Sarà per lo scandalo del salva-banche o perché il governo del Paese distrae, ma quella di quest’anno è stata una Leopolda decisamente sottotono rispetto agli anni passati. La scelta di non organizzarla in tavoli da lavoro, per esempio, non si è dimostrata un’idea vincente. La kermesse alla stazione fiorentina, però, è sempre un termometro utile per capire lo stato di salute del renzismo e dei suoi protagonisti. E per sapere chi sale e chi scende nella scala di gradimento del premier. Quest’anno è stato dato molto spazio ai giovani, come dimostra anche la scelta di far condurre la manifestazione a due outsiders come Ottavia Soncini e Ciro Bonajuto.

I giovani
Sul palco come presentatrice, dunque, ecco Ottavia Soncini: vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna, all’apertura dei lavori ha presentato l’iniziativa sui titoli dei giornali che tanto ha fatto discutere. E’ una delle nuove leve del renzismo in Emilia, terra dove ancora la maggioranza sta con Bersani e la sinistra Pd. Anche lei, come Matteo Renzi, viene dal mondo degli scout. Ha un sito che si chiama Il portico d’Ottavia e di lei sentiremo parlare. Al suo fianco c’era Ciro Bonajuto, eletto a maggio sindaco di Ercolano, grande amico di Maria Elena Boschi e rappresentante del renzismo campano. Il terzo conduttore era Andrea Vignolini, simpatico dj di Radio Viola, che ha portato un po’ di vivacità sul palco con la sua rassegna stampa creativa. Altra outsider portata in palmo di mano da Renzi è Annarita Leonardi, candidata dem al Comune di Platì, che negli ultimi dieci anni è stato sciolto due volte per mafia. “Ha avuto molto coraggio per sfidare i benpensanti della sua terra e noi siamo con lei”, ha detto il presidente del Consiglio. Tra i trentenni di questa edizione non si può dimenticare anche Rosanna Scopelliti, la deputata di Ncd molto vicina al renzismo che molti danno con un piede già nel partito della nazione, se non addirittura nel Pd. “E’ la mia prima volta e qui mi sento a casa. Ho deciso di partecipare per odorare questo vento di rinnovamento di cui sento tanto parlare”, ha detto, dispiaciuta del fatto che Angelino Alfano, da lei invitato, non abbia voluto esserci. Un po’ in disparte, ma da considerarsi stabile, la deputata spesso ospite nei talk televisivi Anna Ascani.

I comunicatori
Dopo le polemiche sulla sua presenza, compresi gli attacchi del presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, alla fine Antonio Campo Dall’Orto ha deciso di non partecipare a questa Leopolda. E a Firenze non c’era nemmeno la presidente della Rai, Monica Maggioni. In compenso a curare la regia dell’evento quest’anno è stata chiamata Simona Ercolani (moglie di Fabrizio Rondolino), creatrice di Sfide e donna di grande potere a Viale Mazzini, tanto che per lei si prospetta la nomina a direttore di Raiuno. La sua regia, però, a molti non è piaciuta. Un po’ in declino è invece Francesco Nicodemo, che però può consolarsi per il figlio appena avuto con la sua compagna Pina Picierno, la renzianissima deputata campana anche lei un po’ scomparsa dai radar. In grande spolvero, invece, il consigliere Rai Guelfo Guelfi e il direttore dell’Unità Erasmo D’Angelis.

I candidati (possibili)
Dalla Leopolda non sono usciti i nomi definitivi dei candidati per le prossime amministrative. Ma i preferiti del premier erano tutti presenti, a cominciare da Giuseppe Sala: il signor Expo non ha scaldato gli animi, ma è l’uomo che Renzi vorrebbe a Palazzo Marino. Un’ovazione la platea l’ha invece riservata a Roberto Giachetti, il vicepresidente della Camera il cui nome gira tra i possibili candidati alle Comunali di Roma. Molti renziani lo vorrebbero, altri no. E lui stesso sembra stare alla finestra in attesa di una richiesta ufficiale. Alla Leopolda si è visto anche il suo possibile competitor, Giovanni Malagò: al presidente del Coni Renzi ha chiesto di candidarsi, ma lui non vuole mollare il Coni, poltrona prestigiosa che dà grande visibilità senza sporcarsi troppo le mani. A Firenze, infine, c’era anche il pm anti-camorra Giovanni Corona, il nome su cui Renzi vorrebbe investire per contrapporlo alle primarie di Napoli ad Antonio Bassolino.

Promossi e bocciati
Protagonisti della Leopolda, poi, sono stati alcuni renziani old style come Giuliano Da Empoli, che ha annunciato la nascita a gennaio del nuovo think thank Volta, e Oscar Farinetti, che sembra aver preso il posto di Andrea Guerra nel cuore del capo del governo. Presenti, ma in disparte, Franco Bassanini, Graziano Delrio, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, Davide Faraone e Matteo Richetti, che nell’ultimo anno non ha risparmiato critiche al premier. Tra ex e attuali parlamentari, invece, non pervenuti nella nuova geografia renziana sono Andrea Sarubbi, Mario Adinolfi, Edoardo Fanucci, Lorenza Bonaccorsi, Luigi Famiglietti e Silvia Fregolent. In ascesa, invece, la deputata Simona Malpezzi, il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova e l’ex portavoce di Rutelli Michele Anzaldi, fustigatore di tutti gli anti-renziani a Saxa Rubra e Viale Mazzini. E se Alessandro Baricco è assente, per la prima volta si è visto il cantautore napoletano Edoardo Bennato.

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