Ora è la magistratura a occuparsi di Aamps, l’azienda di rifiuti di Livorno in profonda crisi e al centro dello scontro politico tra i Cinque Stelle che guidano il Comune dal 2014 e il Pd che ha amministrato la città fino a quell’anno. Un avviso di garanzia è stato recapitato all’ex assessore del Partito democratico Valter Nebbiai che durante la legislatura precedente aveva la delega al Bilancio nella giunta guidata dal sindaco Alessandro Cosimi. Nebbiai, ex Dc e poi Margherita, è indagato per abuso d’ufficio perché secondo la Procura, insieme ad altre persone, avrebbe contribuito a agevolare il taglio di 250mila euro (su un totale di 383mila non versati tra il 2007 e il 2012) al credito della tariffa ambientale che Aamps vantava nei confronti della Fratelli Elia, un’azienda di logistica che lavora soprattutto con il porto. Insieme a Nebbiai sono indagate altre 8 persone. Uno “sconto”, è l’accusa, che avrebbe gravato sul bilancio bilancio 2013 di Aamps (anche se le cifre del rosso sono molto più consistenti).
Sono tre i fascicoli della Procura aperti su Aamps. Uno di questi si concentra sul caso del consulente nominato dal sindaco Filippo Nogarin (M5s), Andrea Marzovilla. Il primo cittadino lo aveva scelto a inizio 2015 per riqualificare e rilanciare l’azienda partecipata (le cose sono andate diversamente). L’inchiesta della Procura in questo caso è per peculato e falso e riguarda, tra l’altro, l’uso che Marzovilla faceva dell’auto aziendale. Marzovilla a sua volta aveva preparato un mini-dossier – depositato in Procura da Nogarin – su altre presunte anomalie nella gestione dell’impresa della raccolta rifiuti.
E’ stato lo stesso Nebbiai a comunicare ai quotidiani locali la notifica dell’avviso di garanzia. Il lavoro della Procura è partito da un dossier degli ispettori del ministero dell’Economia che approfondirono la questione di Aamps nel 2013. Tra i vari punti oscuri – una decina – la gestione che avevano indotto i revisori contabili a suggerire al Comune di non approvare il bilancio 2013, poi approvato in extremis proprio dall’allora giunta di centrosinistra, poche settimane prima della vittoria alle Comunali dei Cinque Stelle. Quel rapporto del Mef si soffermava, spiega il Tirreno, sui compensi del collegio sindacale e sui 218mila euro con i quali fu pagato l’amministratore unico Angelo Rosi.
L’ex assessore – viene spiegato nella sua memoria difensiva – è accusato di “presunte induzioni” sui vertici Aamps “per indurli a raggiungere un accordo transattivo” tra la partecipata e Fratelli Elia, un po’ come fa l’Agenzia delle Entrate con i grossi creditori. Nebbiai sostiene di essersi limitato “a consentire un contatto tra la società e i vertici aziendali affinché le parti verificassero nel rispetto delle norme se vi fosse la possibilità di trovare un accordo”. Nebbiai ricorda infatti che l’azienda di logistica “attraversava un periodo di gravissime difficoltà economiche” e infatti più tardi è vamente ha vissta costretta a ricorrere al procedimento concorsuale.
L’assessore dichiara che oggi farebbe la stessa cosa: “Ho semplicemente cercato di dare un’indicazione, guardandomi bene da imporre consiglio ad alcuno”. Nebbiai sottolinea inoltre che “transazioni in materia fiscale e tributaria tra Stato e contribuenti sono, non solo legittime, ma all’ordine del giorno, e quindi tanto più possibili tra società spa controllate e utenti”. “Una volta suggerito detto contatto non mi sono più occupato di questo problema – conclude – non ho partecipato allo svolgimento, alla conclusione della transazione tra le parti”. La notizia del raggiungimento dell’accordo sarebbe infatti stato comunicato a Nebbiai “una volta che le parti lo avevano sottoscritto”.
