E’ stato riesumato nel cimitero di Casalbellotto, frazione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, il corpo di Arianna Zardi, la ragazza 25enne trovata morta a Torricella del Pizzo, poco lontano dal centro casalese, il 2 ottobre del 2001. Inizialmente si pensò a un suicidio, ma nel 2012 il fascicolo venne ripreso in mano e venne formulata l’ipotesi di omicidio. Quattordici anni senza un colpevole, dunque. Un caso irrisolto che potrebbe, tuttavia, essere ad una svolta, dopo la decisione della riesumazione delle spoglie della ragazza presa dal procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso. Oltre a Dell’Osso, oggi al camposanto, anche il procuratore capo di Cremona Roberto di Martino e i familiari della ragazza: la sorella Sara, gli zii e la cugina. “Una vicenda che ha avuto un percorso investigativo piuttosto accidentato: determinate circostanze non è stato possibile adeguatamente accertarle. E pensate come è complicato indagare a 14 anni di distanza”, ha detto Dell’Osso. “A Brescia tuttavia – ha aggiunto – abbiamo dei precedenti: Piazza della Loggia e la sentenza del luglio scorso, arrivata 41 anni dopo la strage”.
All’esame dei resti della ragazza, vi lavorerà un pool di esperti di grande levatura. Di Martino ha nominato quattro consulenti tecnici che analizzeranno i resti di Zardi, il cui corpo fu recuperato dopo tre giorni di ricerche nel territorio casalasco. Si tratta di Cristina Cattaneo, dell’’Istituto di medicina legale dell’università di Milano, nota per aver lavorato ai casi di Yara Gambirasio e dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli, scomparso all’interno della propria fonderia; Vittorio Fineschi (università La Sapienza); Emanuela Turillazzi (ateneo di Foggia); Andrea Verzelletti, medico legale di Brescia. Il corpo della studentessa di Teologia sarà portato all’istituto di medicina legale di Milano e sottoposto ad una Tac per rilevarne fratture che potrebbero risultare decisive per ricostruire la dinamica dei fatti.
Ma torniamo all’inverno del 2001, al corpo della ragazza disteso con la testa verso il muro del cimitero e alla sua borsetta appoggiata, poco lontano, sul muretto nei pressi di un canale di irrigazione. In prima battuta si era parlato di morte dovuta ad una caduta volontaria da un ponte, successivamente di omicidio, escludendo quindi la pista del suicidio. Per il perito Massimo Alonzo, infatti, “tre delle lesioni riportate sul corpo della Zardi (…) non sono lesioni tipiche o compatibili con quelle che si producono a seguito di una precipitazione”.
Le archiviazioni chieste sono sempre state rigettate, e nel 2012 il caso, vengono aperte nuove indagini grazie al gip Guido Salvini, con l’effettuazione di nuovi sopralluoghi e di altri interrogatori di persone già sentite all’epoca dei fatti. Sono stati inoltre contattati anche alcuni investigatori dei carabinieri che hanno già lavorato per risolvere cold case. Ad ottobre dell’anno corso l’inchiesta sulla morte della ragazza era stata ripercorsa anche dal programma “Chi l’ha visto?” di Federica Sciarelli.
Attualmente – dopo che l’indagine si era concentrata su cinque persone, le cui posizione sono già state archiviate – l’unico indagato per omicidio è Giulio, un ragazzo oggi 29enne e minorenne all’epoca dei fatti. L’esame del suo Dna ha dato esito negativo, ma sono state disposte nuove indagini. Per questo motivo alle indagini collaborerà anche la procura dei minori di Brescia. Sarà effettuato anche il riesame dei vestiti, compresa quella borsetta sulla quale allora i Ris trovarono macchie, forse sangue. Tracce che potrebbero, tuttavia, essere già state consumate dalle precedenti analisi. Ora la riesumazione. E forse la possibilità, forse per la famiglia di trovare, dopo 14 lunghissimi anni, verità e giustizia.
