Sento e leggo beceri riferimenti a studi immaginari per dimostrare questo e quello a caso, senza la minima consapevolezza né coscienza di che cosa sia una ricerca scientifica. Allora, tutti seduti, vi faccio una lezione, così non potrete più, voi ignoranti in cattiva fede, blaterare a caso e manipolare media, social media e vicini di casa.
Cominciamo col mettere un punto fermo: dai primi rapporti psicologici sulle famiglie omogenitoriali sono passati oltre 40 anni (il primo fu Osman nel 1972). Poco? Sì, rispetto a quelli sulla polmonite, molto se si prende a paragone quelli sull’anoressia. In sostanza, abbastanza per avere un quadro approfondito.
Una recente analisi della letteratura scientifica sull’omogenitorialità compiuta da Adams e Light nel 2015 ha passato in rassegna tutte le pubblicazioni scientificamente accreditate al mondo per concludere che, intorno agli anni 2000, la comunità scientifica internazionale ha raggiunto l’unanimità sul principio che non sussistano differenze significative tra figli di genitori omosessuali e di quelli eterosessuali.

Tuttavia, esiste una posizione, minoritaria ma rumorosa, di alcuni ricercatori che sostengono il contrario, ossia che l’omogenitorialità sia causa di disagio per i figli. Tali ricercatori sono tutti legati all’accademia cristiana, a istituti di ricerca sulla famiglia fondati da chiese o aderenti a mission religiose e università cristiane. Gli studi in questione sono solamente quattro su migliaia, ma proprio perché in perfetta controtendenza rispetto alle conclusioni della comunità scientifica internazionale, hanno suscitato molto clamore (potete trovarli cercando Sarantakos, 1996; Regnerus, 2012; Sullins, 2015; Allen, 2013, quest’ultimo con taglio economico). Tali ricerche ad oggi sono state tutte smontate dalla stessa comunità scientifica che li ha screditati e disconosciuti per via di gravi falle nel metodo della raccolta dati. Nel caso di Regnerus, addirittura, la rivista che lo aveva pubblicato ha aperto una indagine e, verificate le incongruenze scientifiche e l’impostazione ideologica, ha chiesto all’autore di ritrattare le proprie conclusioni, cosa che Regnerus ha poi in effetti fatto.
Per chi fosse sinceramente interessato a verificare personalmente, e ad approfondire quanto dico (ad esempio smontando il falso luogo comune per cui gli studi accreditati siano stati finanziati da associazioni gay), consiglio il primo testo italiano che riporta tutti gli studi esistenti al mondo sul tema, per di più in modo ragionato e semplice da consultare: La famiglia in-attesa, appena uscito, è a firma dell’attento Federico Ferrari (Mimesis Edizioni), e riporta ben 38 pagine di bibliografia internazionale.
E ora, veniamo alle cose più interessanti. Siamo infatti in attesa di tre grandi studi sulle famiglie contemporanee: l’ “Australian Study of Child Health in Same-Sex Family” di Crouch (Università di Melbourne), sullo sviluppo di 315 genitori con 500 figli tra gli 0 e i 17 anni (fino ad oggi, dai rapporti parziali divulgati, si deduce che genitori e figli percepiscono positiva e normale la loro famiglia, hanno un livello di benessere psico-fisico superiore alla media delle famiglie eterogenitoriali, anche se lo stigma omofobico abbassa la qualità della loro salute mentale); la “Research on New Family Forms” di Golombok e Ehrhard (Cambridge e Columbia University), sui padri gay con figli nati da surrocacy tra i tre e gli otto anni; il “New Parents Study” di Lamb (Cambridge), Bos-Gelederen (Amsterdam) e Vecho-Gross (Parigi), che sta osservando lo sviluppo del primo anno di età dei bambini nati da procreazione assistita, sia in famiglie omosessuali che in quelle eterosessuali.
E l’Italia? Siamo a un paio di studi appena, come ho già scritto qui: il più importante è sicuramente quello di Baiocco, R., Santamaria, F., Ioverno, S., Petracca, C., Biondi, P., Laghi, F., Mazzoni, S. (2013), “Famiglie composte da genitori gay e lesbiche e famiglie composte da genitori eterosessuali: benessere dei bambini, impegno nella relazione e soddisfazione diadica”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 99-112. Ma anche D’amore, S., Simonelli, A., Miscioscia, M. (2013), “La qualità delle interazioni triadiche nelle famiglie lesbo-genitoriali: uno studio pilota con la procedura del Lausanne Trilogue Play”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 113-127. Altri testi e articoli sono quelli di Lalli, C. (2009), “Buoni genitori”, il Saggiatore, Milano; Lingiardi, V. (2007/2012), “Citizen gay. Affetti e diritti”, il Saggiatore, Milano; Lingiardi, V. (2013), “La famiglia inconcepibile”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 74-85; Lingiardi, V., Carone, N. (2013), “Adozione e omogenitorialità: l’abbandono di Edipo?”, in «Funzione gamma», vol. 30. Buona lettura!
