Sarà un concorso per 63.712 cattedre con prove scritte al computer, domande in lingua straniera e un bando ad hoc per il sostegno. Il ministero dell’Istruzione ha reso ufficiali le cifre del nuovo piano d’assunzioni. La pubblicazione del bando è in dirittura d’arrivo ma i numeri dei posti già ci sono e anche le prime polemiche delle organizzazioni sindacali che accusano il Governo di aver escluso i giovani laureati e i precari non abilitati, con 36 mesi di servizio; i docenti di ruolo, oltre che gli specializzandi nel sostegno colpevoli di non conseguire il titolo in tempo per iscriversi.

Nel dettaglio per la scuola dell’infanzia sono stati destinati 7.237 posti (6.933 comuni e 304 di sostegno); alla primaria saranno assunti 21.098 nuovi maestri (17.299 comuni e 3.799 di sostegno); alla secondaria di primo grado il prossimo mese di settembre si presenteranno 16.616 nuovi professori (15.641 comuni e 975 sostegno) e alla secondaria di secondo grado andranno 18.255 nuove cattedre (17.232 comuni e 1.023 sostegno).

A questi vanno aggiunti – specifica il Miur – 506 posti relativi a tutti i gradi di istruzione che saranno banditi sulla nuova classe di concorso, quella relativa all’insegnamento dell’italiano come lingua seconda. Per quanto riguarda le aree disciplinari a farla da leone saranno coloro che sono laureati in discipline letterarie, storia e geografia ai quali sono destinati 9.368 posti; a seguire matematica, scienze e fisica a cui vanno 5.541 cattedre; 3.221 posti andranno per la lingua straniera. In fondo alla classifica troviamo, invece, 328 posti per disegno e discipline grafiche; 351 cattedre per scienze economico-aziendali. Sulla questione la Flc Cgil ha espresso qualche perplessità: “Abbiamo chiesto di prendere visione – spiega Mimmo Pantaleo, segretario nazionale del settore – dei dati di partenza utilizzati anche in considerazione che i numeri previsti per alcuni insegnamenti non sembrano congruenti con la situazione reale, in particolare per gli insegnamenti dei licei musicali”.

La tabella dei posti per Regione diffusa dal Miur affida invece al Veneto (5.693) e al Piemonte (5.567) la guida della classifica.
Tra le principali novità c’è il fatto che a differenza del precedente concorso non sono previste prove selettive e vi sarà un bando per il sostegno del tutto inedito. Da sperimentare anche l’idea della prova scritta al computer: i candidati avranno 150 minuti e vi saranno otto domande sulla materia di insegnamento di cui due in lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo; obbligatorio l’inglese per la primaria). I quesiti saranno sei a risposta aperta e due, quelli in lingua, a risposta chiusa. L’orale avverrà in 45 minuti: 35 per una lezione simulata e dieci di interlocuzione tra il candidato e la commissione.

Il ministero ha definito anche un punteggio (20) per coloro che presenteranno titoli abilitanti, servizio, dottorato e certificazioni linguistiche. In viale Trastevere si registra entusiasmo ma ben presto dovranno fare i conti con il sindacato: “Avevamo chiesto un incontro al ministero – spiega Pantaleo – per sanare le criticità e garantire la stabilizzazione dei docenti già in possesso dei requisiti europei ma il Miur ha deciso di procedere alla pubblicazione del bando rifiutando ogni interlocuzione. Va garantito un processo di stabilizzazione per le seconde fasce e i docenti dell’infanzia: i posti sono pochi per quest’ultimi. Stiamo analizzando anche le procedure concorsuali. Inoltre c’è l’esclusione di chi non ha avuto la possibilità di conseguire l’abilitazione pur avendo i titoli”. Una battaglia condivisa anche dall’Anief: “Consigliamo – spiega Marcello Pacifico – ai laureati interessati al concorso, come ai docenti di ruolo esclusi, a presentare la domanda di partecipazione al concorso a cattedra. E, contestualmente, di ricorrere al Tar. L’obiettivo rimane quello, come già accaduto in occasione di altre esclusioni illegittime, di partecipare con riserva alle prove selettive”.

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