Il governo conservatore danese ha trovato un accordo con l’opposizione sulla controversa proposta di legge che prevede il sequestro dei beni dei migranti per pagare le spese di accoglienza e il soggiorno nei centri. L’esecutivo guidato dal premier Lars Løkke Rasmussen ha annunciato in una nota, citata dal sito della tv Ndtv, che dal sequestro sono esclusi alcuni effetti personale, come le fedi. “Il governo, i socialdemocratici, il Partito popolare danese, l’Alleanza liberale e il Partito popolare conservatore hanno raggiunto un accordo per modificare il disegno di legge sugli oggetti di valore” da confiscare, si legge nel comunicato.
Rispetto alla proposta originaria le modifiche concesse all’opposizione, secondo quanto riportano vari media, comprendono la possibilità per i richiedenti asilo di tenere le fedi matrimoniali e altri oggetti di valore strettamente affettivo ma anche fino a 10mila corone (circa 1.350 euro) in contanti contro le 3mila corone (circa 400 euro) concesse inizialmente.
La proposta era stata presentata da Copenaghen a metà dicembre, dopo che lo scorso anno il Paese ha registrato un notevole aumento di richiedenti asilo: 21mila, un terzo in più rispetto al 2014. In tutta Europa è stata accolta con indignazione e bollata come xenofoba. Secondo alcuni ricorda le spoliazioni dei nazisti ai danni degli ebrei deportati nei lager. Fuori dal coro la Lega di Matteo Salvini, che in un post su Facebook ha appoggiato l’iniziativa scrivendo che “porta i rifugiati in linea con i danesi disoccupati” e commentando: “W la Danimarca!”.
All’inizio dell’anno il governo Rasmussen ha anche deciso di ripristinare i controlli ai confini con la Germania sospendendo il trattato di Schengen sulla libera circolazione delle persone.