Non si arresta il crollo del Monte dei Paschi di Siena, che dopo le pessime sedute di lunedì e martedì è ancora maglia nera a Piazza Affari arrivando a perdere il 22,2 per cento. E, insieme agli altri titoli bancari e ai petroliferi, ha affossato di nuovo il listino milanese che, in una giornata particolarmente negativa per tutte le principali piazze globali, ha perso quasi il 5 per cento. Nelle settimane in cui il braccio di ferro tra il capo del governo italiano e Bruxelles si è fatto più intenso, Rocca Salimbeni ha più che dimezzato il proprio valore: il titolo della banca senese da inizio anno ha infatti registrato un tracollo vicino al 60 per cento. Con pesanti ripercussioni anche per lo Stato, che dall’estate scorsa è azionista della banca e ha visto l’investimento svalutarsi di quasi il 73 per cento con le maggiori perdite che si sono verificate proprio quando per il Tesoro si era aperta la via di fuga dal capitale dell’istituto. E intanto l’amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola, nel tentare di rassicurare il mercato, ha ammesso che è in corso una fuga dei depositi, anche se “contenuta”.
Se il Monte piange le altre banche certo non ridono: Carige è precipitata del 18,56%, il Banco Popolare ha registrato un crollo del 10,88%, Unicredit del 7,7%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna del 7,3%, la Popolare di Milano del 6,52%, Banca Mediolanum del 5,79%. Solo per citare alcuni esempi. A far recuperare terreno ai titoli italiani del credito non sono infatti bastate le rassicurazioni della Bce, che ha gettato acqua sul fuoco acceso dalla notizia degli esami avviati sulla consistenza e la gestione delle sofferenze di alcuni istituti. Continuano a pesare, invece, le tensioni tra Palazzo Chigi e la Commissione Ue, che sono anzi salite di tono con l’attacco del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici che ha messo il dito nella piaga dei conti pubblici italiani. Inevitabile che lo scontro con l’Europa, con al centro il giudizio sulla manovra atteso la prossima primavera, influenzi il comparto bancario: il governo Renzi ha infatti bisogno del via libera di Bruxelles per varare la bad bank che dovrebbe aiutare gli istituti a sgravarsi di una parte dei 350 miliardi di crediti deteriorati che hanno in pancia.
Lo sa bene il presidente del Consiglio che martedì mattina ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il direttore generale Salvatore Rossi per discutere delle “recenti turbolenze finanziarie”. Fonti di governo riferiscono che c’è “consapevolezza della complessità della situazione, anche alla luce degli eventi internazionali”, ma anche “convinzione che le misure passate e future del legislatore aiuteranno alcune banche italiane nel processo di aggregazione quanto mai necessario e aiuteranno gli intermediari finanziari nella gestione più rapida ed adeguata dei crediti in sofferenza”.
Per il Tesoro perdita teorica del 75% – Non a caso i titoli più nel mirino restano quelli della mancata sposa partecipata dallo Stato. Rocca Salimbeni mercoledì è arrivata a perdere più del 22% a 0,51 euro. L’amministratore delegato Fabrizio Viola in mattinata ha dichiarato che l’andamento del titolo in questi giorni “non ha riscontro nei fondamentali della banca” di cui dalla scorsa estate è azionista anche lo Stato, che ha ricevuto una quota del 4% al posto dei 243 milioni di interessi dovuti sui Monti bond. Considerato che il Tesoro ha avuto le azioni a un controvalore di 2,05 euro, in sette mesi il suo investimento si è deprezzato del 75%, che significa una perdita teorica di circa 180 milioni. Non male se si pensa che dall’inizio dell’anno, essendo scaduto il periodo di divieto di vendita (lock up), via XX Settembre avrebbe potuto iniziare a vendere i titoli e monetizzare l’investimento.
