Festival di Sanremo 2017

Sanremo 2016, quando l’ospite comico non fa ridere: Aldo, Giovanni e Giacomo sul palco in una cortina di tristezza e imbarazzo

Già la musica non fa sognare, qui in Riviera. Se poi dobbiamo assistere impotenti a esibizioni comiche che non fanno ridere, tanto vale abbatterci subito con un colpo in fronte il lunedì, appena arrivati. Sarebbe un gesto di umana pietà. Puntiamo tutto su Nino Frassica: se stasera verrà lasciato libero di spaziare nel suo mondo assurdo e surreale e non sarà imbrigliato nel ruolo rassicurante del carabiniere di Don Matteo, potrebbe darci molte soddisfazioni

di Domenico Naso

Pretendere da Sanremo musica di alto livello o quantomeno che non sembri arrivare dal Ventesimo secolo no, non si può. Lo sappiamo da anni e ce ne siamo fatti una ragione. Ma visto che il Festival di Sanremo è innanzitutto uno show televisivo, sul fronte intrattenimento diventiamo decisamente più esigenti. Soprattutto se parliamo di ospiti comici, tradizionalmente punte di diamante della settimana sanremese.

Già lo scorso anno era andata malissimo, con le ospitate imbarazzanti di Angelo Pintus, Gabriele Cirilli, Alessandro Siani e Giorgio Panariello (si erano salvati dal naufragio solo Luca e Paolo e Virginia Raffaele). Se poi quest’anno si parte con una minestrina riscaldata di Aldo, Giovanni e Giacomo, il nuovo disastro è servito. Forse bisogna ripensare la presenza dei comici al Festival, una presenza che fino a un paio d’anni fa era vista come indispensabile e che adesso comincia a vacillare tra le granitiche certezze dei padroni del vapore.

Forse i comici servono ancora meno quando hai in casa un mostro di bravura come Virginia Raffaele. Ieri sera si è presentata sul palco nei panni di Sabrina Ferilli (un personaggio che già aveva fatto ad Amici di Maria De Filippi) ed è stato il solito trionfo. Confrontando la prova della Raffaele e l’ospitata di Aldo, Giovanni e Giacomo, c’è da dare le “capate” sugli spigoli. Il trio comico che un tempo faceva sfaceli al cinema e a teatro, ha perso l’ispirazione da quel dì. In fondo anche le vene delle miniere d’oro più ricche prima o poi si esauriscono. Ed è esattamente quello che è successo. Get over it.

Con la scusa di celebrare le nozze d’argento della loro carriera, i tre hanno portato sul palco il solito sketch visto e rivisto di “Pdor, figlio di Kmer”, che magari all’epoca, quando eravamo giovani e di poche pretese, qualche risata ce la strappava, ma oggi fa tenerezza, nostalgia, tristezza infinita. Stasera potrebbe succedere l’impensabile, cioè che un ospite comico faccia ridere: tocca a Nino Frassica, uno dei comici più geniali (e sottovalutati) della storia recente di questo paese. Se verrà lasciato libero di spaziare nel suo mondo assurdo e surreale e non sarà imbrigliato nel ruolo rassicurante del carabiniere di Don Matteo, Frassica ci darà molte soddisfazioni.

Ma il problema ospiti comici resta. E bisogna pensarci sul serio. Fino a sabato, ci sarà Virginia Raffaele a tenere alto il morale del pubblico, e almeno quest’anno non dovremo sopportare Cirilli e Pintus, ma dal prossimo anno magari riflettiamo se non sia il caso di puntare solo una presenza forte comica nel cast fisso, limitando le ospitate solo a eventuali nomi enormi del panorama comico nazionale (se ce ne sono ancora). Perché già la musica non fa sognare, qui in Riviera. Se poi dobbiamo assistere impotenti a esibizioni comiche che non fanno ridere, tanto vale abbatterci subito con un colpo in fronte il lunedì, appena arrivati. Sarebbe un gesto di umana pietà.

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