In molte città del paese il livello di inquinamento dell’aria è preoccupante. La ragione è senza dubbio meteorologica e, nella pianura padana, si tratta di un’impronta climatica ben nota. El Niño (El Niño Southern Oscillation, ENSO) è assai robusto quest’anno, finora il più forte del secolo. Il regime meteo in prevalenza anticiclonico, che un ENSO forte tende a favorire in Italia, potrebbe continuare per un bel po’ a produrre temperature sopra la media stagionale, specialmente sui rilievi, e precipitazioni assai inferiori alla media. Non è uno scenario meteo che favorisca aria più pulita a breve termine.

In Italia il particolato (PM10) è diminuito di un terzo rispetto ai primi anni ’90, ma dall’inizio del secolo si è stabilizzato, con una leggera crescita nel 2012 e nel 2013, gli ultimi con dati disponibili. Il contributo maggiore sono riscaldamento civile e terziario, che pesano per il 57%, mentre i trasporti contano in tutto per meno del 20%, quelli su gomma per il solo 12%. Diversa è la situazione a Milano e in altre città lombarde, dove riscaldamento civile e terziario contano meno del 40%, mentre i trasporti contribuiscono per il 50%. Capire quanto pesino il traffico o le singole sorgenti è comunque complicato, mentre è del tutto chiaro come la situazione nella valle del Po sia controllata dalla circolazione a scala sinottica: in questi giorni l’inversione termica tra bassa padana e rilievi alpini è un paradigma di questo particolare assetto.
Pensare che poche grandi opere o ripetuti blocchi del traffico possano risolvere il problema è quindi del tutto illusorio. A partire dagli anni ’70 l’inquinamento dell’aria diventò ovunque una questione importante, ma l’iniziale sforzo di provvedere si è esaurito alla fine del secolo scorso, quando furono stabiliti gli standard e i metodi di rilevamento e parecchio si fece in termini di efficienza energetica nel riscaldamento e nell’autotrazione. Anche perché quanto fatto era facile da farsi rispetto a quanto si possa e debba fare ora, quando migliorare la qualità dell’aria è addirittura uscito dalle priorità della politica. E, tranne che nei periodi in cui la gente percepisce il pericolo dell’asfissia, anche dalle urgenze della società. Intervenire in modo efficiente sullo spreco di energia, sul consumo di suolo e sulla mobilità insostenibile sono diventati temi astratti, che la crisi economica innescata dalla finanza ha reso impalpabili. Insomma, l’importante non è anche urgente.
Lungo è quindi il percorso verso un’aria un po’ più pulita e il modesto idraulico, che vi augura oggi Buon Natale con questo post, non è un esperto in grado di stabilire la strada migliore. Ma non vanno neppure sottovalutate le piccole cose, soprattutto quando sono anche di ottimo gusto. Per esempio, i tetti verdi hanno una buona capacità di fissare il pulviscolo atmosferico ma ogni tentativo urbanistico in questo senso è stato del tutto vano nel nostro paese, nonostante siano uno standard in molte città tedesche, francesi, svizzere e canadesi. I dati Ispra indicano che pneumatici, freni e manto stradale pesano per il 36% sul totale dell’inquinamento da particolato prodotto dal traffico su gomma. Non è poco.
Da molti anni Milano estrae dall’acquifero cittadino due o tre metri cubi d’acqua al secondo per abbassare il livello della falda, che sta inesorabilmente risalendo per via della riduzione dei consumi industriali rispetto ai ruggenti anni ’60 del secolo scorso. Vengono pompati (con un costo energetico non marginale) circa duecento milioni di litri al giorno, tutta acqua che viene immessa immediatamente in fognatura. Perché non usare quell’acqua per lavare le strade, come fanno in molte città francesi? Un acquedotto duale di questo tipo servirebbe anche a eliminare il pulviscolo che, appena si accumula sui selciati, viene rimesso in aria dal traffico veicolare. Non è la prima volta che lo si propone, ma l’unica amministrazione che degnò di ascolto questa idea fu la giunta Albertini, che fece anche qualche timido tentativo in tal senso, ma poi non diede seguito all’iniziativa.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa sette milioni di morti all’anno (2012) sono attribuibili agli effetti congiunti dell’inquinamento domestico e atmosferico. La maggior parte nell’area del Sud-est asiatico e del Pacifico occidentale, come drammaticamente messo in evidenza dall’apocalisse cinese di questi giorni; e chissà se El Niño sia proprio ininfluente. Ma quasi 500mila sono le vittime in Europa, i due quinti nei paesi a basso reddito e i tre quinti in quelli ad alto reddito, in cui è compresa anche l’Italia, nonostante la crisi. E da cittadino milanese non vorrei pentirmi di aver rinunciato da anni alla piccola gioia di aspirare a pieni polmoni l’amatissimo toscano.
