La Castelnuovese è la società più importante coinvolta nelle perquisizioni di ieri della Procura di Arezzo. La cooperativa ‘rossa’, aderente alla Legacoop, è stata guidata per quasi vent’anni, nonostante le sue origini democristiane, da Lorenzo Rosi: dal 1995 fino al luglio 2014. Nel contempo Rosi, ora indagato per i prestiti in conflitto di interesse, scalava la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio: consigliere dal 2008, vicepresidente dal 2013 prima di lasciare il posto a papà Pier Luigi Boschi per diventare presidente di Bp nel nel 2014.
Proprio per chiarire i rapporti tra la coop e l’istituto, incluso il conflitto d’interesse non dichiarato, il procuratore capo Rossi ha disposto la perquisizione. La Castelnuovese parte dalla costruzione della Casa del Popolo di Castelnuovo dei Sabbioni e dalle abitazioni popolari di Arezzo per poi scolorire il suo rosso, come il partito. Oggi si occupa di rifiuti, grandi opere e costruisce tanti centri commerciali e outlet, a partire da quelli progettati in Valdichiana in una fase precedente per arrivare a Reggello. Mentre il The Mall, ideato con il finanziatore di Matteo Renzi, (e già socio del padre Tiziano) Andrea Bacci; la socia di Tiziano Renzi, Ilaria Niccolai e i Moretti-Lebole di Arezzo, con la consulenza del padre del premier è solo l’ultimo dei business di Rosi.
A fine 2014 la cooperativa contava partecipazioni in più di 40 imprese. “L’aver consolidato negli anni il nostro patrimonio ci ha permesso di finanziare, insieme al sistema bancario, molti interventi immobiliari nel settore commerciale e residenziale”, si legge nella relazione che accompagna l’ultimo bilancio che per il futuro auspica il consolidamento dei rapporti con Prada, Unicoop Firenze e Gucci. Ma anche degli “interventi pubblici nel campo delle infrastrutture”. Al momento, però, “uno degli asset più importanti” è il settore ambientale che ha assunto negli anni rilevanti “dimensioni, giro d’affari e valore strategico”.
Merito della partecipazione in Sei Toscana, il nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle provincie dell’Ato Toscana Sud (Arezzo, Grosseto e Siena) che ha chiuso il 2014 con 1,8 milioni di utili, ma anche 83,5 milioni di debiti 18,3 dei quali verso il sistema bancario. Del resto il 2014 è stato il primo anno della concessione ventennale da circa 160 milioni l’anno vinta dal consorzio che nel frattempo ha concorso anche per l’affidamento del centro (Firenze, Prato e Pistoia) e della costa (Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa) della Toscana.
Oltre che socio con l’11 per cento circa delle quote, Castelnuovese è in partita anche come partner tecnico di Sei. Un ruolo chiave, in quest’area di attività, è giocato da Eros Organni, amministratore delegato di Sei, un “tecnico dei servizi pubblici locali”, come lo ha definito il sindaco di Siena Bruno Valentini. Dimenticandone forse le passate vesti di partner dello Studio di commercialisti di Luciano Nataloni, l’ex consigliere di Banca Etruria finito anche lui nel mirino della procura di Arezzo per “omessa comunicazione di conflitto d’interessi”, con cui Organni ha condiviso una lunga lista di attività imprenditoriali. Non secondaria neppure la figura del vicepresidente di Sei, il senese Fabrizio Vigni: da parlamentare, tra il 1994 e il 2006, è stato membro della Commissione ambiente della Camera e ha partecipato alla Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. L’ex consigliere provinciale e comunale di Siena, dal 2009 è anche presidente di un importante socio di Sei, Sienambiente, il gestore del piano provinciale dei rifiuti fondato alla fine degli anni 80 dagli enti locali e da Mps, di cui Rosi è stato consigliere dal 1997 fino al 2002.
Quello che salta di più agli occhi nell’affare dei rifiuti sono gli incroci tra la Coop rossa e la Banca Etruria, entrambe in passato presiedute da Rosi. La Banca infatti partecipa in Società Toscana Ambiente, di cui Rosi è stato presidente dal 2008 all’11 aprile 2013, che a sua volta è socia di Sei. Non solo. La Sta, che è anche l’anello di congiunzione tra la Castelnuovese e Sei, a fine 2014 aveva quasi 15 milioni di debiti con le banche. Parte dei quali riconducibili alle linee di credito fino a 10 milioni concesse da Mps e dalla stessa Banca Etruria. Tra i creditori non bancari, invece, spicca Uch, socio di controllo di Sta a sua volta controllato dalla Castelnuovese e dal suo partner (sempre aderente alla Legacoop) Unieco e, tra il 2008 e il 2013, presieduto ancora una volta da Rosi. Il prestito a fine 2014 ammontava a 5,33 milioni.