Cronaca
Rifiuti Livorno, indagato ex assessore Pd: “Agevolò transazione azienda-creditore”
La Procura ipotizza il reato di abuso d'ufficio nei confronti di Valter Nebbiai. La sua difesa: "Ho solo messo in contatto Aamps e la ditta che aveva il debito perché arrivassero a un accordo rispettando la legge, lo rifarei". L'inchiesta era partita da un dossier del ministero dell'Economia
Ora è la magistratura a occuparsi di Aamps, l’azienda di rifiuti di Livorno in profonda crisi e al centro dello scontro politico tra i Cinque Stelle che guidano il Comune dal 2014 e il Pd che ha amministrato la città fino a quell’anno. Un avviso di garanzia è stato recapitato all’ex assessore del Partito democratico Valter Nebbiai che durante la legislatura precedente aveva la delega al Bilancio nella giunta guidata dal sindaco Alessandro Cosimi. Nebbiai, ex Dc e poi Margherita, è indagato per abuso d’ufficio perché secondo la Procura, insieme ad altre persone, avrebbe contribuito a agevolare il taglio di 250mila euro (su un totale di 383mila non versati tra il 2007 e il 2012) al credito della tariffa ambientale che Aamps vantava nei confronti della Fratelli Elia, un’azienda di logistica che lavora soprattutto con il porto. Insieme a Nebbiai sono indagate altre 8 persone. Uno “sconto”, è l’accusa, che avrebbe gravato sul bilancio bilancio 2013 di Aamps (anche se le cifre del rosso sono molto più consistenti).
Sono tre i fascicoli della Procura aperti su Aamps. Uno di questi si concentra sul caso del consulente nominato dal sindaco Filippo Nogarin (M5s), Andrea Marzovilla. Il primo cittadino lo aveva scelto a inizio 2015 per riqualificare e rilanciare l’azienda partecipata (le cose sono andate diversamente). L’inchiesta della Procura in questo caso è per peculato e falso e riguarda, tra l’altro, l’uso che Marzovilla faceva dell’auto aziendale. Marzovilla a sua volta aveva preparato un mini-dossier – depositato in Procura da Nogarin – su altre presunte anomalie nella gestione dell’impresa della raccolta rifiuti.
E’ stato lo stesso Nebbiai a comunicare ai quotidiani locali la notifica dell’avviso di garanzia. Il lavoro della Procura è partito da un dossier degli ispettori del ministero dell’Economia che approfondirono la questione di Aamps nel 2013. Tra i vari punti oscuri – una decina – la gestione che avevano indotto i revisori contabili a suggerire al Comune di non approvare il bilancio 2013, poi approvato in extremis proprio dall’allora giunta di centrosinistra, poche settimane prima della vittoria alle Comunali dei Cinque Stelle. Quel rapporto del Mef si soffermava, spiega il Tirreno, sui compensi del collegio sindacale e sui 218mila euro con i quali fu pagato l’amministratore unico Angelo Rosi.
L’ex assessore – viene spiegato nella sua memoria difensiva – è accusato di “presunte induzioni” sui vertici Aamps “per indurli a raggiungere un accordo transattivo” tra la partecipata e Fratelli Elia, un po’ come fa l’Agenzia delle Entrate con i grossi creditori. Nebbiai sostiene di essersi limitato “a consentire un contatto tra la società e i vertici aziendali affinché le parti verificassero nel rispetto delle norme se vi fosse la possibilità di trovare un accordo”. Nebbiai ricorda infatti che l’azienda di logistica “attraversava un periodo di gravissime difficoltà economiche” e infatti più tardi è vamente ha vissta costretta a ricorrere al procedimento concorsuale.
