“La legge sulle Unioni civili va fatta. Se Sel e M5S ci stanno mi pare positivo per tutto il Paese”. Ieri Lorenzo Guerini, oggi Debora Serracchiani: il Partito democratico lancia messaggi alle opposizioni perché appoggino il testo che arriverà a Palazzo Madama il 26 gennaio prossimo. “Ne continueremo a discutere anche con l’Ncd”, ha detto la vicesegretaria dem a Repubblica, “ma la legge va fatta. C’è un vuoto legislativo, dunque non abbiamo più tempo da perdere. Non scarichiamo nessuno. Abbiamo sempre detto che il testo è aperto alla condivisione. Il fatto che quel testo in commissione abbia avuto il sostegno di Sel e 5 Stelle lo trovo normale. Se su questo testo ci stanno mi pare un fatto positivo per tutto il Paese”. Ma subito ha specificato che non si tratterebbe di un accordo politico: “Escludo”, ha detto, “che sia possibile fare accordi con i 5 Stelle”.
Intanto anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, dalle pagine de il Fatto Quotidiano (in edicola oggi) ha insistito sulla necessità di una legge che regoli le unioni civili. “I partiti ne discutono da molti anni senza trovare una soluzione. Ci sono alcune risposte che vengono chieste dalla società, non si può continuare a ignorare la vita delle persone”. Sul fronte opposto il quotidiano Avvenire, dove il direttore Marco Tarquinio rispondendo alla lettera di un lettore ha scritto: “I cattolici nel Pd, come in altri partiti, se sono serenamente e convintamente tali, ci stanno anche per obiettare alle derive falsamente progressiste verso nuove ingiustizie e disumanità”.
Matteo Renzi ha chiesto ai suoi di accelerare sull’argomento, ma a preoccupare sono i problemi interni alla maggioranza. Primo fra tutti quello con l’Ncd. “Con Alfano abbiamo ben governato fin qui”, ha continuato Serracchiani, “superando ostacoli complicati come la riforma costituzionale, la ‘Buona scuola’ e il Jobs Act. Questo è un passaggio importante. Confido che ci sarà il sostegno dell’Ncd. Di certo, però, se non sarà così non cadrà il governo”. Il nodo più critico resta quello delle adozioni: “Il testo di cui stiamo parlando è il frutto di un lavoro condiviso in commissione. Sul 99% del disegno di legge c’è la convergenza di tutto il gruppo parlamentare del Pd. L’unica criticità può essere quella della stepchild adoption“, che non è l’anticamera dell’utero in affitto, “vietato dalla legge 40”.
Sulla possibilità di sostituire l’adozione con l’affido rafforzato, Serracchiani ha specificato: “E’ una cosa differente, perché la stepchild adoption non è solo l’assunzione di un diritto ma anche l’assunzione di una responsabilità, di un dovere che viceversa con l’affido non è così forte. Negli anni precedenti il nostro Paese ha fatto passi in avanti importanti per evitare discriminazioni sui figli. Tornare indietro su questo sarebbe anti-storico”.