Sullo sfondo c’è sempre il vecchio business degli outlet. Quello dell’avventura della Città Sant’Angelo Outlet Village iniziata nel 2007 con l’avvio della costruzione di un “parco commerciale” nel pescarese il cui completamento è atteso nel 2020. E i cui conti stentano a decollare: solo il 2014 era in rosso per 6 milioni. A sostenere la società di cui Rosi è stato consigliere fino al 2014, ha contribuito un pool di banche tra cui Mps e l’Etruria con un finanziamento da 80 milioni da restituire a rate. Peccato che la società, stando al bilancio 2014, abbia versato solo la prima e da dicembre 2012 a giugno 2015 ha saltato tutti i pagamenti. Intanto per tenere in piedi la società i soci Castelnuovese e Unieco hanno messo complessivamente 7,72 milioni tra rinunce a crediti e impegni a ricapitalizzare.
Prima ancora di Pescara, era stata la volta di Mandò, un centro commerciale di Reggello che i locali definiscono “un tentativo andato male di emulare il The Mall”. Sarà forse per quello che poi Rosi si è unito ai più fortunati costruttori dell’outlet di Gucci. La società Mandò Village, 100% Castelnuovese, intanto però resta aperta: solo il 2014 si è chiuso con una perdita di 3,22 milioni. E così la Castelnuovese ha dovuto rinunciare a un prestito che aveva fatto alla controllata per creare un fondo da 2,7 milioni di copertura delle perdite.
Generosità d’altri tempi. Ma non certo una novità per la cooperativa. Come si vede anche nel caso di Rees, società di sviluppo di progetti immobiliari di cui la Castelnuovese ha il 37,5% mentre il 56,25 è intestato all’altro ex consigliere di Banca Etruria, l’attivissimo Nataloni. Tra i suoi debiti c’è un prestito infruttifero e postergato di 2,44 milioni. Il generoso creditore è sempre la Castelnuovese. Forse anche perché attratta dal promettente business intrapreso dalla controllata di Rees, Innova Re, che è presieduta dallo stesso Nataloni. E che, nel corso del 2013, ha abbandonato la promozione di sviluppi commerciali, per dedicarsi a una nuova tipologia di affari legata alla valorizzazione immobiliare nell’ambito della gestione dei Npl (non performing loans), ovvero i prestiti che le banche dubitano di poter rivedere indietro. Un settore dove serve esperienza. Ma non si può certo dire che Rosi e Nataloni non ce l’avessero.
Da Il Fatto Quotidiano del 09/01/2016
Lobby
Banca Etruria, papà Renzi e Rosi. La coop degli affari adesso è nel mirino dei pm
La coop rossa Castelnuovese è la società più importante coinvolta nelle perquisizioni della Procura di Arezzo. Si occupa di rifiuti in società con l'istituto. Oltre che di outlet, il settore in cui è attivo anche il padre del presidente del consiglio
La Castelnuovese è la società più importante coinvolta nelle perquisizioni di ieri della Procura di Arezzo. La cooperativa ‘rossa’, aderente alla Legacoop, è stata guidata per quasi vent’anni, nonostante le sue origini democristiane, da Lorenzo Rosi: dal 1995 fino al luglio 2014. Nel contempo Rosi, ora indagato per i prestiti in conflitto di interesse, scalava la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio: consigliere dal 2008, vicepresidente dal 2013 prima di lasciare il posto a papà Pier Luigi Boschi per diventare presidente di Bp nel nel 2014.
Proprio per chiarire i rapporti tra la coop e l’istituto, incluso il conflitto d’interesse non dichiarato, il procuratore capo Rossi ha disposto la perquisizione. La Castelnuovese parte dalla costruzione della Casa del Popolo di Castelnuovo dei Sabbioni e dalle abitazioni popolari di Arezzo per poi scolorire il suo rosso, come il partito. Oggi si occupa di rifiuti, grandi opere e costruisce tanti centri commerciali e outlet, a partire da quelli progettati in Valdichiana in una fase precedente per arrivare a Reggello. Mentre il The Mall, ideato con il finanziatore di Matteo Renzi, (e già socio del padre Tiziano) Andrea Bacci; la socia di Tiziano Renzi, Ilaria Niccolai e i Moretti-Lebole di Arezzo, con la consulenza del padre del premier è solo l’ultimo dei business di Rosi.
A fine 2014 la cooperativa contava partecipazioni in più di 40 imprese. “L’aver consolidato negli anni il nostro patrimonio ci ha permesso di finanziare, insieme al sistema bancario, molti interventi immobiliari nel settore commerciale e residenziale”, si legge nella relazione che accompagna l’ultimo bilancio che per il futuro auspica il consolidamento dei rapporti con Prada, Unicoop Firenze e Gucci. Ma anche degli “interventi pubblici nel campo delle infrastrutture”. Al momento, però, “uno degli asset più importanti” è il settore ambientale che ha assunto negli anni rilevanti “dimensioni, giro d’affari e valore strategico”.
Merito della partecipazione in Sei Toscana, il nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle provincie dell’Ato Toscana Sud (Arezzo, Grosseto e Siena) che ha chiuso il 2014 con 1,8 milioni di utili, ma anche 83,5 milioni di debiti 18,3 dei quali verso il sistema bancario. Del resto il 2014 è stato il primo anno della concessione ventennale da circa 160 milioni l’anno vinta dal consorzio che nel frattempo ha concorso anche per l’affidamento del centro (Firenze, Prato e Pistoia) e della costa (Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa) della Toscana.
