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3nder, ecco l’applicazione per appuntamenti a tre: un milione di download solo nel 2015

Negli Usa è boom di 3nder, la app da scaricare sul proprio smartphone che permette l’incontro per single o coppie che hanno voglia di un threesome o ammucchiate di classe

di Davide Turrini

Hotel lussuosi di New York, professionisti brillanti ed esteticamente curati, voglia di fare sesso almeno in tre, e un sito web per organizzare il tutto. Negli Usa è boom di 3nder, la app da scaricare sul proprio smartphone che permette l’incontro per single o coppie che hanno voglia di un threesome o ammucchiate di classe. Una giovanissima start-up londinese che ha per motto “kink different”, e che solo l’ottobre scorso ha ricevuto in donazione oltre 550mila dollari da qualche misterioso, e probabilmente soddisfatto, ammiratore, 3inder sta vivendo una fase prolungata di successo che l’ha portata ad essere diventata di uso comune negli Stati Uniti, soprattutto in California e nella città di New York. Un milione di download solo nel 2015 è una cifra da far spavento: se tutti quelli che hanno scaricato la app fossero passati all’azione in media ogni otto appartamenti di New York ci dovrebbe essere un gruppo di uomini e donne che stanno facendo sesso dopo essersi scambiati i contatti su 3nder.

Il sito permette di “incontrare single o coppie bizzarre, curiose e di mentalità aperta”, c’è scritto nella home del sito su sfondo arancione/salmone, il tutto “nel più completo rispetto della privacy e della riservatezza”. Il fondatore e CEO, Dimo ​​Trifonov, ha dichiarato che l’applicazione è per coloro che sono “etero, bisex, gay, poli o pansessuali”. Il 25enne smanettone di origine bulgara ha dichiarato che l’idea per questa nuova piattaforma web è nata quando un’amica gli ha confessato di essere stata attratta da una donna. “Si tratta di sentirsi a proprio agio con la vostra curiosità sulla sessualità. Cercate gli accoppiamenti che più vi piacciono e iniziate lo scambio di foto e messaggi”, spiegano le istruzioni della app. Dai 3 giocatori in su, si scriveva nelle vecchie scatole dei giochi da tavolo. Per 3nder, che si pronuncia trinder e che richiama l’assonanza a “tinder” (esca), è uguale: più si è, meglio è. Sempre con l’obiettivo di un assoluto godimento rilassante e piacevole. “La vostra soddisfazione è la nostra priorità. Eterosessuali, gay, polisessuali, pansessuali. Lavoriamo per ognuno di voi”, c’è scritto sul fondo della home page quasi parafrasando la celebre sequenza del film Vieni avanti cretino.

Il successo di 3nder si è ulteriormente amplificato quando da qualche giorno il New York Post ha pubblicato le memorie entusiaste di una 27enne londinese che in viaggio di studio nella città della East Coast statunitense ha scoperto il sito di appuntamenti e ammucchiate finendone folgorata. “In punta di piedi verso il bagno, cerco di non svegliare i due ragazzi, Matt e Andre, che stanno dormendo sonni tranquilli nel letto king-size dove abbiamo appena fatto sesso. Dopo una notte selvaggia di bevute al bar ci siamo ritrovati al townhouse nell’Upper East Side dove abita Matt. Diciamo solo che ci siamo fatti molto felici a vicenda”, spiega così l’utente “Melissa” che ora però è tornata a casa dicendo che in  Inghilterra non riuscirà mai ed emulare un’attività così intensa e appagante. “Melissa” è stata per cinque mesi un utente “Unicorno” di 3nder, il single pronto per un threesome e oltre. Insoddisfatta di Craiglist, la ragazza ha abbandonato il suo fidanzato inglese (un “jerk”) e si è semplicemente lasciata andare. Con Matt e Andre è capitato il terzetto solo perché una sua amica si è ritirata all’ultimo istante, altrimenti l’orgia sarebbe stata a quattro.

Uno degli elementi esclusivi di questa app di appuntamento con la finalità di fare sesso di gruppo è quella di convogliare l’attenzione e il denaro dei cosiddetti “millennials”: le persone diventate adulte attorno agli anni 2000, tutte con ottimi titoli di studio, carriere professionali importanti e avviate, e alcol di qualità. In una delle ammucchiate memorabili per Melissa si sono ritrovati in sei, quattro donne e due uomini, nello splendido DoubleTree dell’Hilton Hotel di New York. “Ho aiutato Matt a preparare il tavolo degli alcolici. Poi ho avuto solo rapporti sessuali con Andre, ma ho fatto un sacco di preliminari con le altre ragazze. Tutti avevano bei corpi e menti molto brillanti. Erano tutti professionisti come me – uno storico dell’arte, un grafico, e un web designer. Lontano da una qualsiasi idea di squallore, l’esperienza è stata eccitante proprio nel rompere le convenzioni e fare sesso con chiunque volevamo”.

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