Quindici elettrotreni per 60 milioni di euro. I primi 5 da consegnare entro la fine del 2016. Peccato che l’accordo è stato stipulato tra la società polacca Newag, che si occupa di produzione e manutenzione di convogli, e nientemeno che Ferrovie Sud Est, l’azienda che gestisce la rete ferroviaria regionale più estesa d’Italia e che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio sta cercando di tirare fuori dal guaio in cui si è cacciata. Un guaio da 311 milioni di debiti. Nonostante i quali la società italiana continua a comprare convogli. A metà dicembre, infatti, la Newag ha annunciato l’accordo: a renderlo possibile una sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della società polacca, in un primo momento esclusa dalla gara indetta nel 2014. “Non ne sapevano nulla” dice a ilfattoquotidiano.it Andrea Viero (ormai ex presidente del cda) nominato da Delrio commissario e incaricato dunque di risanare i conti dell’azienda. Nel frattempo questa vicenda ne riporta inevitabilmente alla mente un’altra: quella per cui la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone e per la stessa società nell’ambito dell’inchiesta su presunte truffe per l’acquisto di 52 vagoni, parte dei quali (anche quelli) made in Polonia.
L’ACCORDO – La polacca Newag dovrebbe dunque fornire alla Ferrovie Sud Est gli elettrotreni modello ‘Impuls’ a tre casse, destinati alla rete a trazione elettrica per un importo di 60,6 milioni di euro, con un ordine iniziale di 5 treni, per una spesa di 20,2 milioni di euro. I treni verranno realizzati interamente in Polonia, presso gli stabilimento di Varsavia e di Nowy Sacz. Solo che i primi 5 convogli dovrebbero essere consegnati entro dicembre 2016, ma i lavori di elettrificazione sulla rete sono in corso e per gli impianti ci vorranno almeno altri due anni. “I documenti sono sotto sequestro” spiega Viero che racconta come in queste settimane lui e i suoi sub commissari (l’avvocato barese Domenico Mariani e il dirigente ministeriale Angelo Mautone, fino a pochi giorni fa insieme a lui anche nel cda dell’azienda) siano impegnati su altri fronti. “Dai debiti sui fornitori alla situazione dei lavoratori” conferma il commissario. Sono 1300 i dipendenti a rischio licenziamento e 1400 le cause di lavoro aperte.
L’ESCLUSIONE E IL RICORSO AL TAR ACCOLTO – Resta un fatto l’accordo, come tutta la vicenda che l’ha preceduto, ossia l’appalto pubblicato dalla Sud-Est e dalla società Servizi Automobilistici nel 2014 per l’acquisto dei 5 treni, con un’opzione per altri dieci. La Newag ha partecipato insieme a un’altra società, ma dopo “una comparazione punto per punto tra l’offerta e le prescrizioni del capitolo di gara” ne è stata esclusa il 22 novembre 2014 per “riscontrate carenze documentali” e, più in particolare, per l’assenza delle “dichiarazioni di conformità”. Anche l’altra società è stata esclusa, ma la Newag ha presentato ricorso al Tar di Bari contro le due società che hanno indetto la gara e contro il Ministero dei Trasporti. Nessuna delle parti in causa si è presentata e, il 13 maggio scorso, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dando il via libera a Newag. Il contratto sarebbe stato firmato agli inizi di novembre, prima che si insediasse il nuovo cda. Ciò che ora va capito è se vi siano finanziamenti per coprire la spesa e chi sborserà questi 60 milioni di euro.
A VOLTE RITORNANO – In queste frenetiche settimane si scopre dunque che la società piena di debiti, ancora una volta, si stava fornendo da costruttori polacchi. Era già successo e quei fatti sono al centro di un’inchiesta della Procura di Bari sulle presunte truffe per l’acquisto di 52 vagoni e nell’ambito della quale è indagato anche l’ex amministratore unico delle Sud-Est Luigi Fiorillo. Tutto è avvenuto tra il 2006 e il 2012: Fse ha prima acquistato 27 vagoni nuovi dalla società polacca Pesa, pagandoli 93 milioni di euro con un finanziamento della Regione Puglia. Secondo la Procura inclusi nel costo rimborsato c’erano 12 milioni di euro di provvigioni sulle vendite, pagati da Pesa alla società Varsa. Nel 2006, poi, l’azienda ha comprato in Germania 25 carrozze usate a 37.500 euro l’una per poi rivenderle a 280mila euro ciascuna alla polacca Varsa. La società le ha ristrutturate e la Sud-Est le ha ricomprate. Ebbene sì, a 900mila euro l’una (il doppio del loro valore di mercato). In quel caso le caratteristiche tecniche di molte carrozze non erano adeguate alle linee delle Sud Est, così i mezzi sono rimasti inutilizzati. Il timore è che ora la storia possa ripetersi.
