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Wikileaks, Procura di Roma apre fascicolo su spionaggio Usa a governo Berlusconi

Né indagati né ipotesi di reato, al momento, per i pm di Piazzale Clodio. I precedenti di Merkel, la Gran Bretagna e altri Paesi europei. Dai file pubblicati non emergono però intercettazioni dirette ai danni dell'allora presidente del consiglio
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La procura di Roma ha aperto un fascicolo, secondo quanto si è appreso, sulla vicenda della intercettazioni di conversazioni telefoniche ai danni del governo Berlusconi nel 2011 da parte dello Special Collection Service (Scs), unità speciale dell’Nsa. Era stata Wikileaks, il 23 febbraio, a rendere pubblici i documenti declassificati, relativi in particolare ai giorni caldi della crisi del debito italiani e a una telefonata fra Berlusconi e il premier israeliano Netanyahu. Il fascicolo, aperto con l’intestazione “atti relativi a”, ossia senza ipotesi di reato né indagati, contiene anche una serie di articoli dedicati dalla stampa al caso.

In passato era emerso che la Nsa spiava diversi governi europei, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel ai fidatissimi alleati britannici, ma Forza Italia associa l’attività di spionaggio dell’amministrazione Obama al presunto “complotto” per allontanare Silvio Berlusconi dal governo durante la crisi del debito e dello spread. Appena Wikileaks ha reso pubbliche le informazioni, il partito berlusconiano è tornato a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta e ha chiesto al governo Renzi di prendere posizione con gli Usa. Da quanto pubblicato dal sito fondato da Julian Assange, in realtà, non emerge con chiarezza un’intercettazione diretta di un telefono dell’allora presidente del consiglio italiano, né del suo consigliere storico Valentino Valentini, ma di altri esponenti dello staff.

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