Superato il primo ostacolo alle Unioni civili, il Pd cerca di fare in fretta ma senza grandi risultati. Il provvedimento ieri ha passato il primo voto del Senato, ma la partita è ancora tutta da giocare. Ci sono centinaia di emendamenti ancora sul tavolo (compreso il cosiddetto “super-canguro”) e l’accordo con le opposizioni fatica ad arrivare. In apertura dei lavori i democratici hanno proposto che gli emendamenti fossero discussi tutti insieme e non articolo per articolo. Tanto è bastato per provocare la rivolta delle opposizioni. “No all’ostruzionismo”, ha ribattuto il capogruppo Pd Luigi Zanda, “non ci terrete mesi qui a discutere”. Proposta respinta, ma non le polemiche mentre il clima in Aula è diventato sempre più incivile: il senatore Maurizio Gasparri ha attaccato il collega Pd Sergio Lo Giudice accusandolo di “aver comprato un bambino”. “Stiamo offrendo uno spettacolo indegno”, ha detto Roberto Calderoli.
Ma non è stata l’unica scenetta che ha fatto discutere a Palazzo Madama. L’onorevole Carlo Giovanardi, già protagonista ieri di un botta e risposta con il presidente Pietro Grasso, ha chiesto ai commessi di intervenire perché una coppia di attivisti Lgbt in platea si stava baciando “disturbando la discussione”.
Pd propone di discutere tutti emendamenti insieme, rivolta delle opposizioni
Secondo alcuni senatori di minoranza la proposta di discutere tutti gli emendamenti insieme è una pratica che non trova riscontro nel regolamento. “Soluzione impraticabile”, hanno detto dai banchi della minoranza, che invece chiedeva di iniziare l’illustrazione dall’articolo 1. A sollevare il problema sono stati Giacomo Caliendo e Nitto Palma per Forza Italia. Per il leghista Calderoli è “inutile illustrare emendamenti che potrebbero cadere”. “Noi siamo pronti a votare da ieri pomeriggio” ha detto invece il berlusconiano Maurizio Gasparri.
Duro l’ex ministro di Popolari per l’Italia Mario Mauro sull’illustrazione degli emendamenti su tutto il provvedimento. “E’ un’operazione di regime. Le responsabilità della presidenza del Senato sono evidenti. Che cosa sto a illustrare gli emendamenti all’art. 5 se non so se è stato approvato un emendamento all’art. 3 che cambia la legge, diamo ordine e buon senso ai nostri lavori”, ha rincarato la dose Calderoli. Anche il M5S, pur essendo favorevole al provvedimento, si è mostrato scettico. “E’ chiaro che si illustrano gli emendamenti a un articolo e poi si vota – ha sottolineato Gianluca Castaldi – Comincio ad avere dei dubbi se il Pd voglia veramente approvare questo provvedimento o meno”. A dirimere la questione è stata la vicepresidente di turno Valeria Fedeli, che non ha accolto le rimostranze dell’opposizione e decretato che l’illustrazione degli emendamenti avverrà complessivamente su tutto il provvedimento. Ciascun senatore potrà intervenire una sola volta. Fedeli ha anche aggiunto che è stato rispettato “il regolamento puntualmente”. “Si conforma – ha aggiunto – alle decisioni della conferenza dei capigruppo, come comunicato nella seduta di ieri dal presidente del Senato”.
Zanda (Pd): “No a ostruzionismo. Non ci terrete qui mesi”
Prima della decisione del vicepresidente del Senato, la maggioranza era passata al contrattacco per rispondere alle accuse delle minoranze: “Questi sono atteggiamenti ostruzionistici. Noi vogliamo la legge. Se pensate di tenerci mesi qua a discutere avete sbagliato”, ha detto il capogruppo Pd Luigi Zanda, secondo cui “non è il clima per il quale ci siamo reciprocamente impegnati – ha aggiunto, ricordando i patti che ci erano stati – Abbiamo avuto nove mesi di ostruzionismo in commissione ed è per questo che abbiamo il dovere di regolare il dibattito. Come facciamo a dare ordine ai lavori se ogni momento si discute di cose che non hanno a che fare con la legge, si discute di cavilli? C’è un pezzo del Senato – ha detto ancora – Mi meraviglio dei 5 Stelle che dicono di sostenere il provvedimento e che il provvedimento non lo vogliono. Questa – ha concluso – è la sintesi politica“.
“Non c’è nessuna volontà ostruzionistica di nessun tipo, vogliamo solo parlare di contenuti. E’ inutile che ci voglia provocare” ha risposto il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani. E c’è chi, come già accaduto ieri, se l’è presa con il presidente del Senato: “Pietro Grasso cerca ancora forzature e vuole strozzare il dibattito su #Cirinnà, stracciando Regolamento. Non glielo permetteremo” ha scritto su Twitter il senatore Ncd Roberto Formigoni.