Lobby
Ferrovie Sud-Est compra 15 elettrotreni per 60 milioni (nonostante i 311 di debiti)
L'azienda pugliese, commissariata dal ministero dei Trasporti dopo lo sperpero della precedente gestione (indagato l'ex amministratore unico Fiorillo), firma un accordo con la società polacca Newag, in un primo momento esclusa dalla gara d'appalto e poi riammessa dal Tar di Bari. I primi convogli consegnati entro il 2016, ma non si potranno utilizzare perché l'ammodernamento della rete è ancora in corso. Il commissario Viero: "Non ne sapevamo nulla"
Quindici elettrotreni per 60 milioni di euro. I primi 5 da consegnare entro la fine del 2016. Peccato che l’accordo è stato stipulato tra la società polacca Newag, che si occupa di produzione e manutenzione di convogli, e nientemeno che Ferrovie Sud Est, l’azienda che gestisce la rete ferroviaria regionale più estesa d’Italia e che il ministro dei Trasporti Graziano Delrio sta cercando di tirare fuori dal guaio in cui si è cacciata. Un guaio da 311 milioni di debiti. Nonostante i quali la società italiana continua a comprare convogli. A metà dicembre, infatti, la Newag ha annunciato l’accordo: a renderlo possibile una sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della società polacca, in un primo momento esclusa dalla gara indetta nel 2014. “Non ne sapevano nulla” dice a ilfattoquotidiano.it Andrea Viero (ormai ex presidente del cda) nominato da Delrio commissario e incaricato dunque di risanare i conti dell’azienda. Nel frattempo questa vicenda ne riporta inevitabilmente alla mente un’altra: quella per cui la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone e per la stessa società nell’ambito dell’inchiesta su presunte truffe per l’acquisto di 52 vagoni, parte dei quali (anche quelli) made in Polonia.
L’ACCORDO – La polacca Newag dovrebbe dunque fornire alla Ferrovie Sud Est gli elettrotreni modello ‘Impuls’ a tre casse, destinati alla rete a trazione elettrica per un importo di 60,6 milioni di euro, con un ordine iniziale di 5 treni, per una spesa di 20,2 milioni di euro. I treni verranno realizzati interamente in Polonia, presso gli stabilimento di Varsavia e di Nowy Sacz. Solo che i primi 5 convogli dovrebbero essere consegnati entro dicembre 2016, ma i lavori di elettrificazione sulla rete sono in corso e per gli impianti ci vorranno almeno altri due anni. “I documenti sono sotto sequestro” spiega Viero che racconta come in queste settimane lui e i suoi sub commissari (l’avvocato barese Domenico Mariani e il dirigente ministeriale Angelo Mautone, fino a pochi giorni fa insieme a lui anche nel cda dell’azienda) siano impegnati su altri fronti. “Dai debiti sui fornitori alla situazione dei lavoratori” conferma il commissario. Sono 1300 i dipendenti a rischio licenziamento e 1400 le cause di lavoro aperte.
L’ESCLUSIONE E IL RICORSO AL TAR ACCOLTO – Resta un fatto l’accordo, come tutta la vicenda che l’ha preceduto, ossia l’appalto pubblicato dalla Sud-Est e dalla società Servizi Automobilistici nel 2014 per l’acquisto dei 5 treni, con un’opzione per altri dieci. La Newag ha partecipato insieme a un’altra società, ma dopo “una comparazione punto per punto tra l’offerta e le prescrizioni del capitolo di gara” ne è stata esclusa il 22 novembre 2014 per “riscontrate carenze documentali” e, più in particolare, per l’assenza delle “dichiarazioni di conformità”. Anche l’altra società è stata esclusa, ma la Newag ha presentato ricorso al Tar di Bari contro le due società che hanno indetto la gara e contro il Ministero dei Trasporti. Nessuna delle parti in causa si è presentata e, il 13 maggio scorso, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso dando il via libera a Newag. Il contratto sarebbe stato firmato agli inizi di novembre, prima che si insediasse il nuovo cda. Ciò che ora va capito è se vi siano finanziamenti per coprire la spesa e chi sborserà questi 60 milioni di euro.
