Il Consiglio Europeo di Bruxelles sui migranti si apre con un braccio di ferro tra Bruxelles e Vienna. Il Commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha scritto al governo austriaco per avvertire che il suo piano di porre un limite giornaliero al numero di ingressi di migranti va contro il diritto dell’Unione. “La decisione presa dagli austriaci non rispetta le leggi europee”, ha dichiarato Avramopoulos che ha aggiunto: “Ho inviato una lettera a Vienna spiegando che la mossa del governo non è compatibile con la legislazione europea. Gli austriaci sono obbligati ad accettare le domande di asilo senza mettere un tappo”. L’Austria ieri ha fatto sapere che a partire da venerdì accetterà solo 80 richieste di asilo al giorno e consentirà il passaggio di non più di 3.200 persone che intendono chiedere rifugio in Germania o in altri paesi dell’Ue.
Vienna non retrocede e si prepara alla battaglia: “Dal punto di vista politico, è impensabile che l’Austria accolga tutti i richiedenti asilo dell’Europa”, ha detto il cancelliere Werner Faymann a margine del vertice, sottolineando che la questione di diritto dovrà essere affrontata dai giuristi.
La questione migranti è al centro della due giorni di Bruxelles che vede riuniti i leader del Paesi Ue, durante il quale si discuterà anche della cosiddetta Brexit, cioè la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Prima del vertice la cancelliera tedesca Angela Merkel avrà un incontro trilaterale con il presidente francese François Hollande e con il premier dell’Olanda Mark Rutte, il cui Paese ricopre attualmente la presidenza di turno del Consiglio europeo.
“La cosa più importante è che nelle prossime settimane si riduca ulteriormente il flusso dalla Turchia – ha detto Rutte – Paesi come l’Austria e la Slovenia prendono misure che capisco ma che devono essere integrate in una quadro europeo” aggiunge Rutte, sottolineando che la conseguenza di tali misure è che “si ammassano grandi quantità di gente, in circostanze difficili, nel nord della Grecia”. I flussi dalla Turchia specifica che “sono ancora troppo alti“, aggiungendo che “Ankara sta passando all’azione sulla costa occidentale, in certi giorni i numeri sono significativamente più bassi e non per le condizioni meteo, ma sono ancora troppi, bisogna fare meglio”. A chi chiede come possano essere ridotti i flussi migratori, l’olandese replica: “Per cominciare, aiuterebbe se avessimo presa sulla guerra in Siria“. Per questo la Nato “farà pattugliamento” e “se tutto funziona la missione comincerà entro una settimana“.
Un richiamo a Vienna era arrivato in mattinata anche da Jean-Claude Juncker: “Non mi piacciono queste misure – ha detto il presidente della Commissione Ue – queste sono sotto esame” in quanto “la questione è vedere se sono in linea” con le regole Ue. Il tema verrà affrontato direttamente da Juncker con il cancelliere austriaco Werner Faymann “questo pomeriggio” prima del vertice Ue. “A noi della Commissione Ue non piacciono questi controlli alle frontiere, io non seguo questo trend”.
Nel frattempo si allunga la lista dei paesi balcanici che vogliono seguire l’esempio di Vienna per arginare il flusso migratorio. Da Belgrado il ministro del Lavoro e affari sociali incaricato per l’emergenza profughi, Aleksandar Vulin, ha detto che “la Serbia farà come fa l’Austria”. “Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio serbo”, ha detto Vulin ai giornalisti. “Se l’Austria o un qualsiasi altro paese introduce nuove regole per aumentare o diminuire il flusso di migranti, la Serbia deve attuare la stessa regola“, ha aggiunto il ministro, spiegando che la decisione è in linea con un accordo tra i paesi presenti sulla rotta migratoria.
Mercoledì era già stata la Slovenia ad annunciare ulteriori provvedimenti inseguito al nuovo giro di vite di Vienna. Il ministero dell’Interno di Lubiana ha infatti annunciato l’impiego di militari ai confini, con la stessa autorità della polizia di frontiera. La mozione sarà votata dal Parlamento la prossima settimana, ma nel frattempo l’esercito ha inviato 100 soldati per aiutare gli agenti di polizia a fermare i migranti che entrano abusivamente dalla Croazia.
Tra i Paesi più spaventati dalla prospettiva del ripristino dei controlli c’è l’Italia. “Mi rendo conto che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile – ha commentato Matteo Renzi – ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell’Europa”. Quindi il premier torna su uno dei suoi cavalli di battaglia: “Il 2015 ha sancito che il trattato di Dublino è fallito, ha fallito. Capisco che ci siano alcuni Paesi che dicano il contrario. Per anni l’Europa ha messo la polvere sotto il tappeto. Ora ne dovremo parlare, in questo e nei prossimi Consigli”.
Se la riattivazione delle frontiere interne dell’Ue ex articolo 26 del codice del trattato di Schengen creasse una sorta di mini-Schengen, con controlli rigidi verso l’esterno e laschi verso l’interno, “sarebbe la fine dell’Europa”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, a margine di un incontro organizzato dal Ppe prima del Consiglio. “Un Paese o due Paesi – continua Alfano – non possono pagare il conto di un intero movimento globale di profughi che scappano da guerre e persecuzioni”.
