Migliaia di persone sono ancora accampate a Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Macedonia che, all’indomani degli scontri, rimane chiusa. Oltre la barriera che separa i due paesi, ci sono almeno 2500 bambini e secondo l’Unhcr al confine sono in tutto sono 8mila le persone in attesa di proseguire il viaggio verso nord, a cui bisogna sommarne altre 3mila dei centri di accoglienza improvvisati nella vicinanze. Un’emergenza alla quale Bruxelles vuole fare fronte con un Regolamento per misure di sostegno finanziario d’emergenza “per operazioni di soccorso umanitario”, che si concretizza nella necessità di stanziare 700 milioni di euro in tre anni da destinare “in particolare ai Paesi europei lungo la rotta dei Balcani occidentali“. 300 nel 2016, 200 nel 2017 e altrettanti nel 2018. Lo scopo è “affrontare i crescenti bisogni umanitari in Ue di fronte alla crisi di profughi e migranti”. La proposta dovrebbe essere adottata domani dal collegio dei commissari.
La tensione in tutta Europa rimane alta e i numeri delineano uno scenario che “preoccupa molto” Bruxelles, come spiega il portavoce della Commissione Margaritis Schinas. L’unica soluzione, spiega, “è quella europea”, mentre è necessario che la Macedonia agisca “in conformità alla legge internazionale“. I numeri sono questi: nonostante gli impegni di ricollocare 66.400 rifugiati dalla Grecia, i Paesi Ue hanno sinora solo annunciato 1.539 accoglienze e solo 325 persone sono state effettivamente ricollocate. In più il flusso di arrivi nel Vecchio Continente nei primi due mesi dell’anno, secondo Frontex, è aumentato di 30 volte rispetto allo stesso periodo del 2015. A gennaio e febbraio di quest’anno, specifica l’Unhcr, sono arrivati in 131.724 attraverso il Mediterraneo e oltre il 90% di loro (122.637) sono sbarcati in Grecia. La cifra è superiore a quella registrata dopo i primi 5 mesi del 2015. Numeri che segnalano come l’Europa sia “oggi sull’orlo di una crisi umanitaria che in gran parte si è autoindotta“.
Tusk: “L’Austria ha sopportato un pesante fardello in questi mesi” – E la soluzione europea è anche quella auspicata da Vienna che, però, difende la sua scelta del tetto limite all’accoglienza di 37.500 richiedenti asilo l’anno. “L’Austria non è la sala d’attesa per la Germania” e questo “non può essere il piano B” di Bruxelles, ha detto il cancelliere Werner Faymann, che ha così reagito in toni aspri alle frasi della Merkel, che in un talkshow domenica ha criticato la politica austriaca. “Chi è favorevole ai profughi, come i nostri vicini tedeschi – ha detto – può prenderli direttamente dai centri di smistamento“. A smorzare i toni interviene però il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk che ha sottolineato come l’Austria in questi mesi abbia sopportato “un pesante fardello per la crisi dei migranti. Non solo ha lasciato entrare 90mila rifugiati nel 2015, ma continuerà a rimanere aperta ai rifugiati nel futuro“. E ha concluso: “Oggi stiamo aprendo un nuovo capitolo della nostra lotta con la crisi dei migranti che si intitola: ‘Ritorno a Schengen‘”.
Nato, “timore dell’arrivo di terroristi” – Nel flusso quotidiano di rifugiati verso l’Europa ci sono terroristi, criminali e foreign fighters: lo ha affermato in una audizione davanti ad una commissione del Senato il comandante Nato in Europa, il generale Philip Breedlove. A suo avviso, l’Isis “si sta diffondendo come un cancro” in questo mix, “sfruttando il vantaggio di vie di minor resistenza, minacciando l’Europa e noi stessi“. Breedlove ha anche accusato la Russia di aver “enormemente esacerbato il problema” con le sue azioni in Siria.
“La Russia e Assad stanno usando la migrazione come un’arma per schiacciare le strutture di supporto europee e distruggere la risolutezza europea”, ha proseguito. Mosca, “nonostante i suoi pronunciamenti pubblici, ha fatto poco per fronteggiare l’Isis ma ha rafforzato il presidente siriano Bashar Assad“. L’alto ufficiale ha citato l’uso delle ‘barrel bomb’ (le bombe imballate in fusti di grandi dimensioni) contro i civili in Siria per “terrorizzarli” e “metterli in fuga”. Breedlove ha anche ammonito sul rischio che l’opposizione dei nazionalisti locali in Europa al grande flusso di immigrati possa portare alla violenza.
