Un graffito eseguito senza autorizzazioni su un bene immobile altrui è un imbrattamento e in quanto tale punibile penalmente: non conta il fatto che sia artisticamente di valore o che quei muri fossero già sporchi e degradati. È questo il cuore della motivazione con cui la giudice di Bologna Gabriella Castore ha condannato in primo grado lo scorso 15 febbraio Alice Pasquini, in arte AliCè, artista romana di fama mondiale, al pagamento di una multa di 800 euro. Secondo il magistrato, che ha emesso la sua sentenza dopo che sia la difesa che l’accusa in aula avevano chiesto l’assoluzione, l’esistenza del reato “non può avere come parametro né lo stato di decoro del bene imbrattato né l’eventuale natura artistica dell’opera d’arte che si sta realizzando”.
Anche perché, si legge nelle motivazioni, chi decide del valore artistico di un’opera? L’esistenza del reato non può essere lasciata “a valutazioni personalissime e perciò stesso sindacabili legate al valore artistico di un disegno trattandosi di un parametro legato al gusto e a sentimenti sociali o individuali variabili e spesso influenzato dalle mode”. E se è vero che AliCè è considerata un’artista di livello dagli estimatori della street art, “a diverso e opposto giudizio – si legge nelle motivazioni – possono giungere estimatori di altre forme d’arte”. Per il magistrato c’è una legge e parla chiaro: “Ciò che intende sanzionare il legislatore è il fatto che, senza l’autorizzazione da parte di chi è titolare del bene immobile, terzi possano imbrattare muri anche semplicemente aggravando una situazione già esistente”.
Nelle sue cinque pagine la sentenza ricorda anche che in molte città sono allestiti i ‘muri autorizzati‘, “dove gli artisti di strada possono esprimere al meglio e legittimamente il loro estro espressivo e la loro arte, e quindi non si vede perché debba legittimarsi la forzata accettazione da parte dei proprietari dei muri di forme di ‘aerosol art, graffitismo, street art’, non necessariamente corrispondenti al proprio gusto”.
Nemmeno il fatto che i muri presentassero già delle scritte, per il giudice, fa venire meno il reato di imbrattamento. I disegni, prevalentemente su muri del centro, sono stati realizzati “su immobili che non possono certo considerarsi fatiscenti o degradati se non per il fatto che altri ‘artisti’ precedentemente o successivamente hanno fatto altri disegni o segni sui muri”. Il centro storico della città di Bologna, prosegue il giudice, “è di una ricchezza e di una bellezza straordinaria, non ha nulla a che vedere con le periferie suburbane fatiscenti o abbandonate e cementificate”.
Il giudice poi ricorda come AliCè “ha spiegato anche nei suoi interventi sui giornali e in sede di interviste riportate su internet che è proprio l’adrenalina che consegue al fatto di commettere un illecito che la spinge a operare”. Impossibile infine concedere all’artista la sospensione condizionale della pena: secondo il giudice infatti l’imputata “intende proseguire nella sua attività ritenendola, sebbene illegale, comunque espressione della propria arte alla quale non può rinunciare”.
La difesa dell’artista ha già annunciato che farà ricorso in appello. La stessa AliCé subito dopo la condanna si era difesa: “Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non a imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato”. L’avvocato Martelli in aula aveva anche ricordato come alcune delle opere finite a processo erano talmente belle che furono “risparmiate” dai proprietari degli immobili, quando i muri in questione erano stati ripuliti e ritinteggiati.
Giustizia & Impunità
Street art, il giudice su condanna AliCè per imbrattamento: “Il valore dell’arte non è un parametro”
Con queste motivazioni l'artista romana di fama mondiale Alice Pasquini è stata condannata in primo grado lo scorso 15 febbraio al pagamento di una multa da 800 euro
Un graffito eseguito senza autorizzazioni su un bene immobile altrui è un imbrattamento e in quanto tale punibile penalmente: non conta il fatto che sia artisticamente di valore o che quei muri fossero già sporchi e degradati. È questo il cuore della motivazione con cui la giudice di Bologna Gabriella Castore ha condannato in primo grado lo scorso 15 febbraio Alice Pasquini, in arte AliCè, artista romana di fama mondiale, al pagamento di una multa di 800 euro. Secondo il magistrato, che ha emesso la sua sentenza dopo che sia la difesa che l’accusa in aula avevano chiesto l’assoluzione, l’esistenza del reato “non può avere come parametro né lo stato di decoro del bene imbrattato né l’eventuale natura artistica dell’opera d’arte che si sta realizzando”.