L’assessore dichiara che oggi farebbe la stessa cosa: “Ho semplicemente cercato di dare un’indicazione, guardandomi bene da imporre consiglio ad alcuno”. Nebbiai sottolinea inoltre che “transazioni in materia fiscale e tributaria tra Stato e contribuenti sono, non solo legittime, ma all’ordine del giorno, e quindi tanto più possibili tra società spa controllate e utenti”. “Una volta suggerito detto contatto non mi sono più occupato di questo problema – conclude – non ho partecipato allo svolgimento, alla conclusione della transazione tra le parti”. La notizia del raggiungimento dell’accordo sarebbe infatti stato comunicato a Nebbiai “una volta che le parti lo avevano sottoscritto”.
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Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Elon Musk "non diventerà presidente, questo ve lo posso dire. Ne sono sicuro, sapete perché? Non può esserlo, non è nato in questo Paese". Parlando ai sostenitori durante un evento a Phoenix, il presidente eletto Donald Trump ha affermato che il fondatore di Tesla - che è nato in Sudafrica - ha "fatto un lavoro straordinario" e ha respinto gli attacchi dei democratici che sostengono che Musk si stia comportando come un presidente 'de facto', dopo che la scorsa settimana l'imprenditore ha guidato con successo un tentativo di bloccare un disegno di legge bipartisan sui finanziamenti governativi.
"No, non prenderà la presidenza. Mi piace avere accanto persone intelligenti", ha detto Trump. "La nuova bufala è che il presidente Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk. No, no, non succederà".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "La migliore risposta alla irresponsabilità della magistratura e delle sinistre, che hanno voluto un inutile e persecutore processo a Salvini, sarà la rapida approvazione del disegno di legge sicurezza. Terremo conto di ogni osservazione. Ma ognuno stia al suo posto. Non ci sono altre istituzioni che si sostituiscono al parlamento". Lo dice il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri.
"Valuteremo le obiezioni, soprattutto quelle autorevoli, e valuteremo eventuali miglioramenti. Ma il disegno di legge sicurezza sarà approvato. Per rafforzare le forze dell'ordine. Noi vogliamo tutelare il popolo in divisa a cui abbiamo dato un nuovo contratto di lavoro. Invece la sinistra ed i grillini stanno dalla parte dei teppisti che aggrediscono le forze di polizia. E anche le altre Istituzioni devono guardare alla difesa della legalità", prosegue.
"Aspettiamo, ad esempio, dal massimo esponente del CSM qualche segnale dopo la sentenza di Palermo. I procuratori che si sono alternati chiedendo condanne senza fondamento resteranno al loro posto? Il CSM discuterà di questa scandalosa vicenda di Palermo? Chi lo guida avrà qualche esternazione da fare anche cogliendo l'occasione di fine anno? O la magistratura può impunemente sabotare le istituzioni politico-parlamentari e tentare di sostituirsi al potere legislativo e a quello esecutivo con la complicità delle sinistre?", dice ancora Gasparri.
(Adnkronos) - "Nelle prossime ore parlerò chiaro anche in Parlamento sullo scandalo della vicenda Open Arms. La mia proposta che feci da Presidente della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari era quella giusta: non processare Salvini e arrivare alle stesse conclusioni che dopo anni di ingiustizie e sprechi sono arrivate dal tribunale di Palermo”, conclude Gasparri.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Una donna è stata bruciata viva stamattina a New York mentre dormiva sul treno F della metropolitana di Coney Island. Lo riportano i media americani che, citando fonti della polizia, riferiscono di un uomo che le avrebbe lanciato addosso un fiammifero acceso, facendola andare a fuoco.
Gli agenti della polizia di New York sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un incendio avvenuto poco prima delle 7,30 presso la stazione della metropolitana di Coney Island-Stillwell Avenue e hanno trovato la donna avvolta dalle fiamme mentre era seduta sul treno. È stata trovata circondata da bottiglie di liquore, anche se non è ancora chiaro se abbiano avuto un qualche ruolo nell'incendio.