A Calais riprende lo sgombero della Giungla – La situazione è ancora instabile anche a Calais, dove è ripreso lo sgombero della tendopoli Giungla, interrotta ieri pomeriggio dopo gli scontri avvenuti tra migranti e polizia. A differenza di quanto pubblicato da molti media, secondo Le Figaro la notte è stata tranquilla e non si sono verificate tensioni dopo che gli agenti hanno ripreso in serata il controllo dell’imbocco dell’autostrada A16 che era stata bloccata.
Onu: “Condizioni di affollamento e tensioni che fanno il gioco dei trafficanti” – Guardando proprio alla Grecia, al momento sono circa 30mila i migranti bloccati nel Paese, e che sperano di poter continuare il loro viaggio verso nord. Dopo gli scontri registrati ieri, quando la polizia macedone ha respinto con gas lacrimogeni le centinaia di rifugiati che si sono scagliati contro la recinzione chiedendo l’apertura delle frontiere, la situazione oggi è relativamente calma. Quello che preoccupa, però, sottolinea l’Onu, sono “le condizioni di affollamento” che “stanno portando a carenza di cibo, rifugio, acqua e igiene. Come tutti abbiamo visto ieri, le tensioni stanno creando e alimentando la violenza e facendo il gioco dei trafficanti“. La Grecia, ha detto il portavoce Adrian Edwards, “non può gestire questa situazione da sola”.
Boldrini: “Quello che accade è indegno dell’Europa” – Una situazione che spinge anche la presidente della Camera Laura Boldrini a chiedere una risposta comune europea all’afflusso dei migranti, che “sarebbe la vera risposta alla crisi”, che riusciremmo così ad evitare. Quello che invece sta succedendo, ha detto, “è indegno dell’Europa, non è l’Europa che vogliamo”. Secondo Boldrini “dobbiamo rispondere alla crisi aderendo all’impegno preso dal Consiglio europeo, rispettando le quote di riallocazione dei profughi dall’Italia e dalla Grecia. Se tutti gli Stati membri agissero di concerto non ci sarebbe crisi dei rifugiati”.
Mondo
Migranti, Ue: “Stanziare 700 mln per i Paesi della rotta balcanica”. Austria: “Non siamo sala d’attesa per la Germania”
Ancora chiusa la frontiera con la Grecia: dietro la barriera oltre 2500 bambini. Il premier di Vienna difende la scelta del tetto all'accoglienza. Frontex: "Nel 2016 flusso aumentato di 30 volte". Bruxelles presenta un piano finanziario triennale per fare fronte alla crisi
Migliaia di persone sono ancora accampate a Idomeni, alla frontiera tra Grecia e Macedonia che, all’indomani degli scontri, rimane chiusa. Oltre la barriera che separa i due paesi, ci sono almeno 2500 bambini e secondo l’Unhcr al confine sono in tutto sono 8mila le persone in attesa di proseguire il viaggio verso nord, a cui bisogna sommarne altre 3mila dei centri di accoglienza improvvisati nella vicinanze. Un’emergenza alla quale Bruxelles vuole fare fronte con un Regolamento per misure di sostegno finanziario d’emergenza “per operazioni di soccorso umanitario”, che si concretizza nella necessità di stanziare 700 milioni di euro in tre anni da destinare “in particolare ai Paesi europei lungo la rotta dei Balcani occidentali“. 300 nel 2016, 200 nel 2017 e altrettanti nel 2018. Lo scopo è “affrontare i crescenti bisogni umanitari in Ue di fronte alla crisi di profughi e migranti”. La proposta dovrebbe essere adottata domani dal collegio dei commissari.
