“È il tempo di decidere cosa vale di più: il rispetto di questioni di metodo o il rispetto della vita di milioni di cittadini e dei loro bambini“. E’ il cuore di un appello delle associazioni Lgbt al Movimento 5 Stelle, dopo il dietrofront di martedì quando i grillini hanno annunciato il no all’emendamento canguro che permetterebbe una discussione più rapida del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Secondo la comunità Lgbt il movimento “in poche settimane è passato da un ‘sì’ incondizionato alla legge Cirinnà alla libertà di coscienza sulla stepchild adoption per poi arrivare, ieri, agli applausi del centrodestra quando è stato annunciato che i senatori pentastellati non voteranno l’emendamento Marcucci”. Cioè “l’unica strada, al momento, che può assicurare l’approvazione della legge senza stravolgimenti“, si legge nella nota diffusa dall’Arcigay.
Secondo la comunità Lgbt il Movimento 5 Stelle ha ancora “un’opportunità per non passare alla storia come coloro che sono riusciti a negare i diritti dei gay, delle lesbiche e dei loro figli, per un calcolo politico miope e senza prospettive”. Di qui l’appello alla formazione che, ricorda il comunicato, è nata proprio per “chiedere a tutte le forze politiche di assumersi le proprie responsabilità”: “E’ ora che voi, che forza politica siete diventati, vi dimostriate davvero responsabili di fronte al paese. Perché le regole democratiche vanno rispettate e applicate per tutelare i cittadini, non contro di loro”.
“Non votare quell’emendamento” – il canguro, appunto, “significa lasciare le sorti della legge in mano a chi vorrebbe anche solo una legge di facciata per rispondere a quanto ci viene richiesto dalla Corte Europea dei Diritti Umani e dalla Corte Costituzionale. Ai senatori del movimento consigliamo di farsi un giro sui social network per avere un’idea, anche minima, della delusione e della rabbia che le loro decisioni stanno provocando nella comunità Lgbt”. Infine la richiesta di schierarsi in modo chiaro: “Non prendete decisioni che peseranno per chissà quanti anni sulle vite di tante e tanti. Volete essere quelli che hanno affossato una nuova stagione dei diritti o quelli che l’hanno fatta fiorire?”.
Sulla decisione M5s di respingere il canguro e di mettere così a rischio il provvedimento, interviene anche il sindaco pentastellato di Parma, Federico Pizzarotti, che cita don Milani. “Ddl Cirinnà, un’occasione persa. ‘A che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca’. Don Milani, frase che si adatta spesso bene”.
DDL Cirinnà, un occasione persa. “A che serve avere le mani pulite se poi si tengono in tasca” Don Milani, frase che si adatta spesso bene.
— Federico Pizzarotti (@FedePizzarotti) 16 febbraio 2016
Protesta al teatro Brancaccio e Vaffa Day Gay – Dopo le critiche emerse anche in rete, oggi davanti al teatro Brancaccio di Roma, dove Grillo è in scena con il suo spettacolo “Grillo contro Grillo“, è prevista una protesta alle 20. A segnalarla è il blog Gaiaspia: “Dopo la porcata di oggi al Senato – si legge online – dopo aver dichiarato di non voler votare a favore del canguro che avrebbe impedito l’affossamento del ddl Cirinnà grazie a centinaia di emendamenti falsi e simili tra di loro che richiederanno mesi di discussione e votazioni, ne abbiamo la certezza. Il partito a 5 stelle è un partito di destra omofoba e composta da inesperti e incapaci”.
E anche Gay Center si prepara alla mobilitazione contro la decisione dei senatori M5s. “Ora che Grillo è più democristiano – dice il portavoce Fabrizio Marrazzo – il ‘Vaffa Day Gay’ lo organizzeremo noi. In queste ore stiamo facendo il punto tra tutte le associazioni ma pensiamo di lanciare presto una giornata di manifestazioni di piazza. Dal Senato è venuta una pagina veramente triste. Le unioni civili sono un fatto di democrazia e di civiltà, non una guerra tra i partiti e i partitini”.