L’ad ammette il deflusso dei depositi, ma “contenuto” – Eventualità che a questi prezzi si allontana sempre di più. E il serpente finisce col mordersi la coda se si considera che mentre il Tesoro tratta con Bruxelles per la bad bank che ripulisca i conti delle banche italiane dai prestiti che difficilmente verranno restituiti, la Bce si appresta a passare al lentino i 45 miliardi di sofferenze lorde del Monte con esiti al momento non prevedibili. Viola in una nota ammette che “ovviamente i clienti che oggi si rivolgono alle nostre filiali sono preoccupati per tutte le cose che si leggono” e che è in corso una fuga dei depositi, anche se “contenuta: al momento la dimensione della raccolta di quei clienti che hanno deciso di spostare parte dei loro risparmi è contenuta e comunque inferiore a quella riscontrata nella precedente crisi che la banca ha vissuto nel febbraio 2013 che è stata brillantemente superata. Per questo motivo, anche alla luce dei fondamentali decisamente migliori oggi rispetto a due anni fa, sono convinto che la banca saprà superare, come accaduto nel passato, anche questa fase non facile”. E’ chiaro, però, che le attese del mercato non sono positive né su un fronte né sull’altro.
Le “assicurazioni contro il default” della banca – Lo si vede guardando i drammatici corsi di Borsa dell’istituto, ma anche l’andamento dei credit default swap, una sorta di assicurazione contro il rischio di fallimento di un’emittente, e dei bond subordinati, i titoli che con l’entrata in vigore del bail in sono percepiti come maggiormente a rischio dopo le azioni. I cds sul debito senior della banca a cinque anni solo saliti a 573 punti base dai 280 di inizio anno. Per fare un confronto, si consideri che quelli sul debito sovrano dell’Italia sempre a 5 anni sono a 108, contro i 98 di inizio 2016. I cds sulle obbligazioni subordinate di Rocca Salimbeni sono poi schizzati a 1315 punti contro i 600 di due settimane fa. Chi sicuramente non crede alla possibilità di un fallimento, ma anzi spera di guadagnare dall’andamento dei titoli di queste settimane, è il finanziere vicino al premier Davide Serra, a capo del fondo londinese Algebris. “Per la prima volta stiamo guardando e iniziando a investire sul debito di Montepaschi, proprio noi che pubblicamente per anni siamo stati ribassisti: guardiamo sia ai bond senior che i subordinati. Dopo l’esito della verifica degli attivi da parte della Bce hanno preso misure e i numeri mi dicono che sono ben patrimonializzati”, ha detto Serra a margine del forum di Davos. Il crollo dei titoli? “Una reazione eccessiva dei mercati che deriva in parte dall’instabilità globale, ma anche dal panico a livello dei piccoli investitori dopo l’intervento sulle quattro piccole banche a novembre”, ma rispetto ad allora “c’è una differenza dal giorno alla notte: adesso il mercato pensa che tutte le banche in Italia possono fare la fine di queste quattro banche. E’ follia, non succederà. Nemmeno a Mps”.
La Bce getta acqua sul fuoco – Se Mps soffre, non va meglio del resto agli altri istituti da tempo in bilico come la Popolare di Vicenza e Carige. E a poco servono affermazioni come quelle del governatore della banca centrale austriaca ed esponente della Bce, Ewald Nowotny, che alla domanda se ci sia “un caso Italia in Europa” ha risposto: “No, credo che questa sarebbe del tutto in esagerazione. C’è una discussione su alcune banche italiane ma nel complesso anche per l’Italia vediamo un andamento positivo e nessun segnale di crisi”.
