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Armi: quando i vassalli superano i sovrani

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Un post semplice, secco, facile, per smentire un luogo comune troppo facile. Grazie a un dato semplice, secco, facile da comprendere: quello sull’export di armi. Il luogo comune da smentire è quello di un’Europa vassalla degli Stati Uniti e senza una reale politica estera. Ma a che cosa serve una politica estera? A favorire il commercio, ovviamente, dunque a favorire i profitti degli Stati.

E qual è il mercato più redditizio e importante, tolto quello dell’eroina a cui gli Stati (ufficialmente) non si possono dedicare? Quello delle armi, ovviamente.

Bene, secondo i dati del Congresso degli Stati Uniti, il valore del traffico di armi degli Stati europei verso i “Paesi in via di sviluppo” ha superato quello degli Stati Uniti, da sempre considerati leader del mercato.

Quindi, l’Europa non è più vassalla di nessuno. E le politiche guerrafondaie che gli Stati europei attuano non sono subìte, ma evidentemente sponsorizzate. Dai governi dell’Europa e dei singoli stati membri dell’Unione. E cioè da noi. Quindi invece di indignarci o di commuoverci di fronte all’immagine (non ve la siete già scordata, vero?) di Aylan, vediamo di muoverci. Perché dipende da noi.

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