La tensione in tutta Europa rimane alta e i numeri delineano uno scenario che “preoccupa molto” Bruxelles, come spiega il portavoce della Commissione Margaritis Schinas. L’unica soluzione, spiega, “è quella europea”, mentre è necessario che la Macedonia agisca “in conformità alla legge internazionale“. I numeri sono questi: nonostante gli impegni di ricollocare 66.400 rifugiati dalla Grecia, i Paesi Ue hanno sinora solo annunciato 1.539 accoglienze e solo 325 persone sono state effettivamente ricollocate. In più il flusso di arrivi nel Vecchio Continente nei primi due mesi dell’anno, secondo Frontex, è aumentato di 30 volte rispetto allo stesso periodo del 2015. A gennaio e febbraio di quest’anno, specifica l’Unhcr, sono arrivati in 131.724 attraverso il Mediterraneo e oltre il 90% di loro (122.637) sono sbarcati in Grecia. La cifra è superiore a quella registrata dopo i primi 5 mesi del 2015. Numeri che segnalano come l’Europa sia “oggi sull’orlo di una crisi umanitaria che in gran parte si è autoindotta“.
Tusk: “L’Austria ha sopportato un pesante fardello in questi mesi” – E la soluzione europea è anche quella auspicata da Vienna che, però, difende la sua scelta del tetto limite all’accoglienza di 37.500 richiedenti asilo l’anno. “L’Austria non è la sala d’attesa per la Germania” e questo “non può essere il piano B” di Bruxelles, ha detto il cancelliere Werner Faymann, che ha così reagito in toni aspri alle frasi della Merkel, che in un talkshow domenica ha criticato la politica austriaca. “Chi è favorevole ai profughi, come i nostri vicini tedeschi – ha detto – può prenderli direttamente dai centri di smistamento“. A smorzare i toni interviene però il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk che ha sottolineato come l’Austria in questi mesi abbia sopportato “un pesante fardello per la crisi dei migranti. Non solo ha lasciato entrare 90mila rifugiati nel 2015, ma continuerà a rimanere aperta ai rifugiati nel futuro“. E ha concluso: “Oggi stiamo aprendo un nuovo capitolo della nostra lotta con la crisi dei migranti che si intitola: ‘Ritorno a Schengen‘”.
Nato, “timore dell’arrivo di terroristi” – Nel flusso quotidiano di rifugiati verso l’Europa ci sono terroristi, criminali e foreign fighters: lo ha affermato in una audizione davanti ad una commissione del Senato il comandante Nato in Europa, il generale Philip Breedlove. A suo avviso, l’Isis “si sta diffondendo come un cancro” in questo mix, “sfruttando il vantaggio di vie di minor resistenza, minacciando l’Europa e noi stessi“. Breedlove ha anche accusato la Russia di aver “enormemente esacerbato il problema” con le sue azioni in Siria.
“La Russia e Assad stanno usando la migrazione come un’arma per schiacciare le strutture di supporto europee e distruggere la risolutezza europea”, ha proseguito. Mosca, “nonostante i suoi pronunciamenti pubblici, ha fatto poco per fronteggiare l’Isis ma ha rafforzato il presidente siriano Bashar Assad“. L’alto ufficiale ha citato l’uso delle ‘barrel bomb’ (le bombe imballate in fusti di grandi dimensioni) contro i civili in Siria per “terrorizzarli” e “metterli in fuga”. Breedlove ha anche ammonito sul rischio che l’opposizione dei nazionalisti locali in Europa al grande flusso di immigrati possa portare alla violenza.
A Calais riprende lo sgombero della Giungla – La situazione è ancora instabile anche a Calais, dove è ripreso lo sgombero della tendopoli Giungla, interrotta ieri pomeriggio dopo gli scontri avvenuti tra migranti e polizia. A differenza di quanto pubblicato da molti media, secondo Le Figaro la notte è stata tranquilla e non si sono verificate tensioni dopo che gli agenti hanno ripreso in serata il controllo dell’imbocco dell’autostrada A16 che era stata bloccata.