Il petrolio in caduta libera affossa anche il resto d’Europa – Fuori dai confini della Penisola, in ogni caso, la situazione non è molto migliore: la giornata è stata molto negativa sia per tutte le principali piazze europee, da Parigi (-3,45%) a Francoforte (-2,82%), sia per Wall Street che a metà seduta perde oltre il 3 per cento. Colpa ancora una volta del petrolio che ha aggiornato i minimi: il Wti è ormai sotto i 27 dollari al barile e il Brent poco sopra. L’Agenzia internazionale dell’energia ha lanciato un allarme, spiegando che con il ritorno sul mercato dell’oro nero dell’Iran il mondo rischia di “affogare nel petrolio” e il barile potrebbe scendere ancora. E il comparto petrolifero paga anche le indicazioni preliminari di Shell che per il quarto trimestre 2015 prevede un utile in forte calo tra 1,6 e 1,9 miliardi di dollari, dai 3,3 miliardi del quarto trimestre 2014. I listini scontano anche la revisione delle stime di crescita mondiali resa nota martedì dal Fondo monetario internazionale. Il Fmi ha tagliato di 0,2 punti, rispettivamente a +3,4 e +3,6%, le previsioni per il 2016 e il 2017. Quanto alla Cina, gli economisti di Washington hanno confermato che quest’anno crescerà del 6,3% e il prossimo del 6%, contro il 6,9% del 2015 che già è stato il dato peggiore dal 1990.
Numeri & News
Borse, Piazza Affari ancora maglia nera d’Europa. Mps tracolla. L’ad: “Clienti stanno spostando risparmi”
Il numero uno dell'istituto, Fabrizio Viola, ha ammesso che è in corso un deflusso di depositi, ma "contenuto" e "inferiore a quello riscontrato nella precedente crisi". Riunione di Renzi con Padoan e i vertici di Bankitalia. Il Tesoro, che di Rocca Salimbeni è azionista, registra una perdita teorica del 75%, pari a circa 180 milioni. Salgono i credit default swap, contratti di assicurazione dall'eventuale fallimento della banca. Quelli sui bond subordinati sono schizzati a 1315 punti contro i 600 di due settimane fa
Non si arresta il crollo del Monte dei Paschi di Siena, che dopo le pessime sedute di lunedì e martedì è ancora maglia nera a Piazza Affari arrivando a perdere il 22,2 per cento. E, insieme agli altri titoli bancari e ai petroliferi, ha affossato di nuovo il listino milanese che, in una giornata particolarmente negativa per tutte le principali piazze globali, ha perso quasi il 5 per cento. Nelle settimane in cui il braccio di ferro tra il capo del governo italiano e Bruxelles si è fatto più intenso, Rocca Salimbeni ha più che dimezzato il proprio valore: il titolo della banca senese da inizio anno ha infatti registrato un tracollo vicino al 60 per cento. Con pesanti ripercussioni anche per lo Stato, che dall’estate scorsa è azionista della banca e ha visto l’investimento svalutarsi di quasi il 73 per cento con le maggiori perdite che si sono verificate proprio quando per il Tesoro si era aperta la via di fuga dal capitale dell’istituto. E intanto l’amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola, nel tentare di rassicurare il mercato, ha ammesso che è in corso una fuga dei depositi, anche se “contenuta”.
Se il Monte piange le altre banche certo non ridono: Carige è precipitata del 18,56%, il Banco Popolare ha registrato un crollo del 10,88%, Unicredit del 7,7%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna del 7,3%, la Popolare di Milano del 6,52%, Banca Mediolanum del 5,79%. Solo per citare alcuni esempi. A far recuperare terreno ai titoli italiani del credito non sono infatti bastate le rassicurazioni della Bce, che ha gettato acqua sul fuoco acceso dalla notizia degli esami avviati sulla consistenza e la gestione delle sofferenze di alcuni istituti. Continuano a pesare, invece, le tensioni tra Palazzo Chigi e la Commissione Ue, che sono anzi salite di tono con l’attacco del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici che ha messo il dito nella piaga dei conti pubblici italiani. Inevitabile che lo scontro con l’Europa, con al centro il giudizio sulla manovra atteso la prossima primavera, influenzi il comparto bancario: il governo Renzi ha infatti bisogno del via libera di Bruxelles per varare la bad bank che dovrebbe aiutare gli istituti a sgravarsi di una parte dei 350 miliardi di crediti deteriorati che hanno in pancia.
