Incontenibile filippica del direttore di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga, sulle frequenze dell’emittente radiofonica cattolica contro le unioni civili, la stampa e i media, dipinti come ‘complici’ del ‘cornuto’ tentatore. “Veramente è una cosa incredibile” – commenta con toni nervosi il religioso nella sua quotidiana rassegna stampa – “tutti i giornali e tutte le televisioni, come Rai, Mediaset e soprattutto La7, sono schierati dalla parte del diavolo, che ormai è padrone della stampa. I giornaloni, quelli col grembiulino, pubblicano quello che pare e piace a loro e fanno i lavaggi del cervello. Quindi, cari cristiani, stiamo attenti a non fare le pecore matte, come diceva Dante“. Padre Livio accusa la stampa di fare subdolamente la propaganda per le unioni civili: “Ora mettono pure le parole inglesi, così ci rifilano i matrimoni gay senza che nessuno capisca niente e se ne accorga. E per cortesia: non chiamiamo ‘arcobaleno’ queste famiglie dove non si sa chi è la madre, chi è il padre e il figlio non sa da che parte girarsi. Sono famiglie groviglio, non arcobaleno, che è una parola biblica a indicare il patto di pace tra Dio e l’umanità. Quella sporcizia lì non ha niente a che fare con l’arcobaleno. Queste unioni gay” – continua – “sono forme surrettizie inventate dagli uomini, che chiamano ‘diritti’ quelli che sono desideri confusi della carne. Queste forme qua non hanno nulla a che vedere con la famiglia voluta da Dio. Queste forme sono una resa del tipo: ‘c’ho una malattia e me la tengo’. No, se hai una malattia, guarisci, scusa. Ma cosa stiamo facendo? Non lo so io, eh”. Poi il j’accuse al presidente della Camera: “La signora Boldrini ha detto che l’utero in affitto è un diritto, uscendo dal seminato. A questo punto, rimpiangiamo la Pivetti. Mi scusi, signora, eh. Abbia pazienza”. Il religioso asserisce che la maggioranza del popolo italiano è contraria alle unioni civili, ma il Parlamento, in barba ai sondaggi, è disposto a tutto, ma avverte: “Se passa la legge Cirinnà, noi chiederemo il referendum per abolirla. Se quelle sono le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane. Siamo in democrazia, finché Dio ce lo concede. Questi sono tempi in cui siamo disposti ad andare in galera per la fede, se necessario“. Nel suo monologo, Padre Livio dedica tanta della sua indignazione alle manifestazioni di piazza di sabato scorso: “Ovviamente le famiglie ‘groviglio’ hanno fatto scrivere ai giornaloni che erano un milione, e invece chi le ha contate ha detto che erano alcune migliaia, soprattutto turisti nelle piazze. Erano solo gruppi di ragazzotti che non sanno neanche cosa dice la legge. Erano ragazzetti che si erano dati appuntamento su internet. Sì” – prosegue – “quei ragazzetti lì, che sono abituati alle imprese di gruppo: magari i loro genitori partecipano al Family Day e loro sono andati alla manifestazione di nascosto, dicendo ai genitori che sono andati all’oratorio. Nelle piazze groviglio, infatti, non c’erano nonni, bambini e passeggini. C’erano solo ragazzetti che sappiamo benissimo cosa sono abituati a fare. Ma questi ragazzetti qui credono di essere loro i padroni di Internet? Eh, figlioli cari, calmatevi, che con Internet ci sappiamo fare anche noi“. Stoccata al fiele, con avvertimento severo, all’autrice del ddl sulle unioni civili: “La Cirinnà ora si sente beata, nel suo momento di gloria. Lei è cattolica. Faccia pure. Poi vedremo davanti al Padre Eterno. Io non farò sicuramente il suo avvocato“. Inevitabili lo spot per l’imminente Family Day e l’esortazione ai radioascoltatori: “Attenzione, cari amici, la gente deve farsi sentire, se no cosa siamo? Cristiani auto-castrati? Ricordate: non è solo un ddl, ma uno strumento e una mossa del padre della menzogna, cioè Satana. Chi sta dietro la Cirinnà e tutta la compagnia briscola? Il principe della menzogna! Quelli sono i burattini che eseguono i suoi ordini. E poi ci propinano il gender nelle scuole. Sono dei diavoli perfetti. Ma piglieranno lo stipendio a base di zolfo, stiano tranquilli. Le scorte di zolfo non sono esaurite nell’aldilà“. E chiosa: “Dietro il ddl Cirinnà ci sono il dio denaro e Mammona, cioè il cornuto. Siamo a un punto di non ritorno, dove il business domina sulle scelte di un popolo inconsapevole. Ma se il popolo ascoltasse Radio Maria, sarebbe invece consapevole”
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