A VOLTE RITORNANO – In queste frenetiche settimane si scopre dunque che la società piena di debiti, ancora una volta, si stava fornendo da costruttori polacchi. Era già successo e quei fatti sono al centro di un’inchiesta della Procura di Bari sulle presunte truffe per l’acquisto di 52 vagoni e nell’ambito della quale è indagato anche l’ex amministratore unico delle Sud-Est Luigi Fiorillo. Tutto è avvenuto tra il 2006 e il 2012: Fse ha prima acquistato 27 vagoni nuovi dalla società polacca Pesa, pagandoli 93 milioni di euro con un finanziamento della Regione Puglia. Secondo la Procura inclusi nel costo rimborsato c’erano 12 milioni di euro di provvigioni sulle vendite, pagati da Pesa alla società Varsa. Nel 2006, poi, l’azienda ha comprato in Germania 25 carrozze usate a 37.500 euro l’una per poi rivenderle a 280mila euro ciascuna alla polacca Varsa. La società le ha ristrutturate e la Sud-Est le ha ricomprate. Ebbene sì, a 900mila euro l’una (il doppio del loro valore di mercato). In quel caso le caratteristiche tecniche di molte carrozze non erano adeguate alle linee delle Sud Est, così i mezzi sono rimasti inutilizzati. Il timore è che ora la storia possa ripetersi.
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Roma, 7 mar (Adnkronos) - La riforma dei criteri di acceso alla facoltà di medicina, la commemorazione di Fulco Pratesi e la mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio sono alcuni dei temi al centro dei lavori parlamentari della prossima settimana.
Alla Camera si riprende lunedì 10 marzo, alle 13, con la discussione generale sul Ddl Giubileo, già approvato dal Senato; l'esame delle mozioni sull'uso delle Pfas e sulla reintroduzione del 'bonus Renzi' e quella sulla Convenzione sugli ausili marittimi (approvata dal Senato). Da martedì all'Odg dell'aula c'è, nel pomeriggio, l'esame della delega al governo sulla revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria già approvata dal Senato. Mercoledì, dalle 9,30, la Camera deve esaminare la relazione della Giunta delle elezioni sull’elezione contestata della deputata Anna Laura Orrico (M5s) in Calabria. Poi, alle 16,15, è in programma la commemorazione di Fulco Pratesi.
Tra gli altri argomenti in calendario nella settimana ci sono anche le mozioni sul caro energia; la Pdl sulle intercettazioni già approvata in Senato previo esame e voto delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito e la sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio presentata dalle opposizioni. Al Senato si riprende martedì alle 17 con il Ddl sulle spoglie delle vittime di omicidio e, a seguire, con il Ddl sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale, già approvato dalla Camera, e il Ddl sulle prestazioni sanitarie. Confermati i tradizionali appuntamenti, sia alla Camera che al Senato, con il Question time e gli atti di sindacato ispettivo.
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Nders Odv nasce con l'intento di dare un luogo sicuro a persone che hanno avuto esperienze di pre-morte, dove potersi raccontare e confrontare con chi ha avuto lo stesso tipo di esperienza in un ambiente sicuro e non giudicante. La maggiore criticità è che chi l'ha vissuta ha problemi, viene rifiutato dalla società. Non se ne può parlare. La morte è un tabù e l'esperienza di pre-morte è un tabù del tabù". Lo ha detto Davide De Alexandris, fondatore e presidente Nders Odv, in occasione del convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti', che si è tenuto oggi a Roma presso il Centro Studi Americani.
"Sicuramente questo tabù è meno forte rispetto anni fa - prosegue De Alexandris - però il problema esiste. Nelle librerie, ad esempio, testi sulle esperienze di pre-morte sono al fianco a pubblicazioni su alieni e scie chimiche. Noi vorremmo che le esperienze di pre-morte fossero studiate e ci fosse un approccio scientifico orientato alla cura della persona".
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Oggi cerchiamo di trovare risposte scientifiche alle esperienze di pre-morte grazie a un gruppo multidisciplinare con fisici, medici e tutti quelli che possono dare una credibilità a questi fenomeni. Negli ultimi 10 anni 40mila persone hanno dichiarato di aver vissuto esperienze di pre-morte e la scienza deve fare la sua parte per dare concretezza a questi fenomeni, capirli e conoscerli. E' un obiettivo arduo, ma ci riusciremo". Lo ha detto Francesco Sepioni, medico di emergenza-urgenza della Asl Umbria 1 e autore del libro 'Al Confine con l'Aldilà', che ha moderato il convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti'.