Anche perché, si legge nelle motivazioni, chi decide del valore artistico di un’opera? L’esistenza del reato non può essere lasciata “a valutazioni personalissime e perciò stesso sindacabili legate al valore artistico di un disegno trattandosi di un parametro legato al gusto e a sentimenti sociali o individuali variabili e spesso influenzato dalle mode”. E se è vero che AliCè è considerata un’artista di livello dagli estimatori della street art, “a diverso e opposto giudizio – si legge nelle motivazioni – possono giungere estimatori di altre forme d’arte”. Per il magistrato c’è una legge e parla chiaro: “Ciò che intende sanzionare il legislatore è il fatto che, senza l’autorizzazione da parte di chi è titolare del bene immobile, terzi possano imbrattare muri anche semplicemente aggravando una situazione già esistente”.
Nelle sue cinque pagine la sentenza ricorda anche che in molte città sono allestiti i ‘muri autorizzati‘, “dove gli artisti di strada possono esprimere al meglio e legittimamente il loro estro espressivo e la loro arte, e quindi non si vede perché debba legittimarsi la forzata accettazione da parte dei proprietari dei muri di forme di ‘aerosol art, graffitismo, street art’, non necessariamente corrispondenti al proprio gusto”.
Nemmeno il fatto che i muri presentassero già delle scritte, per il giudice, fa venire meno il reato di imbrattamento. I disegni, prevalentemente su muri del centro, sono stati realizzati “su immobili che non possono certo considerarsi fatiscenti o degradati se non per il fatto che altri ‘artisti’ precedentemente o successivamente hanno fatto altri disegni o segni sui muri”. Il centro storico della città di Bologna, prosegue il giudice, “è di una ricchezza e di una bellezza straordinaria, non ha nulla a che vedere con le periferie suburbane fatiscenti o abbandonate e cementificate”.
Il giudice poi ricorda come AliCè “ha spiegato anche nei suoi interventi sui giornali e in sede di interviste riportate su internet che è proprio l’adrenalina che consegue al fatto di commettere un illecito che la spinge a operare”. Impossibile infine concedere all’artista la sospensione condizionale della pena: secondo il giudice infatti l’imputata “intende proseguire nella sua attività ritenendola, sebbene illegale, comunque espressione della propria arte alla quale non può rinunciare”.
La difesa dell’artista ha già annunciato che farà ricorso in appello. La stessa AliCé subito dopo la condanna si era difesa: “Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non a imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi invece è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato”. L’avvocato Martelli in aula aveva anche ricordato come alcune delle opere finite a processo erano talmente belle che furono “risparmiate” dai proprietari degli immobili, quando i muri in questione erano stati ripuliti e ritinteggiati.
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Milano, 18 mar. (Adnkronos) - "Il nostro programma di investimenti di 6 miliardi per le infrastrutture per la mobilità potrà esser messo a terra nei prossimi 3 anni. Pensiamo di aver aperto un ciclo". Lo ha detto oggi il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, durante il suo intervento al convegno di Affari & Finanza'L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump', in corso a Milano.
Nel corso degli ultimi 3 anni (2022-2024), il Gruppo Mundys ha realizzato investimenti organici per oltre 4,4 miliardi di euro, di cui 1,4 circa in Italia, per il potenziamento e l'ampliamento delle infrastrutture in concessione, per l'introduzione di innovazioni tecnologiche, per l'erogazione di nuovi servizi digitali agli utenti e per la riduzione in modo significativo le emissioni delle proprie infrastrutture, anche generando energia tramite fonti rinnovabili.
Dal punto di vista della crescita inorganica, nel periodo 2022-2025 Mundys ha effettuato investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro (pari a 7 miliardi di ev 100%) per acquisire nuovi assets in Francia, Spagna, Porto Rico, Cile.
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Gli amministratori delegati della Value of Beauty Alliance si sono riuniti oggi a Bruxelles per continuare un dialogo costruttivo con le istituzioni dell'UE sull'impatto delle politiche e dei regolamenti dell'UE sugli obiettivi globali di competitività e sostenibilità del settore. I Ceo - si legge in una nota - hanno sottolineato l'impegno di lunga data del settore per un futuro sostenibile e hanno chiesto un processo decisionale collaborativo che riconosca le caratteristiche uniche, le sfide e i contributi significativi del settore all'economia dell'UE.
