È partita con un megacasting di 150 cuochi amatoriali la nuova edizione di Masterchef Italia, il talent culinario di Sky Uno diventato negli anni un fenomeno televisivo di culto. Ma la novità più importante di questa nuova stagione è l’arrivo di Antonino Cannavacciuolo come quarto giudice, accanto agli ormai rodatissimi Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich. Un innesto in corsa che sembra già funzionare: Cannavacciuolo è già personaggio televisivo grazie a Cucine da incubo, il fortunato format in onda su Fox Life.
Certo, magari ci si aspettava un Cannavacciuolo orsacchiottone coccoloso, sempre pronto a difendere i poveri concorrenti. Attese rispettate solo in parte, perché ogni tanto il buon Antonino ha tirato fuori le unghie e si è adeguato al “cattiverio” tipico dei giudici di MasterChef. Ma l’amalgama con i colleghi c’è già, e televisivamente il format ne guadagna in divertimento, con efficaci siparietti tra i quattro.
Sul fronte concorrenti, i cento che hanno superato lo scoglio del megacasting, hanno poi dovuto cucinare uno dopo l’altro di fronte ai giudici, e come ogni anno non sono mancate le storie interessanti: commoventi, divertenti, bizzarre. A riprova che larga parte del successo di MasterChef è dovuta alle scelte di preselezione dei concorrenti, con un lavoro autorale quasi sempre azzeccato.
Giovedì prossimo si chiuderanno le selezioni, e poi sarà subito gara vera, con i venti fortunati possessori del grembiuli pronti a incrociare i mestoli per puntare alla vittoria finale: 100 mila euro e la possibilità di pubblicare un libro di ricette. Anche in occasione della prima puntata di ieri, grande successo sui social network, con gli hashtag legati alla trasmissione che hanno raggiunto i primi posti dei trending topics. Ma che i social siano uno dei punti di forza del format è cosa nota da anni. Ora non resta che sperare che il cast di concorrenti funzioni televisivamente e culinariamente. Perché va bene il talento ai fornelli, ma sempre di tv stiamo parlando. E il “popolo” dei social vuole divertirsi.