Un centro commerciale e un bar Starbucks attaccati, lanci di granate, scontri a fuoco tra attentatori e polizia, tre kamikaze in azione. Giacarta come Parigi è stata sconvolta da quello che il presidente, Joko Widodo, definisce “atti di terrorismo”. Almeno 7 morti – tra cui un poliziotto e quattro presunti attentatori – e un numero imprecisato di feriti. Gli assalitori, per la polizia indonesiana, hanno imitato “le azioni terroristiche” della capitale francese del 13 novembre. Secondo il portavoce della polizia indonesiana, generale Anton Charliyan “è probabile” siano entrati in azione militati dello Stato Islamico. Nessuno dubbio da parte dell’agenzia di stampa Aamaaq, considerata vicina a Daesh, “combattenti dello Stato Islamico hanno effettuato un attacco armato stamattina prendendo di mira i cittadini stranieri e le forze di sicurezza accusati di proteggerli nella capitale indonesiana”. Tra le vittime, secondo Metro tv, ci sarebbe un cittadino canadese. Gli attacchi sono stati “certamente” eseguiti dall’Isis, ha detto il capo della polizia della capitale, Tito Karnavian, riporta la Bbc online. Secondo Karnavian dietro gli attacchi c’è Bahrun Naim, un indonesiano che starebbe combattendo con l’Isis in Siria.
Almeno sei esplosioni, la polizia: “Attentatori neutralizzati”
Le esplosioni sono state sei o sette e sono avvenute in centro città nelle vicinanze di un edificio Onu e nel raggio di 50 metri nel distretto degli uffici. La prima esplosione è avvenuta intorno 10.30 del mattino (le 4.30 in Italia), vicino all’incrocio tra via Thamrin e via Wahid Haysim e almeno un’altra è avvenuta vicino al quartier generale delle Nazioni Unite, su via Thamrin. La polizia, che parla di incursioni alle quali hanno partecipato tra i 10 e i 14 uomini armati, ha arrestato quattro sospetti attentatori. Le forze dell’ordine danno per concluso l’attacco terroristico: “Tutti gli assalitori sono stati neutralizzati” dichiara il portavoce della polizia, Iqbal Kabid, citato dall’agenzia Antara. Smentita la notizia della morte di un cittadino olandese dipendente delle Nazioni Unite: l’uomo risulta gravemente ferito.
Alcuni testimoni hanno riferito che almeno un terrorista ha attaccato il caffè della catena Starbucks in una zona dove sono presenti alcune ambasciate e ha sparato ai presenti. “Le finestre del caffè di Starbucks sono esplose. Vedo tre morti sulla strada. C’è stata una pausa nello scontro a fuoco ma qualcuno è sul tetto del palazzo e la polizia sta puntando le armi contro di lui”, ha detto un fotografo di Reuters. La catena Starbucks ha annunciato che tutti i caffè di Giacarta rimarranno chiusi fino a nuovo ordine. Un ordigno invece è esploso in un centro commerciale, il Sarinah, che si trova nel quartiere di Jalan Thamrin.
Il presidente: “Mantenere la calma”, Isis aveva minacciato l’Indonesia
“Non dobbiamo avere paura né lasciarci sconfiggere da questo atto terroristico – ha detto Widodo -. Mi appello alla gente perché mantenga la calma. Lo Stato e la gente non devono avere paura, non soccomberemo di fronte ad un attacco così atroce. Chiedo a tutta la popolazione di mantenere la calma, la situazione è sotto controllo. Rivolgiamo un sincero cordoglio per le vittime di questo attacco. Noi tutti certamente condanniamo gli attacchi di oggi che hanno procurato terrore tra la popolazione”.
Al momento non ci sono indicazioni che facciano pensare a un coinvolgimento dello Stato Islamico: “Questo è sicuramente terrorismo, ma – ha spiegato il portavoce della polizia nazionale, il generale di brigata Anton Charliyan – non ci sono ancora indizi che ciò sia legato all’Isis”. In precedenza, tuttavia, l’alto ufficiale aveva detto che “gli attacchi si sono verificati dopo che la polizia” aveva ricevuto minacce dai militanti di Daesh. È chiaro che da dopo l’avvertimento dato dal gruppo, l’Indonesia sarebbe diventata una notizia internazionale”, aveva detto sottolineando: “Abbiamo dato anche noi degli avvertimenti sui possibili attacchi e condotto arresti di alcuni militanti in molti luoghi del paese”. Per questo le autorità dell’Indonesia avevano messo in guardia la popolazione e rafforzato le misure di sicurezza nelle chiese, negli aeroporti e in altri siti a rischio in tutto il Paese.
Lo Stato islamico aveva preannunciato un’azione che avrebbe messo l’Indonesia “sotto la luce dei riflettori”. Nel paese con il più alto numero di musulmani al mondo prevale un Islam moderato ma è anche presente una frangia conservatrice, e si calcola che tra le file dell’Isis in Siria e Iraq siano presenti anche militanti indonesiani. L’unità di crisi della Farnesina si è attivata e sta verificando la situazione in stretto contatto con la nostra ambasciata nella capitale indonesiana. Quello di oggi è il primo attacco terroristico a Giacarta dopo quello contro gli hotel Marriott e Ritz nel 2009.