Un centinaio di persone ha manifestato davanti alla sede di Banca Marche a Jesi in occasione del presidio organizzato dall’associazione Vittime del salva-banche e da quella degli azionisti privati. La nuova protesta di risparmiatori che hanno perso i loro soldi in seguito al decreto varato dal governo il 22 novembre è andata in scena dopo il sit in in piazza Montecitorio il 6 dicembre, la manifestazione del 28 dicembre ad Arezzo e quella del 30 a Civitavecchia, davanti alle sedi della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. Gli ex clienti hanno esposto uno striscione con scritto “Ridateci i nostri risparmi” e vari cartelli, tra cui uno con un appello al presidente Sergio Mattarella.
“Non siamo speculatori come vogliono farci apparire”, ha detto il presidente dell’Associazione azionisti privati Banca Marche Bruno Stronati, che attraverso un funzionario della banca ha ricevuto l’invito a un incontro con l’amministratore delegato di Nuova Banca Marche Luciano Goffi. “L’azionariato ha un’età media di oltre 65 anni. Questa è la chiara dimostrazione che non abbiamo giocato in Borsa o nel borsino della banca”. “Il decreto – ha aggiunto – ci ha tolto libertà e democrazia. Il presidente Mattarella ci dia una mano su questo decreto che ci ha completamente azzerato”. Alla manifestazione non ha aderito l’associazione di dipendenti e azionisti Dipendiamo Banca Marche.
Intanto il Codacons annuncia una “marcia dei risparmiatori” sulla Consob per il mancato controllo e gli ex obbligazionisti delle quattro banche “salvate” – oltre a Etruria e Marche anche Carichieti e Cariferrara – attendono il decreto del ministero dell’Economia che dovrà fare chiarezza sui criteri in base ai quali verranno assegnati i risarcimenti a valere sul fondo da 100 milioni creato dalla legge di Stabilità. Previo arbitrato gestito dall’Anac di Raffaele Cantone. Dopo le indiscrezioni sull’ipotesi di un anticipo a vantaggio dei soli obbligazionisti dell’Etruria più danneggiati dal salva banche, smentite dal Tesoro, il viceministro Enrico Morando si è limitato a far sapere che il governo vuol “fare presto”.
Per quanto riguarda le azioni di responsabilità nei confronti degli ex vertici delle banche salvate, quelle già avviate nei confronti degli ex manager di Banca Marche e Carife valgono 400 milioni di euro, mentre nel caso di Banca Etruria secondo il Corriere della Sera il commissario liquidatore punta a chiedere una cifra vicina a 300 milioni di euro. Ma anche Livia Pomodoro, presidente della Rev, la bad bank cui saranno affidati i crediti in sofferenza dei quattro istituti, potrà decidere di intentare cause di responsabilità. Il tutto dopo il via libera della Banca d’Italia. Resta poi da vedere se i soldi recuperati potranno essere usati anche per risarcire i risparmiatori. Lo stesso dubbio vale anche per i proventi dalla cessione dei crediti deteriorati: dovranno essere utilizzati in prima battuta per restituire agli altri istituti italiani i fondi anticipati per la ricapitalizzazione delle nuove banche e la copertura delle perdite originarie, ma secondo il sottosegretario Enrico Zanetti “se gestite bene, si può pensare di recuperare quel miliardo e mezzo, ripagare una parte dei soldi dati dal sistema, diciamo una metà dei 3,6 miliardi messi dalle altre banche, e con il plusvalore rimborsare non solo gli obbligazionisti subordinati, ma anche gli azionisti”.
