C’è il ritorno nella squadra di governo dell’alfaniano Antonio Gentile. Che andrebbe ad occupare la stessa poltrona di sottosegretario ai Trasporti che era stato costretto ad abbandonare il 3 marzo 2014, dopo essere stato accusato dal direttore de L’Ora della Calabria, Luciano Regolo, di avere fatto pressioni per non far uscire una notizia riguardante suo figlio Andrea. “Al momento delle dimissioni Gentile aveva stretto un patto con Matteo Renzi – racconta un autorevole parlamentare del Pd a ilfattoquotidiano.it dietro la garanzia dell’anonimato –. Il premier gli aveva assicurato che sarebbe tornato in sella qualora la sgradevole vicenda si fosse conclusa senza conseguenze”. E a quanto pare sarà di parola. Poi c’è il nodo Scelta civica. Che non sembra però disposta ad accontentarsi della promozione di Enrico Zanetti – data praticamente per certa – da sottosegretario a vice ministro dell’Economia, ma con l’agognata delega al fisco ancora in forse. Dal partito che fu di Mario Monti rivendicano infatti altri due incarichi.
GIRO DI VALZER – Ma se la partita sembra già chiusa per la nomina di Antimo Cesaro a sottosegretario alla Cultura (posto lasciato vacante dalla dimissionaria Francesca Barracciu), molto più complicata – per non dire impraticabile – appare la strada per Giulio Cesare Sottanelli al ministero dello Sviluppo economico. Dove si profila un derby tutto rosa e interno al Pd tra Paola De Micheli (attuale sottosegretario all’Economia) e Teresa Bellanova (vice di Giuliano Poletti al ministero del Lavoro). Per il resto, con il giro di poltrone che sarà formalizzato nelle prossime ore, dopo numerosi rinvii, Renzi punta innanzitutto a rinsaldare la maggioranza di governo. Almeno questo assicurano nei piani alti del Pd. Facendo attenzione a riempire le caselle ancora vacanti senza scontentare gli alleati. Ai quali, allo stesso tempo, non sembra però intenzionato a cedere ruoli di primo piano. E’ il caso, ad esempio, della poltrona di viceministro degli Esteri liberata dal trasloco all’Eni di Lapo Pistelli: a meno di clamorosi colpi di scena al suo posto dovrebbe arrivare Vincenzo Amendola, attuale responsabile esteri della segreteria dem. La promozione a vice ministro di Zanetti, inoltre, coinciderà con il trasloco di Luigi Casero (Ncd) dal dicastero di Via XX Settembre a quello dello Sviluppo economico (Mise) come numero due di Federica Guidi. La quale, dopo il passaggio di Claudio De Vincenti a Palazzo Chigi e di Carlo Calenda a Bruxelles in qualità di rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea, è rimasta senza vice. Nell’elenco delle certezze si rafforza, con il passare delle ore, l’addio di Enrico Costa (Ncd) alla poltrona di viceministro della Giustizia per accomodarsi su quella di ministro degli Affari regionali.
QUESTIONE DI GIUSTIZIA – Un trasloco che apre il nodo della successione al fedelissimo di Angelino Alfano a Via Arenula. Una partita che, nell’ottica del giro di poltrone, diventa una delle più delicate. Anche tenuto conto degli spinosi dossier che, nella parte finale della legislatura, il governo si troverà costretto ad affrontare. D’altra parte la nomina di Nico D’Ascola a presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama ha tolto dalla corsa uno degli eredi naturali. Vista la delicatezza del ruolo, Renzi, secondo diverse fonti di area dem, vuole essere assolutamente certo di governare il dicastero evitando ogni possibile dualismo con il ministro Andrea Orlando. Per questo la scelta si sarebbe orientata sull’attuale sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto. Che, del resto, con il ddl Boschi ad un passo dal traguardo finale, avrebbe di fatto già esaurito il suo compito principale. Non ci sarà, invece, da attendere per Tommaso Nannicini. Il professore (toscano) di economia politica alla Bocconi sembra già certo dell’incarico di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dove seguirà l’attuazione del Jobs Act per i lavoratori autonomi. Nonostante l’ultimo scandalo che ha colpito il mondo del calcio e la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, non sembra invece in agenda la nomina di un ministro o di un sottosegretario con delega allo Sport. Almeno secondo gli ultimi rumors.
Twitter: @Antonio_Pitoni @GiorgioVelardi