: la percentuale di adeguamento al tasso di inflazione non può risultare inferiore a zero. Lo stesso emendamento rifinanzia poi per il 2016 e il 2017 la Dis-Coll, il meccanismo di disoccupazione previsto per i collaboratori, fino a 54 milioni nel 2016 e a 24 milioni nel 2017.
Per finanziare sicurezza e cultura il deficit sale al 2,4% del pil – Il governo ha presentato domenica anche l’annunciato emendamento che finanzia interventi contro il cyber crime e il terrorismo ma in parallelo anche “per la cultura“. A partire dal discusso bonus di 500 euro per i ragazzi che compiono 18 anni nel 2016. Potrà essere speso per musei, teatri e iniziative culturali. In più arriva un credito d’imposta da 1000 euro per gli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati per l’acquisto di nuovi strumenti musicali. La cifra sale però da 2 a 2,6 miliardi e, come da indiscrezioni, le coperture arriveranno da un aumento del deficit al 2,4% del pil senza attendere il via libera di Bruxelles alla “clausola sicurezza”. Ne deriva che il saldo da finanziare, a valle della manovra, sale a 35,4 miliardi di euro, e come già emerso le imprese dovranno aspettare il 2017 per vedersi ridurre l’Ires.
E c’è anche il bonus per gli allarmi – Nel merito, l’emendamento stanzia 250 milioni in un fondo per la sicurezza e il contrasto al terrorismo, 500 per la riqualificazione delle periferie, 150 milioni per la “protezione cibernetica” e la sicurezza informatica, 35 per anticipare al 2016 le assunzioni previste per l’anno successivo in Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, 50 milioni per l’ammodernamento degli strumenti e delle attrezzature di protezione delle forze armate e 15 per un credito di imposta per le spese per l’installazione di sistemi di videosorveglianza digitale e allarmi come prevenzione alle attività criminali. Anche 500mila poliziotti e carabinieri riceveranno poi il bonus di 80 euro da cui finora erano esclusi perché hanno un reddito superiore al limite massimo previsto dal decreto sullo sgravio Irpef. Ma la novità vale solo per il 2016. Visto il fallimento del 5 per mille alla cultura, poi, il governo cambia strada e prevede che dal 2016 sarà il 2 per mille dell’Irpef a poter essere destinato anche ad associazioni culturali, fino a un valore complessivo di 110 milioni di euro.
Stop a pubblicità dei giochi dalle 7 alle 22 e sale il prelievo erariale – Un altro emendamento del governo modifica la tassazione dei giochi e introduce paletti alla pubblicità. Con una mano viene cancellata la supertassa da 500 milioni introdotta con la precedente Stabilità per la filiera degli apparecchi da intrattenimento, di fatto bocciata dal Tar del Lazio, con l’altra viene aumentato dal 15 al 17,5% il prelievo erariale unico sugli apparecchi con vincite in denaro. E i giocatori vedranno calare dal 74 al 70% il payout, cioè la percentuale di restituzione in vincita dei soldi scommessi. Vengono poi vietati gli spot su radio e Tv dalle 7 alle 22. Le multe per chi non rispetta i limiti su pubblicità o sponsorizzazioni andranno da 100mila a 500mila euro. L’emendamento inoltre prevede che dal 2016 sia “precluso il rilascio di nulla osta per” le new slot “che non siano sostitutivi di nulla osta di apparecchi in esercizio”.
Slitta il concorso per assumere medici e infermieri: non ci sono i soldi – E’ invece saltato l’emendamento del governo con le norme sulla responsabilità professionale dei medici. Così slittano anche le assunzioni di circa 6mila tra medici e infermieri che l’esecutivo intendeva mettere in pista per coprire i buchi in organico dovuti alle nuove norme sui turni di lavoro entrate in vigore da poche settimane. Le coperture avrebbero infatti dovuto arrivare dai risparmi (300-350 milioni) che si stimava di ottenere grazie alla riforma della legislazione su rischio clinico e assicurazione da rischi professionali, che proseguirà invece il suo iter come disegno di legge a sé stante.
Più soldi alle regioni per ridurre il debito: Sicilia prende 900 milioni – Un emendamento dei relatori ha aumentato da 1,3 a 1,9 miliardi di euro il contributo dello Stato alle Regioni a statuto ordinario per la riduzione del debito: c’è quindi uno stanziamento aggiuntivo di 600 milioni. Per quanto riguarda le regioni a statuto speciale, la proposta di modifica assegna per il 2016 alla Sicilia 900 milioni di euro in attesa di “un chiarimento sulla compartecipazione regionale e sulla revisione della percentuale di compartecipazione al gettito tributario”. Alla Val d’Aosta vanno invece 50 milioni “a compensazione della perdita di gettito subita per gli anni 2011/2014 dalla regione nella determinazione dell’accisa” sull’energia elettrica, sugli spiriti e sulla birra.
Salta la sanatoria su aumenti Imu e Tasi – In extremis è saltata la paventata sanatoria sugli aumenti di Imu e Tasi deliberati in ritardo dalle amministrazioni di 844 Comuni tra cui Napoli e Trieste, Frosinone. La commissione Bilancio ha infatti bocciato l’emendamento del Pd che avrebbe permesso ai sindaci di rimpinguare le casse pur non avendo adottato le delibere entro la fine di luglio come previsto dalla legge. Se la proposta fosse passata, molti cittadini proprietari di prime case si sarebbero ritrovati a pagare una rata di Imu anche l’anno prossimo nonostante l’abolizione prevista dalla manovra. In compenso il governo è andato incontro ai Comuni riformulando un emendamento della Lega che prevede che a partire dal 2016 una quota del Fondo di solidarietà comunale, pari a 80 milioni, sia accantonata e ripartita tra i Comuni per i quali i 3,7 miliardi del Fondo di ristoro contenuto nella manovra non assicurano “il ristoro di un importo equivalente al gettito Tasi ad aliquota di base sull’abitazione principale”.
Contributo al garante privacy a carico delle imprese – Dal 1° gennaio 2017 per il funzionamento del Garante della privacy, ora finanziato dal governo, verrà chiesto un contributo annuale “a carico delle società titolari di trattamenti di dati personali”, legato al numero di dipendenti: si va da massimo 10mila euro per le imprese fino a mille addetti a un massimo di 30mila euro per tutte le altre. Sono esenti le piccole imprese con meno di 250 impiegati. Chi dovrà pagare il contributo sarà comunque esentato dal pagamento dei diritti di segreteria relativi a richieste di autorizzazione, notificazioni, ricorsi.