Oltre che socio con l’11 per cento circa delle quote, Castelnuovese è in partita anche come partner tecnico di Sei. Un ruolo chiave, in quest’area di attività, è giocato da Eros Organni, amministratore delegato di Sei, un “tecnico dei servizi pubblici locali”, come lo ha definito il sindaco di Siena Bruno Valentini. Dimenticandone forse le passate vesti di partner dello Studio di commercialisti di Luciano Nataloni, l’ex consigliere di Banca Etruria finito anche lui nel mirino della procura di Arezzo per “omessa comunicazione di conflitto d’interessi”, con cui Organni ha condiviso una lunga lista di attività imprenditoriali. Non secondaria neppure la figura del vicepresidente di Sei, il senese Fabrizio Vigni: da parlamentare, tra il 1994 e il 2006, è stato membro della Commissione ambiente della Camera e ha partecipato alla Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. L’ex consigliere provinciale e comunale di Siena, dal 2009 è anche presidente di un importante socio di Sei, Sienambiente, il gestore del piano provinciale dei rifiuti fondato alla fine degli anni 80 dagli enti locali e da Mps, di cui Rosi è stato consigliere dal 1997 fino al 2002.
Quello che salta di più agli occhi nell’affare dei rifiuti sono gli incroci tra la Coop rossa e la Banca Etruria, entrambe in passato presiedute da Rosi. La Banca infatti partecipa in Società Toscana Ambiente, di cui Rosi è stato presidente dal 2008 all’11 aprile 2013, che a sua volta è socia di Sei. Non solo. La Sta, che è anche l’anello di congiunzione tra la Castelnuovese e Sei, a fine 2014 aveva quasi 15 milioni di debiti con le banche. Parte dei quali riconducibili alle linee di credito fino a 10 milioni concesse da Mps e dalla stessa Banca Etruria. Tra i creditori non bancari, invece, spicca Uch, socio di controllo di Sta a sua volta controllato dalla Castelnuovese e dal suo partner (sempre aderente alla Legacoop) Unieco e, tra il 2008 e il 2013, presieduto ancora una volta da Rosi. Il prestito a fine 2014 ammontava a 5,33 milioni.
Sullo sfondo c’è sempre il vecchio business degli outlet. Quello dell’avventura della Città Sant’Angelo Outlet Village iniziata nel 2007 con l’avvio della costruzione di un “parco commerciale” nel pescarese il cui completamento è atteso nel 2020. E i cui conti stentano a decollare: solo il 2014 era in rosso per 6 milioni. A sostenere la società di cui Rosi è stato consigliere fino al 2014, ha contribuito un pool di banche tra cui Mps e l’Etruria con un finanziamento da 80 milioni da restituire a rate. Peccato che la società, stando al bilancio 2014, abbia versato solo la prima e da dicembre 2012 a giugno 2015 ha saltato tutti i pagamenti. Intanto per tenere in piedi la società i soci Castelnuovese e Unieco hanno messo complessivamente 7,72 milioni tra rinunce a crediti e impegni a ricapitalizzare.
Prima ancora di Pescara, era stata la volta di Mandò, un centro commerciale di Reggello che i locali definiscono “un tentativo andato male di emulare il The Mall”. Sarà forse per quello che poi Rosi si è unito ai più fortunati costruttori dell’outlet di Gucci. La società Mandò Village, 100% Castelnuovese, intanto però resta aperta: solo il 2014 si è chiuso con una perdita di 3,22 milioni. E così la Castelnuovese ha dovuto rinunciare a un prestito che aveva fatto alla controllata per creare un fondo da 2,7 milioni di copertura delle perdite.
Generosità d’altri tempi. Ma non certo una novità per la cooperativa. Come si vede anche nel caso di Rees, società di sviluppo di progetti immobiliari di cui la Castelnuovese ha il 37,5% mentre il 56,25 è intestato all’altro ex consigliere di Banca Etruria, l’attivissimo Nataloni. Tra i suoi debiti c’è un prestito infruttifero e postergato di 2,44 milioni. Il generoso creditore è sempre la Castelnuovese. Forse anche perché attratta dal promettente business intrapreso dalla controllata di Rees, Innova Re, che è presieduta dallo stesso Nataloni. E che, nel corso del 2013, ha abbandonato la promozione di sviluppi commerciali, per dedicarsi a una nuova tipologia di affari legata alla valorizzazione immobiliare nell’ambito della gestione dei Npl (non performing loans), ovvero i prestiti che le banche dubitano di poter rivedere indietro. Un settore dove serve esperienza. Ma non si può certo dire che Rosi e Nataloni non ce l’avessero.
Da Il Fatto Quotidiano del 09/01/2016
Lady Etruria
di Davide Vecchi 11.4€ Acquista su AmazonArticolo Precedente
Trivelle off shore, Rockhopper ricorre al Tar contro il ministero per Ombrina mare. E Petroceltic ottiene il permesso
Articolo Successivo
Coop, la trappola del prestito sociale che la Banca d’Italia finge di non vedere
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.