Amici raddoppia. O meglio, Amici si fa in quattro. Niente di originale, verrebbe da dire. Quattro sono i coach di The Voice of Italy, iniziato giusto questa settimana. Quattro i giudici di X Factor. Quattro, addirittura, i volti di Masterchef. Sai che novità che adesso anche i coach di Amici saranno quattro? Il fatto è che un cambiamento è un cambiamento, anche quando omologa il format. E i nomi buttati sul tavolo, diciamolo, fanno una certa impressione. Non bastasse, di cambio in corsa del format si tratta, ma non definitivo, quindi mantenendo la caratteristica divisione in due squadre che da sempre è matrice del talent di Maria De Filippi.
Questa la notizia, ormai metabolizzata: i coach o direttori artistici di Amici diventano da due a quattro. Oltre alle confermate Emma e Elisa, arrivano J Ax, reduce dall’esperienza non esaltante di The Voice e Sorci verdi, e Nek, che invece l’anno scorso grazie a Sanremo e al successo ritrovato con Fatti avanti amore e alla cover di Se telefonando è come rinato. Quattro nomi pesanti della nostra discografia pop, quindi, ma ancora spalanti su due squadre, bianchi e blu. Da una parte i maschietti e dall’altra le signorine. Nuovi equilibri, quindi, e nuove sfide incrociate. Un ampliamento del pubblico di riferimento, con l’inserimento di Ax, sicuramente molto ben visto da tutti gli appassionati d rap, e Nek, molto ben visto da un pubblico un po’ più maturo, specie se femminile.
Non vogliamo usare il termine Milf in casa di una Milf, ma ci siamo capìti. Quindi dopo aver incassato il sì di Elisa, stupendo l’intera comunità musicale, ecco arrivare altri due cavalli di razza. Questo, ovviamente, avvantaggerà il programma, sia come audience che come credibilità, ma soprattutto Emma, che vedrà posti sul suo stesso piano artisti ben più blasonati di lei. Non rimane altro da fare che aspettare il serale per capire come i quattro artisti riusciranno a convivere pacificamente sullo stesso palco, mettendo in crisi i detti a proposito di polli e pollai. Resta da capire a questo punto il nome di chi siedera sulle poltrone che furono di Ferilli, Berte’ e Renga, ma per questo c’è ancora un po’ di tempo.