L'Alliance ha anche presentato un nuovo rapporto redatto da Oxford Economics, che sottolinea il significativo impatto socio-economico della filiera della bellezza e della cura della persona. La filiera della bellezza e della cura della persona contribuisce per 180 miliardi di euro al PIL dell'UE, pari a 496 milioni di euro generati ogni giorno, e sostiene quasi 3,2 milioni di posti di lavoro. Le aziende produttrici di prodotti di bellezza e cura della persona dell'UE inoltre esportano beni per un valore di 26 miliardi di euro a clienti al di fuori dell'UE rendendo l'UE-27 il più grande esportatore di prodotti di bellezza e cura della persona al mondo. L'industria della bellezza e della persona dell'UE continua a crescere e a essere leader nella concorrenza globale, con 5 delle 7 maggiori aziende di bellezza con sede nell'UE, ma questo successo non è scontato.
I Ceo hanno invitato le istituzioni dell'UE a impegnarsi in un dialogo costruttivo per discutere l'impatto delle politiche e della legislazione dell'UE, al fine di garantire che la catena del valore della bellezza e della cura della persona possa mantenere la sua posizione di leader sulla scena globale.
Ad esempio, l'Alleanza invita l'UE a rivedere urgentemente la legislazione recentemente adottata sul trattamento delle acque reflue urbane per garantire che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio "chi inquina paga". Ciò non solo guiderà lo sviluppo di prodotti più sostenibili in tutti i settori industriali, ma garantirà anche che ciò non imponga un onere di costo sproporzionato a uno dei pochi settori leader a livello mondiale in Europa. L'Alleanza ritiene che l'imminente processo Omnibus rappresenti un'opportunità ideale per correggere questo squilibrio e promuovere condizioni di parità per tutte le industrie che contribuiscono all'inquinamento delle acque.
Guardando al futuro, gli amministratori delegati hanno anche esortato l'UE a dare priorità ai seguenti settori chiave: Revisioni del regolamento REACH e del regolamento sui prodotti cosmetici: concentrarsi sulla sicurezza dei consumatori e sulla protezione dell'ambiente sulla base di una solida valutazione del rischio e dell'uso reale degli ingredienti, mantenendo elevati standard scientifici; Accordi commerciali: dare priorità all'accesso al mercato, ridurre le barriere normative e sostenere l'esportazione di prodotti europei di alta qualità. Rafforzare i controlli doganali e applicare rigorosamente i requisiti ambientali e di sostenibilità per i prodotti importati, sia online che offline, per garantire condizioni di parità. - Transizione verso la bioeconomia: attuare politiche che sostengano la produzione sostenibile di ingredienti, affrontare il "green premium" per le tecnologie sostenibili e garantire un approvvigionamento affidabile a lungo termine di materie prime sostenibili. - Sviluppo della forza lavoro: collaborare con l'industria per sviluppare programmi di formazione mirati e strumenti di investimento per migliorare le competenze della forza lavoro e soddisfare le esigenze in evoluzione del settore.
La Value of Beauty Alliance continua a lavorare a stretto contatto con le istituzioni dell'UE per sviluppare politiche che promuovano l'innovazione, creino posti di lavoro e garantiscano la continua competitività globale dell'industria europea della bellezza e della cura della persona. Questo approccio collaborativo sarà essenziale per garantire il continuo contributo dell'industria all'economia europea e a un futuro sostenibile.
(Adnkronos) - Terremoto oggi martedì 18 marzo a Potenza. Registrata alle 10.01, la potente scossa di magnitudo 4.2, si è verificata - secondo i dati dell'Ingv - a sei chilometri dal Comune di Vaglio Basilicata e a una profondità di 14 chilometri. La scossa è stata avvertita anche in Puglia.
A seguito dell’evento sismico, la Protezione civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della Protezione civile. Dalle prime verifiche effettuate, in seguito all’evento non risulterebbero danni a persone o cose.
Dopo la scossa, sono state sospese le attività scolastiche nel capoluogo dove è stata avvertita in modo molto forte. Gli studenti sono usciti dalle scuole per precauzione, poi è stata disposta la sospensione delle attività didattiche in tutti gli istituti di ogni ordine e grado per oggi, a eccezione dell'università, con ordinanza del sindaco Vincenzo Telesca.
Verifiche sono in corso in scuole e ospedali a Potenza e nei Comuni della provincia, limitrofi all'area epicentrale della scossa. Al momento non risultano problemi. "Nessuna criticità riscontrata'', ha fatto sapere il presidente della provincia di Potenza, Christian Giordano. Inoltre la direzione dell'azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza ha dato mandato all'unità operativa della gestione tecnico-patrimoniale di effettuare ''una scrupolosa procedura di verifica delle cinque strutture ospedaliere afferenti all'azienda''. L'attività ospedaliera e amministrativa prosegue regolarmente, senza alcuna interruzione, e viene garantita la piena operatività dei servizi sanitari e amministrativi per pazienti, operatori e cittadini.
Per i controlli agli edifici pubblici a Potenza e nei Comuni della provincia è stato intanto rinforzato con dieci unità il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco. Cinque squadre dei vigili del fuoco sono operative per verifiche sugli edifici di interesse pubblico. Una ricognizione dall'alto è stata effettuata dall'elicottero Drago VF67 del reparto volo di Pontecagnano (Salerno) nell'area tra Potenza e Vaglio Basilicata, Comune in cui è stato rilevato l'epicentro dall'Ingv. La situazione è monitorata anche dalla sala operativa della protezione civile regionale. Non si registrano problemi, stando a quanto finora accertato.
La circolazione ferroviaria è stata bloccata temporaneamente e in via precauzionale tra Tito e Potenza. I treni Intercity e regionali possono registrare ritardi e subire cancellazioni o limitazioni di percorso. A Potenza è stato attivato il centro operativo comunale, contattabile ai numeri 0971415832 e 3669394022.
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Condanna ridotta in appello per il trapper Shiva. La Corte d'Appello di Milano ha accolto la proposta di concordato raggiunta dalla procura generale e dalla difesa del cantante, nome d'arte Andrea Arrigoni, di una pena a 4 anni e 7 mesi per aver sparato e ferito l'11 luglio 2023 due presunti aggressori all'interno del cortile degli uffici della casa discografica a Settimo Milanese.
In primo grado, lo scorso 10 luglio, i giudici del tribunale di Milano avevano condannato il trapper a sei anni, sei mesi e 20 giorni per il reato di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose per la sparatoria avvenuta in via Cusago, a Settimo Milanese, nel corso della quale due giovani milanesi erano stati gambizzati. Il 24enne si era difeso con lunghe dichiarazioni spontanee, oggi invece 'festeggia' con una storia Instagram con la scritta 'free' (libero, ndr). La riduzione della condanna gli consente di concentrarsi solo sulla musica.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sia un po' più sovranista, perché mi pare che lei stia cercando il bacio della pantofola con Trump: è andata più volte a incontrare Trump in occasioni non ufficiali, ma ancora non l'hanno invitata alla Casa Bianca come hanno fatto con Macron e Starmer, spero che accada presto. Ma sia sovranista, anziché inseguire Trump riprenda la lezione di Alcide De Gasperi del 1951 sulla difesa comune europea. Lei ha un grande statista che non appartiene alla sua storia politica ma noi lo apprezziamo; si chiama Alcide De Gasperi, quando dice non può essere soltanto una questione di armi ma di giustizia sociale, di libertà. Questo è il modello a cui deve guardare l'Italia non inseguire Trump come sta facendo lei". Lo ha affermato Matteo Renzi, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Confindustria, la sua base, quelli che hanno votato per lei, sono terrorizzati dai dazi, non dia retta a Salvini e a Lollobrigida, lei -ha aggiunto l'ex premier- non può rispondere li mette Trump, dazi vostri. Sono dazi amari, una cosa un po' diversa".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Una risoluzione che dimostra che se il Pd discute sa fare la sintesi. Spendere di più per la difesa europea in linea con libro bianco che ottiene il via libera e impegno a non aumentare i bilanci nazionali senza condizionalità che spingano verso la difesa comune”. Lo scrive Simona Malpezzi, senatrice del Pd, sui social.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni oggi ha parlato di tutto tranne che del ruolo che l’Europa deve avere. Ha però parlato molto di Trump, a cui si è affidata per la soluzione della guerra in Ucraina. In pratica, sulle grandi questioni internazionali, Meloni scarica l’Europa e, politicamente, consegna l’Italia totalmente nelle mani degli Usa, omettendo tra l’altro che le proposte da lei avanzate sono state tutte puntualmente ignorate dal presidente americano. Altro che sovranismo, autorevolezza e ruolo ritrovato dell’Italia”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“L’Europa che vuole Meloni è una Europa vassalla di Trump e di Musk, che non costruisce una propria difesa, che accetta passivamente i dazi e che osserva immobile che Russia e Usa si spartiscano l’Ucraina. In questo scenario, Meloni non disegna nè immagina un ruolo dell’Europa, sperando che la zatterina Italia non affondi nell’Atlantico. Tutto l’opposto di quello che chiediamo noi: Europa federale fino agli Stati Uniti d’Europa, esercito comune, politica estera comune, e più integrazione europea. In due parole: più Europa”, conclude Magi.