Onu: “Condizioni di affollamento e tensioni che fanno il gioco dei trafficanti” – Guardando proprio alla Grecia, al momento sono circa 30mila i migranti bloccati nel Paese, e che sperano di poter continuare il loro viaggio verso nord. Dopo gli scontri registrati ieri, quando la polizia macedone ha respinto con gas lacrimogeni le centinaia di rifugiati che si sono scagliati contro la recinzione chiedendo l’apertura delle frontiere, la situazione oggi è relativamente calma. Quello che preoccupa, però, sottolinea l’Onu, sono “le condizioni di affollamento” che “stanno portando a carenza di cibo, rifugio, acqua e igiene. Come tutti abbiamo visto ieri, le tensioni stanno creando e alimentando la violenza e facendo il gioco dei trafficanti“. La Grecia, ha detto il portavoce Adrian Edwards, “non può gestire questa situazione da sola”.
Boldrini: “Quello che accade è indegno dell’Europa” – Una situazione che spinge anche la presidente della Camera Laura Boldrini a chiedere una risposta comune europea all’afflusso dei migranti, che “sarebbe la vera risposta alla crisi”, che riusciremmo così ad evitare. Quello che invece sta succedendo, ha detto, “è indegno dell’Europa, non è l’Europa che vogliamo”. Secondo Boldrini “dobbiamo rispondere alla crisi aderendo all’impegno preso dal Consiglio europeo, rispettando le quote di riallocazione dei profughi dall’Italia e dalla Grecia. Se tutti gli Stati membri agissero di concerto non ci sarebbe crisi dei rifugiati”.
Articolo Precedente
Brasile, arrestato il n.2 di Facebook America Latina: “Non ha consentito alla polizia di accedere a WhatsApp”
Articolo Successivo
Libia, Italia a guida della missione: “A Roma il centro di coordinamento”. Wsj: “Pianificazione in stato molto avanzato”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Politica
Commissione Covid, fuga in avanti di Fdi: “Scandalo mascherine”. Irritazione di Forza Italia. L’opposizione: “Uso politico dei lavori”
Mondo
Trump: “Zelensky? “Ha avuto 3 anni per fare la pace”. La replica: “Vive di disinformazione russa”. Putin: “Isteria di Kiev inappropriata, nessuna la esclude”
Politica
Caso Paragon, Nordio in Aula: ‘Nessuno è stato intercettato da Polizia penitenziaria nel 2024’. Mediterranea: ‘Spionaggio iniziato un anno fa’
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Nell'ambito della mostra 'Tony Cragg Infinite Forme e Bellissime', a cura di Sergio Risaliti e Stéphane Vergera, aperta al pubblico fino al 4 maggio nei saloni del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, il 20 febbraio e il 3 aprile (alle 15.30) è in programma la visita tattile per persone con disabilità visiva, in collaborazione con l'Associazione di volontariato Museum - Odv, che collabora sin dal 1994 presso tutti i musei comunali, statali e privati, realizzando visite tattili, laboratori artistici, teatro al buio, corsi di formazione, progetti con gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, tutte attività a titolo gratuito e rivolte a persone con disabilità visiva.
Nel corso degli anni l'associazione ha svolto molti progetti in convenzione con le gallerie nazionali e, tutt'oggi, continua la collaborazione. Bam Eventi d’Arte ha desiderato proporre questi incontri perseguendo la linea interpretativa dell'artista Tony Cragg, il quale ha fatto della percezione in ogni sua forma un suo preciso intento, basti pensare alla mostra "Tony Cragg : per favore toccateci!" esibita a Dusseldorf nel 2024 e curata dal direttore Generale Felix Kramer, dove la percezione tattile è stata addirittura imposta ai visitatori, uso del tutto proibito nella prassi museale.
Il noto artista ha fatto della esplorazione della materia e del suo intrinseco significato uno dei temi centrali della sua ricerca artistica ed, in ossequio a tale desiderio, la visita renderà possibile al visitatore, affetto da disabilità visiva accarezzare con le mani ed apprezzare le superfici delle opere in mostra, leggendole come un documento Braille . L’associazione Museum ha organizzato la visita per i loro associati, che si svolgerà il 20 febbraio alle ore 15.30 e il 3 aprile alle ore 15.30, suddividendo in gruppi di sei associati con disabilità, più loro accompagnatori o cani guida, più quattro accompagnatori dell'associazione per ogni gruppo di partecipanti con disabilità visiva. Sarà presente all’evento Giulia Silvia Ghia, assessore alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Una mostra di fotografie che ritraggono 20 donne. Sono onorata di far parte di questa selezione. Sono tantissime le donne in Italia e nel mondo, che spesso non vengono valorizzate e consultate per le loro capacità. Questa mostra darà effettivamente valore e visibilità a 20 delle nostre eccellenze”.