L'incontro, che si è tenuto a Roma presso il Centro Studi Americani, ha voluto affrontare un tema complesso e affascinante come quello delle esperienze di pre-morte (Near-death experiences, Nde), delle esperienze extracorporee (Out-of-Body experiences, Obe), non tralasciando la fenomenologia e i cambiamenti del soggetto successivamente all'esperienza in oggetto. Fenomeni che, pur essendo stati documentati in varie culture ed epoche storiche, continuano a suscitare grande interesse sia nel mondo scientifico che in quello religioso.
"Ci sono 3 casi documentati e comprovati a livello scientifico - spiega Sepioni - Uno, risalente al 2011, ha avuto come protagonista una persona intubata, priva di attività cardiaca e respiratoria, che incredibilmente ha visto e sentito la propria rianimazione. La persona, dopo essersi ripresa, ha raccontato le parole dei medici che lo rianimavano e ha perfino indicato dove era stata messa la protesi dentaria che un'infermiera aveva rimosso dalla sua bocca".
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "È da leggere l"ordinanza n. 5992 depositata ieri dalle Sezioni Unite della Cassazione Civile. La restrizione della libertà personale avvenuta per giorni nell'agosto 2018 ai danni di 190 migranti che si trovavano a bordo della Nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, per quanto possa non portare a una condanna penale, senz'altro rappresenta un illecito civile, avvenuto per colpa principalmente dell'allora ministro degli interni e vicepremier Matteo Salvini, urlatore ai quattro venti dello slogan dei "porti chiusi", portato avanti a spese dei diritti umani". Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
"È per colpa delle scelte arbitrarie e disumane di Salvini che lo Stato deve pagare dei risarcimenti alle persone che hanno subito un danno. Eviti quindi Salvini, per il bene suo e nostro, di fare commenti-boomerang. E non sfugga alle sue responsabilità -prosegue Parrini-. E la Presidente del Consiglio impari a non calpestare una regola basilare della democrazia costituzionale: quella secondo la quale il potere esecutivo deve rispettare le sentenze del potere giudiziario, non attaccarle. Se non lo fa, commette un'indecenza".
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - A1 Charge, leader nella progettazione, produzione, installazione e assistenza per le infrastrutture di ricarica elettrica, presenta a Key Energy Expo 2025 una gamma di soluzioni all’avanguardia per la mobilità sostenibile, dalle Wallbox AC fino alle potenti stazioni di ricarica ultra-fast da 400 kW. Tra le novità in esposizione: Wallbox AC 1/3ph, perfette per installazioni domestiche e commerciali; Tower Ac Dc dual 20/30/60 kW, una soluzione flessibile per diverse necessità di ricarica; PoleBox, il rivoluzionario dispositivo di EVywhere, startup di Corporate Hangar del Gruppo Prysmian, che trasforma l’illuminazione pubblica esistente in un’infrastruttura di ricarica intelligente; stazioni di ricarica ultra-fast da 90 kW fino a 400 kW, disponibili sia in versione all-in-one che con dispenser, con accumuli da rinnovabili o dalla rete, con il supporto di StarCharge leader mondiale nel settore degli accumuli.
A1 Charge non si limita alla fornitura di soluzioni di ricarica, ma supporta i clienti con programmi di formazione e teaching per installatori e utenti finali. I sistemi sono connessi via Ocpp e Bus proprietari, permettendo il controllo da remoto e sfruttando le potenzialità dell’IoT per una gestione intelligente ed efficiente. L’impegno di A1 Charge per la sostenibilità si concretizza nell’offerta di servizi di remanufacturing, garantendo riparabilità, rigenero e riutilizzo delle apparecchiature, in linea con i target europei accedendo al futuro passaporto digitale dei prodotti.
A1 Charge è orgogliosa di avere tra i partner della propria Technology Valley un’eccellenza italiana come Barilla Group, con cui condivide valori di qualità, innovazione e sostenibilità. Tutto ciò si sposa con i concetti di Cer Comunità energetica atti a creare e generare opportunità.
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "A chi continua a chiedermi come posso esser certo che l’articolo 25 sia stato scritto su misura per Musk la risposta è semplice. Perché lo ha ammesso lui stesso, condividendo questo tweet. Avanti a testa alta per difendere interesse nazionale e dignità del Parlamento. Ddlspazio". Lo scrive sui social il deputato del Pd Andrea Casu rilanciando un tweet di Elon Musk.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Triste se il Governo discute come al ‘bar’ della giurisdizione e usa quei toni per attaccare i giudici e la divisione dei poteri. Capiamo le ragioni che hanno spinto la rima presidente Margherita Cassano a difendere la dignità di un potere dello Stato. Meloni e soci abbassino i toni”. Lo afferma la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella.