Sindacalista sospeso dall’azienda nel bel mezzo della vertenza per il rinnovo del contratto integrativo. Una sospensione cautelare che, da normativa, potrebbe portare al licenziamento. Succede a Ferrara, all’interno del suo storico petrolchimico, dove nel 1954 il premio Nobel Giulio Natta inventò il polipropilene. A comminare il provvedimento è la LyondellBasell, multinazionale da decenni insediata nel capoluogo estense. A farne le spese è Luca Fiorini, 52 anni, da 27 dipendente di Basell ed ex segretario provinciale dei chimici della Cgil.

IMG-20160103-WA0003Il motivo viene ricondotto dai sindacati a un “contatto, del tutto occasionale, con il capo delle risorse umane” durante un incontro tra rsu e direzione. Fiorini si era alzato per andare incontro a una collaboratrice di un dirigente e allora sarebbe avvenuto il “contatto”. Un “episodio marginale nell’ambito di un incontro per il rinnovo del contratto integrativo – secondo i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil -. Episodio per altro innescato da una provocazione delle delegazione aziendale”.

Lettura diversa arriva dalla società. Fiorini “ha assunto un comportamento deplorevole e inappropriato, violando la policy relativa alla violenza sul posto di lavoro”. La policy proibisce “qualsiasi azione quale attacchi fisici o assalti a un’altra persona (es. colpire, spingere, dare spintoni o calci)”. Basell assicura di aver intrapreso una “attenta e approfondita indagine, con risposte ricevute anche dallo stesso dipendente” prima di prendere qualsiasi provvedimento.

I sindacati invece intravedono in quella sospensione una rivalsa per i mancati licenziamenti dello scorso 10 dicembre. L’azienda aveva messo a casa senza preavviso due lavoratrici, motivando il provvedimento con la necessità di contenere i costi. Le forti reazioni, anche politiche, che ne seguirono, convinsero Basell a ritornare sui propri passi.

Per ottenere identico obiettivo è stato proclamato da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil uno sciopero spalmato in cinque giorni, chiedendo alla multinazionale della chimica che “prevalga il senso di responsabilità e si evitino decisioni irreparabili che sarebbero inedite nel panorama sindacale  ferrarese  e che inevitabilmente richiederebbero riposte di più ampio respiro”.

Alle braccia conserte si sono aggiunte dichiarazioni di solidarietà dal mondo politico ferrarese. In primo luogo quella del sindaco Pd Tiziano Tagliani, al quale le motivazioni dell’azienda, “a leggere il volantino delle organizzazioni sindacali”, appaiono “prive di fondamento”.

La protesta ha percorso anche le strade dei social con una catena di fotografie di personalità del mondo politico e sindacale locale a far gara nel ritrarsi con il cartello “Io sto con Fiorini”. Il relativo hashtag ha raggiunto anche Susanna Camusso, che ritwitta convinta: “Non si licenziano i delegati sindacali mentre si tratta”.

Si fa sentire anche il segretario nazionale Filctem, Emilio Miceli: “Siamo di fronte ad un evidente attacco alle libertà democratiche. Spero, come tutti, che Basell non si avventuri fino al licenziamento di Luca Fiorini. Sarebbe un attacco ai diritti, al sindacato confederale, a tutti noi”.

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