“Oggi non siamo qui per reagire ad una strage causata dalle armi, ma per fare qualcosa per prevenire la prossima”. Barack Obama si commuove più volte durante il discorso dalla East Room con cui inaugura il suo ultimo anno alla Casa Bianca e annuncia, attraverso un’azione esecutiva con cui scavalca il Congresso, un piano per un maggiore controllo sulle armi da fuoco in America dove una famiglia su tre possiede ne possiede una.

Un piano in 10 punti che mira a “salvare vite”. Visto che ogni anno “più di 30mila americani sono uccisi dalle armi da fuoco” e “centinaia di migliaia di americani hanno perso sorelle e fratelli, seppellito i propri figli”. “Siamo l’unico paese al mondo in cui le stragi avvengono con tale frequenza”, ricorda il presidente, che viene applaudito in più occasioni. Per questo “il Congresso deve agire sulla sicurezza della armi, ma oggi annuncio queste azioni esecutive perché l’America non può aspettare. Basta, le sparatorie sono troppe”. Poco prima delle sue parole, a LaGrange, in Georgia, una bimba di 2 anni è stata colpita da un altro bambino con una pistola che aveva trovato in casa.

Obama, in lacrime, ricorda i 20 bambini uccisi nella strage della scuola elementare Sandy Hook di Newtown. “Ogni volta che penso a quei bambini divento matto, e comunque succede per le strade di Chicago ogni giorno”. “Se amiamo i nostri bambini e ci importa del loro futuro, possiamo tagliare tutto il dibattito e fare la cosa giusta per il Paese”, dice, prima di elencare uno per uno gli episodi in cui è stato costretto ad intervenire in seguito ad una strage di massa. Da quella di Aurora a quella di Santa Barbara. Da Charleston fino a quella di matrice jihadista di San Bernardino.

Obama si commuove anche quando parla di Gabby Gifford – presente durante il discorso – la parlamentare democratica colpita alla testa cinque anni fa a Tucson, in Arizona, mentre parlava in un comizio. “Le costanti scuse per non agire non sono più sufficienti” aggiunge Obama che dice di credere nel secondo emendamento della Costituzione, quello sulla libertà di difendersi, “ma credo anche che possiamo trovare il modo di ridurre la violenza causata dalle armi in coerenza con il secondo emendamento”. Poi un attacco alle potenti lobby delle armi, che “possono tenere in ostaggio il Congresso, ma non possono tenere in ostaggio L’America”.

La più importante misura prevista dal pacchetto è quella sul potenziamento dei controlli cosiddetti di background, ovvero sul passato di chiede di acquistare un’arma. “Chiunque lavori nella vendita delle armi – sottolinea Obama – deve fare controlli sul passato dei clienti, non importa se sia su internet o a una fiera di armi, saranno aumentati anche i controlli su coloro che cercano di comprare armi nascondendosi dietro aziende o falsi nomi”.

Tra i principali provvedimenti, il piano prevede che ciascuno Stato sarà tenuto a fornire informazioni sugli individui ritenuti non idonei al possesso di armi, come in casi di malattie mentali e disturbi psicologici o con precedenti di violenza domestica. Mano libera all’Fbi che potrà potenziare il personale che si occupa di effettuare controlli sui possessori di armi. Nello specifico si dispone un aumento del 50% degli agenti addetti a queste mansioni con l’assunzione di oltre 230 nuovi ‘esaminatori’ nell’anno fiscale 2017.

Al Congresso verrà chiesto un investimento finanziario pari a 500 milioni di dollari per migliorare l’accesso all’assistenza medica in ambito di salute mentale. “Faremo di più per aiutarli, spesso chi è protagonista di sparatorie possiede già armi perché ha pensato al suicidio”, sottolinea Obama. Il piano dispone che i dipartimenti di Difesa, Giustizia e Sicurezza Interna esplorino le potenzialità tecnologiche cosiddette ‘smart gun‘ per incrementare la sicurezza nell’utilizzo di armi.

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