Numeri & News
Salva banche, a Jesi protesta dei risparmiatori davanti a Banca Marche. “Mattarella ci dia una mano”
Nuova manifestazione di obbligazionisti e azionisti che hanno perso tutto in seguito al decreto del 22 novembre. "Non siamo speculatori come vogliono farci apparire". Intanto si attende il decreto con i criteri per l'attribuzione dei risarcimenti e Zanetti apre all'ipotesi di usare anche i proventi delle bad bank. Il Codacons annuncia "marcia sulla Consob" per il mancato controllo
Un centinaio di persone ha manifestato davanti alla sede di Banca Marche a Jesi in occasione del presidio organizzato dall’associazione Vittime del salva-banche e da quella degli azionisti privati. La nuova protesta di risparmiatori che hanno perso i loro soldi in seguito al decreto varato dal governo il 22 novembre è andata in scena dopo il sit in in piazza Montecitorio il 6 dicembre, la manifestazione del 28 dicembre ad Arezzo e quella del 30 a Civitavecchia, davanti alle sedi della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio. Gli ex clienti hanno esposto uno striscione con scritto “Ridateci i nostri risparmi” e vari cartelli, tra cui uno con un appello al presidente Sergio Mattarella.
“Non siamo speculatori come vogliono farci apparire”, ha detto il presidente dell’Associazione azionisti privati Banca Marche Bruno Stronati, che attraverso un funzionario della banca ha ricevuto l’invito a un incontro con l’amministratore delegato di Nuova Banca Marche Luciano Goffi. “L’azionariato ha un’età media di oltre 65 anni. Questa è la chiara dimostrazione che non abbiamo giocato in Borsa o nel borsino della banca”. “Il decreto – ha aggiunto – ci ha tolto libertà e democrazia. Il presidente Mattarella ci dia una mano su questo decreto che ci ha completamente azzerato”. Alla manifestazione non ha aderito l’associazione di dipendenti e azionisti Dipendiamo Banca Marche.
Intanto il Codacons annuncia una “marcia dei risparmiatori” sulla Consob per il mancato controllo e gli ex obbligazionisti delle quattro banche “salvate” – oltre a Etruria e Marche anche Carichieti e Cariferrara – attendono il decreto del ministero dell’Economia che dovrà fare chiarezza sui criteri in base ai quali verranno assegnati i risarcimenti a valere sul fondo da 100 milioni creato dalla legge di Stabilità. Previo arbitrato gestito dall’Anac di Raffaele Cantone. Dopo le indiscrezioni sull’ipotesi di un anticipo a vantaggio dei soli obbligazionisti dell’Etruria più danneggiati dal salva banche, smentite dal Tesoro, il viceministro Enrico Morando si è limitato a far sapere che il governo vuol “fare presto”.
Per quanto riguarda le azioni di responsabilità nei confronti degli ex vertici delle banche salvate, quelle già avviate nei confronti degli ex manager di Banca Marche e Carife valgono 400 milioni di euro, mentre nel caso di Banca Etruria secondo il Corriere della Sera il commissario liquidatore punta a chiedere una cifra vicina a 300 milioni di euro. Ma anche Livia Pomodoro, presidente della Rev, la bad bank cui saranno affidati i crediti in sofferenza dei quattro istituti, potrà decidere di intentare cause di responsabilità. Il tutto dopo il via libera della Banca d’Italia. Resta poi da vedere se i soldi recuperati potranno essere usati anche per risarcire i risparmiatori. Lo stesso dubbio vale anche per i proventi dalla cessione dei crediti deteriorati: dovranno essere utilizzati in prima battuta per restituire agli altri istituti italiani i fondi anticipati per la ricapitalizzazione delle nuove banche e la copertura delle perdite originarie, ma secondo il sottosegretario Enrico Zanetti “se gestite bene, si può pensare di recuperare quel miliardo e mezzo, ripagare una parte dei soldi dati dal sistema, diciamo una metà dei 3,6 miliardi messi dalle altre banche, e con il plusvalore rimborsare non solo gli obbligazionisti subordinati, ma anche gli azionisti”.
MORTE DEI PASCHI
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Pensioni, “in 2014 beneficiari calati a 16,3 milioni. Assegno medio 1.140 euro, per le donne 6mila euro l’anno in meno”
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.