Piero De Luca, figlio del governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca, è stato raggiunto da un avviso conclusa indagine che lo vede indagato per la bancarotta fraudolenta dell’Ifil. È la società di consulenza coinvolta nell’appalto di piazza della Libertà a Salerno, per il quale è indagato il padre con l’accusa di falso in atto pubblico.
Le inchieste sui costi gonfiati di piazza della Libertà a Salerno e sul fallimento dell’Ifil sono intrecciate tra di loro. Tanto che i pm titolari del fascicolo Ifil hanno atteso la discovery delle carte di piazza della Libertà prima di emettere gli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini. De Luca jr è accusato dell’utilizzo di circa 23.000 euro per l’acquisto dei biglietti per i viaggi in Lussemburgo con la moglie, dove lavorava da avvocato esperto in diritto comunitario. Glieli pagava l’Ifil, il bancomat di Piero con le agenzie di viaggio. Soldi distratti e dissipati, secondo gli inquirenti, in maniera non attinente alle finalità della società. Di qui il coinvolgimento di De Luca jr nelle accuse di bancarotta, in concorso con gli amministratori di fatto e di diritto dell’Ifil, una società di consulenza che ha avuto un ruolo centrale in due appalti a Salerno: il rifacimento di piazza della Libertà e la riconversione dell’area dell’ex pastificio Amato.
Gli amministratori Ifil Mario Del Mese e Vincenzo Lamberti sono indagati nel filone che coinvolge De Luca senior con l’accusa di aver prodotto 757.000 euro di fatture false in quattro anni per prestazioni inesistenti all’Esa Costruzioni dei fratelli Armando ed Enrico Esposito, quest’ultimo consigliere comunale Pd di Nocera Inferiore. I fratelli Esposito sono gli appaltatori di piazza della Libertà e sono legati a doppio filo alla lobby politico-affaristica del Pd che ha boicottato la candidatura di Matteo Renzi alle primarie 2012 e ha truccato le parlamentarie del dicembre 2012 infilando centinaia di schede precompilate nelle urne a favore di uno dei fedelissimi di De Luca, Fulvio Bonavitacola, attuale vice governatore.
I verbali sul crac del pastificio Amato, confluiti in questa indagine, hanno illuminato i rapporti strettissimi tra Piero De Luca e Mario Del Mese. Giuseppe Amato jr. nipote del fondatore del pastificio, si è spinto a dichiarare che De Luca jr era uno dei soci occulti della Ifil: “Me lo riferì Mario Del Mese”. In questa società ha ricoperto un incarico l’avvocato Emilio Ferraro, anche lui indagato nella bancarotta. Per anni ha condiviso con Piero De Luca lo studio legale a Salerno. Secondo le informative della Guardia di Finanza di Salerno, l’Ifil sarebbe stata creata ad hoc per tessere le fila del comitato politico e d’affari di Salerno e per svolgere il ruolo di collettore delle tangenti, mascherate da consulenze, sui principali lavori pubblici cittadini sui quali l’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca esercitava, scrivono i pm, “un controllo assoluto”. U
n ‘capocantiere’ che quotidianamente si informava sulle opere in corso, disponeva i materiali da utilizzare, ed ha imposto un suo uomo di fiducia, l’ingegnere Sergio Delle Femine, come direttore dei lavori sia per piazza della Libertà che per l’area ex pastificio Amato. Vincenzo e Piero De Luca sono stati iscritti nel registro degli indagati per corruzione e intercettati per cinque mesi (sono state controllate anche le email) insieme ad altri presunti complici, ma il lavoro investigativo e le rogatorie all’estero non hanno prodotto prove a sostegno di una tesi nata durante le indagini sul crac del pastificio Amato di Salerno, nel 2006 tra gli sponsor dell’Italia vincitrice dei Mondiali di calcio, precipitata in pochi anni nel dissesto a causa di alcune speculazioni sbagliate.
Nel frattempo anche l’Ifil è fallita lasciando a bocca asciutta i creditori. Dalle casse della società però erano usciti i soldi per pagare i viaggi in Lussemburgo di De Luca jr, l’arredamento della casa di Del Mese (quasi 30.000 euro), l’acquisto di vestiti di lusso di Del Mese presso una sartoria, pagati 5000 euro, ed una ‘distrazione di cassa’ complessiva di Del Mese dal conto Ifil di circa 295.000 euro. Dagli atti è emerso che l’Ifil ha anche acquistato il biglietto del treno di Massimo Ghini, intervenuto al comizio di Vincenzo De Luca a chiusura della campagna del 2011, conclusa con la quarta elezione a sindaco di Salerno.