Sono le parole di Martina Caironi, atleta paralimpica e Legacy specialist in Milano Cortina 2026, intervistata dall’Adnkronos alla presentazione in anteprima della mostra di Fondazione Bracco “Una vita per lo sport. Volti e conquiste delle 100esperte” che gode del patrocinio del Comune di Milano e Fondazione Milano Cortina 2026.
L’esposizione sarà allestita dal 25 febbraio al 25 marzo, in Corso Vittorio Emanuele a Milano e si colloca nell’ambito del progetto ‘100 donne contro gli stereotipi’ (“#100esperte”), ideato dall’Osservatorio di Pavia e dall'associazione Gi.U.Li.A. Giornaliste, con lo sviluppo di Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea per valorizzare l’expertise femminile.
Con la sua abilità artistica, il fotografo Gerald Bruneau ha saputo immortalare l’essenza delle donne-atlete: “È stato bello lavorare con questo fotografo - dice Caironi - Ha cercato lo scatto che raffigurasse l'atleta nel gesto tecnico e nella preparazione. È importante questo tipo di rappresentazione nello sport paralimpico ed è importante che venga mostrato, senza timore, lo strumento con cui si fa lo sport, nel mio caso una protesi con una lamina, e il gesto tecnico che l'atleta paralimpico ricerca, studia, prepara”, le sue parole.
Infine, l’atleta sottolinea l’importanza di smontare lo stigma attorno alla parola ‘paralimpico’: “Abbiamo un vocabolario molto ampio e abbiamo una parola per descrivere gli atleti con una disabilità: paralimpici - rimarca - Abbiamo inoltre una parola per spiegare l'evento più importante che viene ogni quattro anni, che è la Paralimpiade. Utilizziamo questi termini senza paura. La vera discriminazione non sta nel dire ‘para’, quello è il termine corretto - avverte - La discriminazione sta nel non considerare gli atleti paralimpici degli di essere raccontati, visti ed elogiati. Questa è la vera discriminazione”, le sue parole.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Il governo Meloni sarà ricordato come il governo della fuga perenne, campioni del mondo di scaricabarile con le proprie responsabilità. Infatti dopo l’inquietante liberazione di Almasri, in cui Giorgia Meloni si è data alla latitanza - che continua - con il Parlamento, ora il governo tenta di squagliarsela anche sul caso Paragon". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Sappiamo che giornalisti e attivisti italiani sono stati spiati con il spyware Graphite, utilizzato esclusivamente da organi dello stato. È preciso dovere del governo fare chiarezza e dirci chi spiava queste persone e per quale motivo, risposta che oggi lo stesso governo si è rifiutato di dare alle interrogazioni in Parlamento, in cui peraltro si chiedeva se la Polizia penitenziaria avesse mai acquisito o utilizzato Paragon".
"Prima ancora di rispondere a questa semplice domanda, il sottosegretario Mantovano ha comunicato la classificazione di queste informazioni. Cosa sta nascondendo il governo Meloni? Il Paese si merita risposte e il luogo dove fornirle è il Parlamento".
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Ma nelle mani di chi siamo? Siamo nelle mani di nessuno. Ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?". Così Davide Faraone al question time alla Camera dopo che il ministro Carlo Nordio ha detto in aula che "nessuna persona è stata mai intercettata dalla polizia penitenziaria" rispondendo alla domanda delle opposizioni a cui il governo ieri aveva spiegato che si poteva rispondere solo nelle "sedi opportune" ovvero il Copasir. "E allora chi aveva in uso Paragon? Quindi sono le procure ministro? Diteci una volta per tutte chi lo ha utilizzato e con quali finalità. Vergogna".
