Un ragazzino su due (il 52,7%) è stato vittima di bullismo o della nuova modalità della violenza tra under 18: quella che corre online. Sono però soprattutto le ragazze, più dei ragazzi, a essere vittime di cyberbullismo: la maggior propensione delle ragazze-adolescenti a utilizzare il telefono cellulare e a connettersi a Internet probabilmente le espone di più al rischio. È la fotografia dell’Istat nel report “Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi” diffuso oggi. Tra le 11-17enni si registra, infatti, una quota più elevata di vittime: il 7,1% delle ragazze che si collegano ad Internet o dispongono di un telefono cellulare sono state oggetto di vessazioni continue tramite Internet o telefono cellulare, contro il 4,6% dei ragazzi.
Rischiano di più anche i ragazzi più giovani rispetto agli adolescenti. Circa il 7% degli 11-13enni dichiara di essere stato vittima una o più volte al mese di prepotenze tramite cellulare o Internet nell’ultimo anno, mentre la quota scende al 5,2% se la vittima ha un’età compresa tra 14 e 17 anni.
In generale, osserva l’istituto di statistica, il cyberbullismo è molto meno frequente di altre forme di bullismo perpetrate “offline”: il 22,2% delle vittime di aggressioni da parte di bulli ha dichiarato di aver subìto una qualche prepotenza tramite l’uso delle nuove tecnologie come telefoni cellulari, Internet, e-mail, durante l’anno precedente l’intervista. All’interno di questo sub-collettivo le azioni ripetute (più volte al mese) riguardano il 5,9% dei ragazzi 11-17enni che hanno subìto atti di bullismo elettronico.
Nel 2014 poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.
Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Oltre il 55% delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi). Il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l’8,5% dei maschi.
Si registrano anche differenze a livello regionale: le vittime assidue di soprusi raggiungono il 23% degli 11-17enni nel Nord del paese. Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell’anno), sono oltre il 57% i giovanissimi oggetto di prepotenze residenti al Nord, contro una quota inferiore al 50% dei residenti nelle regioni centrali e in quelle meridionali.
Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%). Aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni sono denunciate dal 3,8% dei ragazzi.Il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, caratterizzato da una relazione vis a vis tra la vittima e bullo e il 10,8% di azioni indirette, prive di contatti fisici. Tra le ragazze è minima la differenza tra prepotenze “dirette” e “indirette” (rispettivamente 16,7% e 14%). Al contrario, tra i maschi le forme dirette (17%) sono più del doppio di quelle indirette (7,7%).