Trenta senatori cattolici del Pd (e altrettanti deputati) provano ad affossare la legge sulle Unioni civili e si schierano contro la stepchild adoption (adozione del figlio del partner). E se i democratici cercano di mediare prima dell’arrivo del testo in Aula, il sito Gay.it ha deciso di pubblicare la lista di tutti i “malpancisti” con tanto di appello: “Contatta il tuo senatore ‘malpancista’, scrivigli su Twitter, Facebook e chiedi loro un incontro”. Segue lista di foto e contatti: si va dai renzianissimi Giorgio Tonini, Rosa Di Giorgi Maria, Roberto Cociancich, Nicola Latorre e Francesco Russo fino all’ex ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta e all’esponente della minoranza dem Paolo Corsini. La maggior parte, a sorpresa ma neppure troppo, sono della corrente del segretario Matteo Renzi: se la minoranza Pd difende il ddl Cirinnà, a mettersi di traverso con “timidezza” sono proprio alcuni dei fedelissimi del presidente del Consiglio. Che “smascherati” dal portale Lgbt, subito attaccano: “Atteggiamento squadrista: chiedano scusa”. E poi ancora: “No a liste di proscrizione che non facilitano la discussione”. In coro il gruppo di cattodem ha specificato che “non sono contrari al provvedimento in sé”, ma sicuramente “uno stralcio del punto che riguarda le adozioni favorirebbe l’unione del partito”. La minaccia più o meno sottile è che, almeno a Palazzo Madama, non ci siano i numeri per far passare il ddl.
Video di Manolo Lanaro
Il sito dell’imprenditore omosessuale Alessio De Giorgi, da sempre vicino al Pd, pubblica 33 foto (due, quelle di Sangalli e Corsini, con il punto interrogativo, perché i due senatori interpellati non hanno voluto anticipare se voteranno o meno la stepchild adoption’) e 31 nomi con relativo collegio di elezione. Il portale Lgbt precisa che i più accesi sostenitori di questa linea sarebbero Favero, Di Giorgi e Lepri, e che gli altri si sarebbero “limitati” a paventare una supposta indisponibilità del presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. Segue l’elenco: 1) Bruno Astorre (Lazio), 2) oberto Cocianich (Lombardia), 2) Stefano Collina (Emilia-Romagna), 4) Paolo Corsini (Lombardia), 5) Giuseppe Luigi Cucca (Sardegna), 6) Vincenzo Cuomo (Campania), 7) Gianpiero Dalla Zuanna (Veneto), 8) Mauro Del Barba (Lombardia), 9) Rosa Di Giorgi Maria (Toscana), 10) Laura Fasiolo (Friuli-Venezia Giulia), 11) Emma Fattorini (Basilicata), 12) Nicoletta Favero (Piemonte), 13) Linda Lanzillotta (Umbria), 14) Nicola Latorre(Puglia), 15) Stefano Lepri (Piemonte), 16) Claudio Micheloni (Collegio Europa), 17) Claudio Moscardelli (Lazio), 18) Pamela Orrù(Sicilia), 19) Venera Padua (Sicilia), 20) Giorgio Pagliari (Emilia-Romagna), 21) Raffaele Ranucci (Lazio), 22) Francesco Russso (Friuli-Venezia Giulia), 23) Roberto Ruta (Molise), 24) Angelica Saggese (Campania), 25) GianCarlo Sangalli (Emilia-Romagna), 26) Giorgio Santini(Veneto), 27) Francesco Scalia(Lazio), 28)Saggese Angelica (Campania), 29) Giorgio Tonini (Trentino-Alto Adige), 30) Mario Tronti(Lombardia), 31) Vito Vattuone(Liguria).
Il gruppo risentito ha chiesto che l’elenco venga al più presto rimosso: “Non soltanto è un’azione dispotica“, ha detto Tonini, “ma un atto irresponsabile che richiama alla mente lontani fantasmi che sarebbe meglio lasciare nel passato. Esporre un gruppo di senatori per aver espresso una posizione contraria alla step child adoption non spaccherà il Partito democratico. Rischia solo di rallentare l’approvazione del provvedimento sulle Unioni civili”. All’attacco anche Favero: “Chi ha detto che esprimere un’opinione su un punto del ddl equivale a non volerlo votare? Che tipo di ragionamento è?”.
Il testo sulle Unioni civili sarà discusso in Senato il prossimo 28 gennaio e ancora non c’è l’accordo dentro il Partito democratico. Matteo Renzi ha detto che lascerà libertà di coscienza sul voto, ma l’obiettivo è quello di arrivare compatti in Aula. Il nodo resta appunto quello delle adozioni, contestato non solo dalle opposizioni. Intanto Silvio Berlusconi incontrando i suoi ha annunciato che Forza Italia voterà contro il provvedimento: “Anche se noi siamo a favore delle Unioni civili”. Il gruppo Pd del Senato si riunirà il 19 e il 26 gennaio.
Il gruppo di cattolici Pd alla Camera e al Senato chiede di modificare la parte del provvedimento che riguarda le adozioni. Trentasette deputati hanno presentato un documento per esporre la loro posizione, mentre trenta senatori a Palazzo Madama sono passati all’azione con un emendamento all’articolo 5 al ddl Cirinnà. L’idea è quella di sostituire la stepchild adoption con l’affido rafforzato. Ovvero inserire: “L’affidamento personale del minore alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell’altra parte dell’unione civile e il genitore biologico estraneo all’unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale”. Il bambino potrà ottenere l’adozione piena a 18 anni. L’emendamento è presentato da Stefano Lepri, Emma Fattorini e Rosa Maria Di Giorgi.
A schierarsi contro lo stralcio delle adozioni dal testo è il leader della minoranza Pd Pierluigi Bersani: “Meglio decisamente di no”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Al tempo stesso però ha sottolineato che “bisogna rispettare le sensibilità di tutti, di una parte del mondo femminile che teme l’utero in affitto, e dei cattolici”. L’ex segretario Pd ha anche aggiunto: “Ci vuole una sede impegnativa in cui si possa dare risposta a queste ansie. Ma il testo delle unioni civili deve andare avanti. Il Senato sta discutendo del disegno di legge e non voglio mettere il dito nel lavoro dei senatori. Penso che si possa però adottare un intervento normativo che sia più vincolante sull’utero in affitto. Comunque tocca a loro, ai senatori, trovare la strada in questo senso”.