Cronaca
Omicidio Arianna Zardi, riesumato corpo della ragazza morta nel 2001. Possibile svolta nel cold case
Gli esami voluti voluti dal procuratore generale di Brescia Dell'Osso saranno svolti da quattro consulenti, tra cui Cristina Cattaneo, che ha già lavorato casi di Yara Gambirasio e dell'imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli
E’ stato riesumato nel cimitero di Casalbellotto, frazione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, il corpo di Arianna Zardi, la ragazza 25enne trovata morta a Torricella del Pizzo, poco lontano dal centro casalese, il 2 ottobre del 2001. Inizialmente si pensò a un suicidio, ma nel 2012 il fascicolo venne ripreso in mano e venne formulata l’ipotesi di omicidio. Quattordici anni senza un colpevole, dunque. Un caso irrisolto che potrebbe, tuttavia, essere ad una svolta, dopo la decisione della riesumazione delle spoglie della ragazza presa dal procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso. Oltre a Dell’Osso, oggi al camposanto, anche il procuratore capo di Cremona Roberto di Martino e i familiari della ragazza: la sorella Sara, gli zii e la cugina. “Una vicenda che ha avuto un percorso investigativo piuttosto accidentato: determinate circostanze non è stato possibile adeguatamente accertarle. E pensate come è complicato indagare a 14 anni di distanza”, ha detto Dell’Osso. “A Brescia tuttavia – ha aggiunto – abbiamo dei precedenti: Piazza della Loggia e la sentenza del luglio scorso, arrivata 41 anni dopo la strage”.
All’esame dei resti della ragazza, vi lavorerà un pool di esperti di grande levatura. Di Martino ha nominato quattro consulenti tecnici che analizzeranno i resti di Zardi, il cui corpo fu recuperato dopo tre giorni di ricerche nel territorio casalasco. Si tratta di Cristina Cattaneo, dell’’Istituto di medicina legale dell’università di Milano, nota per aver lavorato ai casi di Yara Gambirasio e dell’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli, scomparso all’interno della propria fonderia; Vittorio Fineschi (università La Sapienza); Emanuela Turillazzi (ateneo di Foggia); Andrea Verzelletti, medico legale di Brescia. Il corpo della studentessa di Teologia sarà portato all’istituto di medicina legale di Milano e sottoposto ad una Tac per rilevarne fratture che potrebbero risultare decisive per ricostruire la dinamica dei fatti.
Ma torniamo all’inverno del 2001, al corpo della ragazza disteso con la testa verso il muro del cimitero e alla sua borsetta appoggiata, poco lontano, sul muretto nei pressi di un canale di irrigazione. In prima battuta si era parlato di morte dovuta ad una caduta volontaria da un ponte, successivamente di omicidio, escludendo quindi la pista del suicidio. Per il perito Massimo Alonzo, infatti, “tre delle lesioni riportate sul corpo della Zardi (…) non sono lesioni tipiche o compatibili con quelle che si producono a seguito di una precipitazione”.
Le archiviazioni chieste sono sempre state rigettate, e nel 2012 il caso, vengono aperte nuove indagini grazie al gip Guido Salvini, con l’effettuazione di nuovi sopralluoghi e di altri interrogatori di persone già sentite all’epoca dei fatti. Sono stati inoltre contattati anche alcuni investigatori dei carabinieri che hanno già lavorato per risolvere cold case. Ad ottobre dell’anno corso l’inchiesta sulla morte della ragazza era stata ripercorsa anche dal programma “Chi l’ha visto?” di Federica Sciarelli.
Attualmente – dopo che l’indagine si era concentrata su cinque persone, le cui posizione sono già state archiviate – l’unico indagato per omicidio è Giulio, un ragazzo oggi 29enne e minorenne all’epoca dei fatti. L’esame del suo Dna ha dato esito negativo, ma sono state disposte nuove indagini. Per questo motivo alle indagini collaborerà anche la procura dei minori di Brescia. Sarà effettuato anche il riesame dei vestiti, compresa quella borsetta sulla quale allora i Ris trovarono macchie, forse sangue. Tracce che potrebbero, tuttavia, essere già state consumate dalle precedenti analisi. Ora la riesumazione. E forse la possibilità, forse per la famiglia di trovare, dopo 14 lunghissimi anni, verità e giustizia.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.