Foto dal sito pierodeluca.com
Giustizia & Impunità
Crac Ifil, Piero De Luca indagato per bancarotta fraudolenta: 23mila euro utilizzati per biglietti aerei
Il figlio del governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca, è stato raggiunto da un avviso conclusa indagine per il crac della società di consulenza coinvolta nell’appalto di piazza della Libertà a Salerno, per il quale è indagato il padre con l’accusa di falso in atto pubblico
Piero De Luca, figlio del governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca, è stato raggiunto da un avviso conclusa indagine che lo vede indagato per la bancarotta fraudolenta dell’Ifil. È la società di consulenza coinvolta nell’appalto di piazza della Libertà a Salerno, per il quale è indagato il padre con l’accusa di falso in atto pubblico.
Le inchieste sui costi gonfiati di piazza della Libertà a Salerno e sul fallimento dell’Ifil sono intrecciate tra di loro. Tanto che i pm titolari del fascicolo Ifil hanno atteso la discovery delle carte di piazza della Libertà prima di emettere gli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini. De Luca jr è accusato dell’utilizzo di circa 23.000 euro per l’acquisto dei biglietti per i viaggi in Lussemburgo con la moglie, dove lavorava da avvocato esperto in diritto comunitario. Glieli pagava l’Ifil, il bancomat di Piero con le agenzie di viaggio. Soldi distratti e dissipati, secondo gli inquirenti, in maniera non attinente alle finalità della società. Di qui il coinvolgimento di De Luca jr nelle accuse di bancarotta, in concorso con gli amministratori di fatto e di diritto dell’Ifil, una società di consulenza che ha avuto un ruolo centrale in due appalti a Salerno: il rifacimento di piazza della Libertà e la riconversione dell’area dell’ex pastificio Amato.
Gli amministratori Ifil Mario Del Mese e Vincenzo Lamberti sono indagati nel filone che coinvolge De Luca senior con l’accusa di aver prodotto 757.000 euro di fatture false in quattro anni per prestazioni inesistenti all’Esa Costruzioni dei fratelli Armando ed Enrico Esposito, quest’ultimo consigliere comunale Pd di Nocera Inferiore. I fratelli Esposito sono gli appaltatori di piazza della Libertà e sono legati a doppio filo alla lobby politico-affaristica del Pd che ha boicottato la candidatura di Matteo Renzi alle primarie 2012 e ha truccato le parlamentarie del dicembre 2012 infilando centinaia di schede precompilate nelle urne a favore di uno dei fedelissimi di De Luca, Fulvio Bonavitacola, attuale vice governatore.
I verbali sul crac del pastificio Amato, confluiti in questa indagine, hanno illuminato i rapporti strettissimi tra Piero De Luca e Mario Del Mese. Giuseppe Amato jr. nipote del fondatore del pastificio, si è spinto a dichiarare che De Luca jr era uno dei soci occulti della Ifil: “Me lo riferì Mario Del Mese”. In questa società ha ricoperto un incarico l’avvocato Emilio Ferraro, anche lui indagato nella bancarotta. Per anni ha condiviso con Piero De Luca lo studio legale a Salerno. Secondo le informative della Guardia di Finanza di Salerno, l’Ifil sarebbe stata creata ad hoc per tessere le fila del comitato politico e d’affari di Salerno e per svolgere il ruolo di collettore delle tangenti, mascherate da consulenze, sui principali lavori pubblici cittadini sui quali l’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca esercitava, scrivono i pm, “un controllo assoluto”. U
n ‘capocantiere’ che quotidianamente si informava sulle opere in corso, disponeva i materiali da utilizzare, ed ha imposto un suo uomo di fiducia, l’ingegnere Sergio Delle Femine, come direttore dei lavori sia per piazza della Libertà che per l’area ex pastificio Amato. Vincenzo e Piero De Luca sono stati iscritti nel registro degli indagati per corruzione e intercettati per cinque mesi (sono state controllate anche le email) insieme ad altri presunti complici, ma il lavoro investigativo e le rogatorie all’estero non hanno prodotto prove a sostegno di una tesi nata durante le indagini sul crac del pastificio Amato di Salerno, nel 2006 tra gli sponsor dell’Italia vincitrice dei Mondiali di calcio, precipitata in pochi anni nel dissesto a causa di alcune speculazioni sbagliate.
Nel frattempo anche l’Ifil è fallita lasciando a bocca asciutta i creditori. Dalle casse della società però erano usciti i soldi per pagare i viaggi in Lussemburgo di De Luca jr, l’arredamento della casa di Del Mese (quasi 30.000 euro), l’acquisto di vestiti di lusso di Del Mese presso una sartoria, pagati 5000 euro, ed una ‘distrazione di cassa’ complessiva di Del Mese dal conto Ifil di circa 295.000 euro. Dagli atti è emerso che l’Ifil ha anche acquistato il biglietto del treno di Massimo Ghini, intervenuto al comizio di Vincenzo De Luca a chiusura della campagna del 2011, conclusa con la quarta elezione a sindaco di Salerno.
Foto dal sito pierodeluca.com
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.