Lo sa bene il presidente del Consiglio che martedì mattina ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il direttore generale Salvatore Rossi per discutere delle “recenti turbolenze finanziarie”. Fonti di governo riferiscono che c’è “consapevolezza della complessità della situazione, anche alla luce degli eventi internazionali”, ma anche “convinzione che le misure passate e future del legislatore aiuteranno alcune banche italiane nel processo di aggregazione quanto mai necessario e aiuteranno gli intermediari finanziari nella gestione più rapida ed adeguata dei crediti in sofferenza”.
Per il Tesoro perdita teorica del 75% – Non a caso i titoli più nel mirino restano quelli della mancata sposa partecipata dallo Stato. Rocca Salimbeni mercoledì è arrivata a perdere più del 22% a 0,51 euro. L’amministratore delegato Fabrizio Viola in mattinata ha dichiarato che l’andamento del titolo in questi giorni “non ha riscontro nei fondamentali della banca” di cui dalla scorsa estate è azionista anche lo Stato, che ha ricevuto una quota del 4% al posto dei 243 milioni di interessi dovuti sui Monti bond. Considerato che il Tesoro ha avuto le azioni a un controvalore di 2,05 euro, in sette mesi il suo investimento si è deprezzato del 75%, che significa una perdita teorica di circa 180 milioni. Non male se si pensa che dall’inizio dell’anno, essendo scaduto il periodo di divieto di vendita (lock up), via XX Settembre avrebbe potuto iniziare a vendere i titoli e monetizzare l’investimento.
L’ad ammette il deflusso dei depositi, ma “contenuto” – Eventualità che a questi prezzi si allontana sempre di più. E il serpente finisce col mordersi la coda se si considera che mentre il Tesoro tratta con Bruxelles per la bad bank che ripulisca i conti delle banche italiane dai prestiti che difficilmente verranno restituiti, la Bce si appresta a passare al lentino i 45 miliardi di sofferenze lorde del Monte con esiti al momento non prevedibili. Viola in una nota ammette che “ovviamente i clienti che oggi si rivolgono alle nostre filiali sono preoccupati per tutte le cose che si leggono” e che è in corso una fuga dei depositi, anche se “contenuta: al momento la dimensione della raccolta di quei clienti che hanno deciso di spostare parte dei loro risparmi è contenuta e comunque inferiore a quella riscontrata nella precedente crisi che la banca ha vissuto nel febbraio 2013 che è stata brillantemente superata. Per questo motivo, anche alla luce dei fondamentali decisamente migliori oggi rispetto a due anni fa, sono convinto che la banca saprà superare, come accaduto nel passato, anche questa fase non facile”. E’ chiaro, però, che le attese del mercato non sono positive né su un fronte né sull’altro.
Le “assicurazioni contro il default” della banca – Lo si vede guardando i drammatici corsi di Borsa dell’istituto, ma anche l’andamento dei credit default swap, una sorta di assicurazione contro il rischio di fallimento di un’emittente, e dei bond subordinati, i titoli che con l’entrata in vigore del bail in sono percepiti come maggiormente a rischio dopo le azioni. I cds sul debito senior della banca a cinque anni solo saliti a 573 punti base dai 280 di inizio anno. Per fare un confronto, si consideri che quelli sul debito sovrano dell’Italia sempre a 5 anni sono a 108, contro i 98 di inizio 2016. I cds sulle obbligazioni subordinate di Rocca Salimbeni sono poi schizzati a 1315 punti contro i 600 di due settimane fa. Chi sicuramente non crede alla possibilità di un fallimento, ma anzi spera di guadagnare dall’andamento dei titoli di queste settimane, è il finanziere vicino al premier Davide Serra, a capo del fondo londinese Algebris. “Per la prima volta stiamo guardando e iniziando a investire sul debito di Montepaschi, proprio noi che pubblicamente per anni siamo stati ribassisti: guardiamo sia ai bond senior che i subordinati. Dopo l’esito della verifica degli attivi da parte della Bce hanno preso misure e i numeri mi dicono che sono ben patrimonializzati”, ha detto Serra a margine del forum di Davos. Il crollo dei titoli? “Una reazione eccessiva dei mercati che deriva in parte dall’instabilità globale, ma anche dal panico a livello dei piccoli investitori dopo l’intervento sulle quattro piccole banche a novembre”, ma rispetto ad allora “c’è una differenza dal giorno alla notte: adesso il mercato pensa che tutte le banche in Italia possono fare la fine di queste quattro banche. E’ follia, non succederà. Nemmeno a Mps”.
