Continua la sfida della La Corea del Nord all’Onu e alla comunità internazionale. Pyongyang ha lanciato un razzo a lunga gittata verso l’area di Okinawa per la messa in orbita di “Kwangmyongsong-4“, il satellite per le osservazioni terresti, riporta l’Ansa. La riuscita dell’operazione, tutta da verificare, è affidata alla tv di Stato Kctv.
Dopo il quarto test nucleare del 6 gennaio, oggi è maturata un’altra operazione ad alto rischio, che ha scatenato le durissime reazioni di Nato, Usa, Giappone e Corea del Sud (che hanno sollecitato e ottenuto la convocazione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, sempre oggi alle 11 di New York), completata in circa 10 minuti da quando il razzo ha lasciato alle 9:01 locali (1:31 in Italia) la base di Dongchang-ri, su esplicito ordine del “comandante supremo Kim Jong-un“.
Sul successo, tuttavia, il governo di Seul ha espresso da subito forti dubbi: il razzo, in particolare, avrebbe percorso una traiettoria di alcune centinaia di chilometri esplodendo a sudovest dell’isola sudcoreana di Jeju. Insomma, si sarebbe trattato di un “fallimento”. Seul però avverte che il lancio del razzo nordcoreano è da valutare come un missile visto che il satellite mandato in orbita non ha alcun valore: gli 007 della Corea del Sud – citati da Yonhap – ne sono convinti, ritenendo che Pyongyang abbia tecnologie utili per un missile intercontinentale e che sia al lavoro sul quinto test nucleare dopo quello del 6 gennaio. Il satellite di oggi è stato stimato avere un peso di appena 200 kg, doppio di quello mandato in orbita nel 2012, ma inconsistente rispetto ai tradizionali da 800-1.500 kg.
“Un’azione provocatoria in palese violazione delle risoluzioni dell’Onu”, ha commentato la Casa Bianca, condannando “nei termini più forti” la mossa di Pyongyang. Giudizi duri sono stati espressi dal Segretario di Stato John Kerry “violate le risoluzioni Onu”), mentre per il premier nipponico Shinzo Abe si è trattato di un fatto “inaccettabile”. La presidente sudcoreana Park Geun-hye ha parlato di “provocazione inaccettabile che merita pesanti sanzioni”.
Anche la Nato, per bocca del suo segretario generale Jens Stoltenberg, va giù durissima e in una nota sottolinea come il regime asiatico abbia violato ben 5 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite “che ha ripetutamente chiesto alla Nord Corea di sospendere tutte le attività relative al suo programma di missili balistici, di rispettare i suoi precedenti impegni per una moratoria sui lanci”.
Dal canto suo il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha sollecitato la Corea del Nord a porre fine “alle azioni provocatorie immediatamente” osservando attraverso un portavoce che la mossa del Nord è maturata “nonostante la richiesta della comunità internazionale per evitare un atto del genere”. Posizione ripresa anche dal titolare italiano degli Esteri Paolo Gentiloni che chiede una “reazione ferma” della comunità internazionale.
Quanto alla Cina, il tradizionale e storico alleato di Pyongyang, il primo commento, a poche ore dei festeggiamenti del Capodanno lunare, fa capo all’agenzia ufficiale Xinhua: “In merito alla sua reale natura, il lancio rimarca uno sviluppo negativo della situazione nella penisola coreana dato che ha suscitato ansia e preoccupazione su vasta scala nel mondo”.