Renzo Rosso
Idraulico insigne
Il Fatto del Lunedì - 21 Dicembre 2015
Inquinamento, tetti verdi e un po’ d’acqua possono migliorare l’aria che respiriamo?
In molte città del paese il livello di inquinamento dell’aria è preoccupante. La ragione è senza dubbio meteorologica e, nella pianura padana, si tratta di un’impronta climatica ben nota. El Niño (El Niño Southern Oscillation, ENSO) è assai robusto quest’anno, finora il più forte del secolo. Il regime meteo in prevalenza anticiclonico, che un ENSO forte tende a favorire in Italia, potrebbe continuare per un bel po’ a produrre temperature sopra la media stagionale, specialmente sui rilievi, e precipitazioni assai inferiori alla media. Non è uno scenario meteo che favorisca aria più pulita a breve termine.
In Italia il particolato (PM10) è diminuito di un terzo rispetto ai primi anni ’90, ma dall’inizio del secolo si è stabilizzato, con una leggera crescita nel 2012 e nel 2013, gli ultimi con dati disponibili. Il contributo maggiore sono riscaldamento civile e terziario, che pesano per il 57%, mentre i trasporti contano in tutto per meno del 20%, quelli su gomma per il solo 12%. Diversa è la situazione a Milano e in altre città lombarde, dove riscaldamento civile e terziario contano meno del 40%, mentre i trasporti contribuiscono per il 50%. Capire quanto pesino il traffico o le singole sorgenti è comunque complicato, mentre è del tutto chiaro come la situazione nella valle del Po sia controllata dalla circolazione a scala sinottica: in questi giorni l’inversione termica tra bassa padana e rilievi alpini è un paradigma di questo particolare assetto.
Pensare che poche grandi opere o ripetuti blocchi del traffico possano risolvere il problema è quindi del tutto illusorio. A partire dagli anni ’70 l’inquinamento dell’aria diventò ovunque una questione importante, ma l’iniziale sforzo di provvedere si è esaurito alla fine del secolo scorso, quando furono stabiliti gli standard e i metodi di rilevamento e parecchio si fece in termini di efficienza energetica nel riscaldamento e nell’autotrazione. Anche perché quanto fatto era facile da farsi rispetto a quanto si possa e debba fare ora, quando migliorare la qualità dell’aria è addirittura uscito dalle priorità della politica. E, tranne che nei periodi in cui la gente percepisce il pericolo dell’asfissia, anche dalle urgenze della società. Intervenire in modo efficiente sullo spreco di energia, sul consumo di suolo e sulla mobilità insostenibile sono diventati temi astratti, che la crisi economica innescata dalla finanza ha reso impalpabili. Insomma, l’importante non è anche urgente.
Lungo è quindi il percorso verso un’aria un po’ più pulita e il modesto idraulico, che vi augura oggi Buon Natale con questo post, non è un esperto in grado di stabilire la strada migliore. Ma non vanno neppure sottovalutate le piccole cose, soprattutto quando sono anche di ottimo gusto. Per esempio, i tetti verdi hanno una buona capacità di fissare il pulviscolo atmosferico ma ogni tentativo urbanistico in questo senso è stato del tutto vano nel nostro paese, nonostante siano uno standard in molte città tedesche, francesi, svizzere e canadesi. I dati Ispra indicano che pneumatici, freni e manto stradale pesano per il 36% sul totale dell’inquinamento da particolato prodotto dal traffico su gomma. Non è poco.
Da molti anni Milano estrae dall’acquifero cittadino due o tre metri cubi d’acqua al secondo per abbassare il livello della falda, che sta inesorabilmente risalendo per via della riduzione dei consumi industriali rispetto ai ruggenti anni ’60 del secolo scorso. Vengono pompati (con un costo energetico non marginale) circa duecento milioni di litri al giorno, tutta acqua che viene immessa immediatamente in fognatura. Perché non usare quell’acqua per lavare le strade, come fanno in molte città francesi? Un acquedotto duale di questo tipo servirebbe anche a eliminare il pulviscolo che, appena si accumula sui selciati, viene rimesso in aria dal traffico veicolare. Non è la prima volta che lo si propone, ma l’unica amministrazione che degnò di ascolto questa idea fu la giunta Albertini, che fece anche qualche timido tentativo in tal senso, ma poi non diede seguito all’iniziativa.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa sette milioni di morti all’anno (2012) sono attribuibili agli effetti congiunti dell’inquinamento domestico e atmosferico. La maggior parte nell’area del Sud-est asiatico e del Pacifico occidentale, come drammaticamente messo in evidenza dall’apocalisse cinese di questi giorni; e chissà se El Niño sia proprio ininfluente. Ma quasi 500mila sono le vittime in Europa, i due quinti nei paesi a basso reddito e i tre quinti in quelli ad alto reddito, in cui è compresa anche l’Italia, nonostante la crisi. E da cittadino milanese non vorrei pentirmi di aver rinunciato da anni alla piccola gioia di aspirare a pieni polmoni l’amatissimo toscano.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.