Zonaeuro
Migranti, via al Consiglio Ue. Bruxelles contro Austria: “Tetto giornaliero illegale”. Vienna: “Limite rimane”
Il Commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha scritto al governo austriaco per avvertire che il suo piano di porre un limite giornaliero al numero di ingressi di migranti va contro il diritto dell’Unione. Intanto, dopo la Slovenia anche la Servbia annuncia: "Faremo come l'Austria"
Il Consiglio Europeo di Bruxelles sui migranti si apre con un braccio di ferro tra Bruxelles e Vienna. Il Commissario Ue per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha scritto al governo austriaco per avvertire che il suo piano di porre un limite giornaliero al numero di ingressi di migranti va contro il diritto dell’Unione. “La decisione presa dagli austriaci non rispetta le leggi europee”, ha dichiarato Avramopoulos che ha aggiunto: “Ho inviato una lettera a Vienna spiegando che la mossa del governo non è compatibile con la legislazione europea. Gli austriaci sono obbligati ad accettare le domande di asilo senza mettere un tappo”. L’Austria ieri ha fatto sapere che a partire da venerdì accetterà solo 80 richieste di asilo al giorno e consentirà il passaggio di non più di 3.200 persone che intendono chiedere rifugio in Germania o in altri paesi dell’Ue.
Vienna non retrocede e si prepara alla battaglia: “Dal punto di vista politico, è impensabile che l’Austria accolga tutti i richiedenti asilo dell’Europa”, ha detto il cancelliere Werner Faymann a margine del vertice, sottolineando che la questione di diritto dovrà essere affrontata dai giuristi.
La questione migranti è al centro della due giorni di Bruxelles che vede riuniti i leader del Paesi Ue, durante il quale si discuterà anche della cosiddetta Brexit, cioè la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Ue. Prima del vertice la cancelliera tedesca Angela Merkel avrà un incontro trilaterale con il presidente francese François Hollande e con il premier dell’Olanda Mark Rutte, il cui Paese ricopre attualmente la presidenza di turno del Consiglio europeo.
“La cosa più importante è che nelle prossime settimane si riduca ulteriormente il flusso dalla Turchia – ha detto Rutte – Paesi come l’Austria e la Slovenia prendono misure che capisco ma che devono essere integrate in una quadro europeo” aggiunge Rutte, sottolineando che la conseguenza di tali misure è che “si ammassano grandi quantità di gente, in circostanze difficili, nel nord della Grecia”. I flussi dalla Turchia specifica che “sono ancora troppo alti“, aggiungendo che “Ankara sta passando all’azione sulla costa occidentale, in certi giorni i numeri sono significativamente più bassi e non per le condizioni meteo, ma sono ancora troppi, bisogna fare meglio”. A chi chiede come possano essere ridotti i flussi migratori, l’olandese replica: “Per cominciare, aiuterebbe se avessimo presa sulla guerra in Siria“. Per questo la Nato “farà pattugliamento” e “se tutto funziona la missione comincerà entro una settimana“.
Un richiamo a Vienna era arrivato in mattinata anche da Jean-Claude Juncker: “Non mi piacciono queste misure – ha detto il presidente della Commissione Ue – queste sono sotto esame” in quanto “la questione è vedere se sono in linea” con le regole Ue. Il tema verrà affrontato direttamente da Juncker con il cancelliere austriaco Werner Faymann “questo pomeriggio” prima del vertice Ue. “A noi della Commissione Ue non piacciono questi controlli alle frontiere, io non seguo questo trend”.
Nel frattempo si allunga la lista dei paesi balcanici che vogliono seguire l’esempio di Vienna per arginare il flusso migratorio. Da Belgrado il ministro del Lavoro e affari sociali incaricato per l’emergenza profughi, Aleksandar Vulin, ha detto che “la Serbia farà come fa l’Austria”. “Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio serbo”, ha detto Vulin ai giornalisti. “Se l’Austria o un qualsiasi altro paese introduce nuove regole per aumentare o diminuire il flusso di migranti, la Serbia deve attuare la stessa regola“, ha aggiunto il ministro, spiegando che la decisione è in linea con un accordo tra i paesi presenti sulla rotta migratoria.
Mercoledì era già stata la Slovenia ad annunciare ulteriori provvedimenti inseguito al nuovo giro di vite di Vienna. Il ministero dell’Interno di Lubiana ha infatti annunciato l’impiego di militari ai confini, con la stessa autorità della polizia di frontiera. La mozione sarà votata dal Parlamento la prossima settimana, ma nel frattempo l’esercito ha inviato 100 soldati per aiutare gli agenti di polizia a fermare i migranti che entrano abusivamente dalla Croazia.
Tra i Paesi più spaventati dalla prospettiva del ripristino dei controlli c’è l’Italia. “Mi rendo conto che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile – ha commentato Matteo Renzi – ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell’Europa”. Quindi il premier torna su uno dei suoi cavalli di battaglia: “Il 2015 ha sancito che il trattato di Dublino è fallito, ha fallito. Capisco che ci siano alcuni Paesi che dicano il contrario. Per anni l’Europa ha messo la polvere sotto il tappeto. Ora ne dovremo parlare, in questo e nei prossimi Consigli”.
Se la riattivazione delle frontiere interne dell’Ue ex articolo 26 del codice del trattato di Schengen creasse una sorta di mini-Schengen, con controlli rigidi verso l’esterno e laschi verso l’interno, “sarebbe la fine dell’Europa”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, a margine di un incontro organizzato dal Ppe prima del Consiglio. “Un Paese o due Paesi – continua Alfano – non possono pagare il conto di un intero movimento globale di profughi che scappano da guerre e persecuzioni”.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.