La Bce getta acqua sul fuoco – Se Mps soffre, non va meglio del resto agli altri istituti da tempo in bilico come la Popolare di Vicenza e Carige. E a poco servono affermazioni come quelle del governatore della banca centrale austriaca ed esponente della Bce, Ewald Nowotny, che alla domanda se ci sia “un caso Italia in Europa” ha risposto: “No, credo che questa sarebbe del tutto in esagerazione. C’è una discussione su alcune banche italiane ma nel complesso anche per l’Italia vediamo un andamento positivo e nessun segnale di crisi”.
Il petrolio in caduta libera affossa anche il resto d’Europa – Fuori dai confini della Penisola, in ogni caso, la situazione non è molto migliore: la giornata è stata molto negativa sia per tutte le principali piazze europee, da Parigi (-3,45%) a Francoforte (-2,82%), sia per Wall Street che a metà seduta perde oltre il 3 per cento. Colpa ancora una volta del petrolio che ha aggiornato i minimi: il Wti è ormai sotto i 27 dollari al barile e il Brent poco sopra. L’Agenzia internazionale dell’energia ha lanciato un allarme, spiegando che con il ritorno sul mercato dell’oro nero dell’Iran il mondo rischia di “affogare nel petrolio” e il barile potrebbe scendere ancora. E il comparto petrolifero paga anche le indicazioni preliminari di Shell che per il quarto trimestre 2015 prevede un utile in forte calo tra 1,6 e 1,9 miliardi di dollari, dai 3,3 miliardi del quarto trimestre 2014. I listini scontano anche la revisione delle stime di crescita mondiali resa nota martedì dal Fondo monetario internazionale. Il Fmi ha tagliato di 0,2 punti, rispettivamente a +3,4 e +3,6%, le previsioni per il 2016 e il 2017. Quanto alla Cina, gli economisti di Washington hanno confermato che quest’anno crescerà del 6,3% e il prossimo del 6%, contro il 6,9% del 2015 che già è stato il dato peggiore dal 1990.
MANI PULITE 25 ANNI DOPO
di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ AcquistaArticolo Precedente
Lavoro, entro il 2020, cinque milioni di dipendenti saranno sostituiti dai robot
Articolo Successivo
Ilva, Ue apre “indagine approfondita” sull’Italia: “Ipotesi aiuti di Stato. Soldi pubblici ammessi solo per risanamento”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Fdi e la svolta Usa sull’Ucraina. Il delegato alla convention repubblicana: “Zelensky ostacolo alla pace, ora che c’è Trump basta armi”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Il Papa in prognosi riservata: “Condizioni critiche”. Fedeli in ansia, la Casa Bianca: “Preghiamo per lui”. Dimissioni? Aveva detto: “È un ministero ad vitam“
Mondo
“AfD? Non è cambiata la Germania, è deragliato il dibattito”. Parla il fondatore della ong Sos Humanity
Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos) - La Russia ha lanciato un attacco missilistico sulla città di Kryvy Rih, nell'oblast' di Dnipropetrovsk, nella tarda serata di ieri, uccidendo una persona e ferendone altre cinque. Lo ha riferito Oleksandr Vilkul, capo dell'amministrazione militare della città dove è nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tra i feriti ricoverati in ospedale, una donna sarebbe in condizioni critiche.
L'attacco ha inflitto gravi danni alle infrastrutture civili della città, ha detto Vilkul. Dodici edifici residenziali, una struttura infrastrutturale, una casa di riposo e una chiesa hanno subito danni. L'attacco ha inoltre colpito edifici sociali e industriali, una stazione di servizio e numerosi veicoli.