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "La Lombardia crede fortemente nel comparto del florovivaismo. I numeri sono impressionanti e danno il senso e il significato di un settore che è davvero trainante e rappresenta l’anima portante, anche in Lombardia, del settore primario. Tanti complimenti anche a Myplant & Garden, evento che fa onore al sistema fieristico lombardo e porta tanti operatori e tanta qualità in Lombardia". Queste le parole di Alessandro Beduschi, assessore all’agricoltura, sovranità alimentare e foreste di Regione Lombardia durante la conferenza organizzata da Coldiretti dal titolo 'Florovivaismo italiano. Il motore verde del Paese. Presentazione del 1° rapporto sul florovivaismo italiano - Numeri e fatti del settore'. L’incontro si è svolto all’interno di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, ospitato nei padiglioni di Fiera Milano Rho dal 19 al 21 febbraio.
"Con Coldiretti stiamo portando avanti tante battaglie. Siamo in contatto con la commissione europea e siamo fiduciosi che si apra una nuova stagione fatta di più realismo e di una valorizzazione del lavoro etico dell’agricoltore, dell’allevatore e del vivaista. Un lavoro che guardi all’ambiente, ma che non sia vincolato a un’ideologia che ha comportato una rinuncia, fortemente manifestata dai nostri agricoltori, al meccanismo fondamentale che è la pac, la politica agricola comune. Quando si mette in discussione la partecipazione degli stessi utenti alla pac vuol dire che il fallimento è certificato. Credo che in Europa, insieme a Coldiretti, riusciremo a toccare tanti temi".
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Il 4 luglio, il Parlamento italiano ha approvato una legge e quindi che concretamente fissa degli obiettivi per il nostro sistema legislativo nella materia del florovivaismo. Dal primo momento dell'insediamento di questo Parlamento e di questo governo si è voluto dare una risposta ad un settore che ci veniva segnalato come un settore in grande crescita. I dati danno dimostrazione che la politica deve guardare con interesse questo settore. In questa legge quadro ci sono tutti i principi che servono a rimuovere gli ostacoli e le disparità". Queste le dichiarazioni di Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura della Camera dei deputati, durante la conferenza dal titolo 'Florovivaismo italiano. Il motore verde del Paese. Presentazione del 1° rapporto sul florovivaismo italiano - Numeri e fatti del settore'.
L'incontro ha dato l'occasione per presentare il primo rapporto sul florovivaismo italiano promosso da Coldiretti, Assofloro e Myplant & Garden, e realizzato dal centrostudi Divulga grazie al quale, per la prima volta in Italia, viene fatta una fotografia chiara del settore florovivaistico. Interverranno rappresentanti delle Istituzioni e del settore per fare il punto e confrontarsi su temi strategici per il florovivaismo italiano.
All'interno di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, ospitato nei padiglioni di Fiera Milano Rho dal 19 al 21 febbraio, Carloni aggiunge: "Finalmente c'è una volontà del governo di creare un piano strategico nazionale sul florovivaismo e credo che le condizioni perché questo settore venga portato alla giusta attenzione ci siano tutte. Per quanto riguarda i capitolati non è tollerabile che i soldi pubblici per gli arredi urbani poi vedano una concorrenza al ribasso, penalizzando proprio le nostre imprese che producono fiori e piante. Uno degli obiettivi che dobbiamo porci è quello di ridurre le importazioni di fiori e piante dall'estero".
"I nostro obiettivo è riuscire a sostenere e aumentare la produzione e commercializzazione dei nostri prodotti, diminuendo le importazioni e dando così valore a un settore dalle grandi potenzialità".
"Ringrazio Myplant & Garden per l’organizzazione di questo evento, che valorizza gli operatori dell’intero comparto florovivaistico -ha aggiunto Carloni-. Ho accolto con piacere l’invito a questa giornata, consapevole del lavoro svolto in questi mesi: l’approvazione da parte del Parlamento della legge delega al governo, in cui è stata assorbita anche la proposta di legge del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. Con questa legge, abbiamo fissato obiettivi concreti, dopo anni di tentativi, per il nostro sistema legislativo in materia di florovivaismo. Ci sono molti temi su cui lavorare, di natura fiscale e logistica, ma anche relativi alla premialità dei piani di sviluppo rurale, che spesso non hanno dato al settore la giusta attenzione".
In questa occasione, ha continuato, "vorrei sottolineare il grande lavoro svolto di concerto con il governo e il sottosegretario La Pietra, che ringrazio, per fornire risposte concrete a un settore in crescita, come dimostrano i dati. All’approvazione della legge delega seguiranno, a breve, i decreti attuativi".