Eugenia Romanelli
Scrittrice, giornalista e docente
Diritti - 27 Gennaio 2016
Famiglie omogenitoriali: cosa dicono davvero gli studi mondiali
Sento e leggo beceri riferimenti a studi immaginari per dimostrare questo e quello a caso, senza la minima consapevolezza né coscienza di che cosa sia una ricerca scientifica. Allora, tutti seduti, vi faccio una lezione, così non potrete più, voi ignoranti in cattiva fede, blaterare a caso e manipolare media, social media e vicini di casa.
Cominciamo col mettere un punto fermo: dai primi rapporti psicologici sulle famiglie omogenitoriali sono passati oltre 40 anni (il primo fu Osman nel 1972). Poco? Sì, rispetto a quelli sulla polmonite, molto se si prende a paragone quelli sull’anoressia. In sostanza, abbastanza per avere un quadro approfondito.
Una recente analisi della letteratura scientifica sull’omogenitorialità compiuta da Adams e Light nel 2015 ha passato in rassegna tutte le pubblicazioni scientificamente accreditate al mondo per concludere che, intorno agli anni 2000, la comunità scientifica internazionale ha raggiunto l’unanimità sul principio che non sussistano differenze significative tra figli di genitori omosessuali e di quelli eterosessuali.
Tuttavia, esiste una posizione, minoritaria ma rumorosa, di alcuni ricercatori che sostengono il contrario, ossia che l’omogenitorialità sia causa di disagio per i figli. Tali ricercatori sono tutti legati all’accademia cristiana, a istituti di ricerca sulla famiglia fondati da chiese o aderenti a mission religiose e università cristiane. Gli studi in questione sono solamente quattro su migliaia, ma proprio perché in perfetta controtendenza rispetto alle conclusioni della comunità scientifica internazionale, hanno suscitato molto clamore (potete trovarli cercando Sarantakos, 1996; Regnerus, 2012; Sullins, 2015; Allen, 2013, quest’ultimo con taglio economico). Tali ricerche ad oggi sono state tutte smontate dalla stessa comunità scientifica che li ha screditati e disconosciuti per via di gravi falle nel metodo della raccolta dati. Nel caso di Regnerus, addirittura, la rivista che lo aveva pubblicato ha aperto una indagine e, verificate le incongruenze scientifiche e l’impostazione ideologica, ha chiesto all’autore di ritrattare le proprie conclusioni, cosa che Regnerus ha poi in effetti fatto.
Per chi fosse sinceramente interessato a verificare personalmente, e ad approfondire quanto dico (ad esempio smontando il falso luogo comune per cui gli studi accreditati siano stati finanziati da associazioni gay), consiglio il primo testo italiano che riporta tutti gli studi esistenti al mondo sul tema, per di più in modo ragionato e semplice da consultare: La famiglia in-attesa, appena uscito, è a firma dell’attento Federico Ferrari (Mimesis Edizioni), e riporta ben 38 pagine di bibliografia internazionale.
E ora, veniamo alle cose più interessanti. Siamo infatti in attesa di tre grandi studi sulle famiglie contemporanee: l’ “Australian Study of Child Health in Same-Sex Family” di Crouch (Università di Melbourne), sullo sviluppo di 315 genitori con 500 figli tra gli 0 e i 17 anni (fino ad oggi, dai rapporti parziali divulgati, si deduce che genitori e figli percepiscono positiva e normale la loro famiglia, hanno un livello di benessere psico-fisico superiore alla media delle famiglie eterogenitoriali, anche se lo stigma omofobico abbassa la qualità della loro salute mentale); la “Research on New Family Forms” di Golombok e Ehrhard (Cambridge e Columbia University), sui padri gay con figli nati da surrocacy tra i tre e gli otto anni; il “New Parents Study” di Lamb (Cambridge), Bos-Gelederen (Amsterdam) e Vecho-Gross (Parigi), che sta osservando lo sviluppo del primo anno di età dei bambini nati da procreazione assistita, sia in famiglie omosessuali che in quelle eterosessuali.
E l’Italia? Siamo a un paio di studi appena, come ho già scritto qui: il più importante è sicuramente quello di Baiocco, R., Santamaria, F., Ioverno, S., Petracca, C., Biondi, P., Laghi, F., Mazzoni, S. (2013), “Famiglie composte da genitori gay e lesbiche e famiglie composte da genitori eterosessuali: benessere dei bambini, impegno nella relazione e soddisfazione diadica”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 99-112. Ma anche D’amore, S., Simonelli, A., Miscioscia, M. (2013), “La qualità delle interazioni triadiche nelle famiglie lesbo-genitoriali: uno studio pilota con la procedura del Lausanne Trilogue Play”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 113-127. Altri testi e articoli sono quelli di Lalli, C. (2009), “Buoni genitori”, il Saggiatore, Milano; Lingiardi, V. (2007/2012), “Citizen gay. Affetti e diritti”, il Saggiatore, Milano; Lingiardi, V. (2013), “La famiglia inconcepibile”, in «Infanzia e Adolescenza», vol. 12, n. 2, pp. 74-85; Lingiardi, V., Carone, N. (2013), “Adozione e omogenitorialità: l’abbandono di Edipo?”, in «Funzione gamma», vol. 30. Buona lettura!
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.