Molto probabilmente il suo nome sarà quello che spaccherà la convention dei repubblicani di Cleveland, Ohio, il prossimo luglio. Ma Donald Trump, che nella sfida del Super Tuesday ha spazzato via gli aspiranti alla Casa Bianca del G.o.p., si propone come “unificatore”. “Vorrei vedere il Partito repubblicano e tutti quanti stare assieme e unificare – ha detto commentando i risultati -. E quando unifichiamo, non c’è nessuno che possa batterci”.
Ma a insistere su quanto sia divisivo è Hillary Clinton, che nel suo discorso spiega come l’America, dove “c’è bisogno di più amore e più gentilezza”, appartenga “a tutti noi, non solo a chi guarda in una direzione, prega in una direzione o pensa in una direzione”. Poi ricorda il muro che vorrebbe costruire il tycoon alla frontiera tra Usa e Messico e specifica che, al contrario, “dobbiamo abbattere barriere”. Senza mai nominarlo, ha quindi proseguito il suo attacco frontale: “Sappiamo che abbiamo del lavoro da fare. Ma non per fare l’America nuovamente grande, perché non ha mai smesso di esserlo, ma per unire l’America“. E’ chiaro, ha continuato, che la posta in palio non è mai stata così alta. E la retorica dell’altra parte mai così bassa. Se resistiamo le forze che tentano di dividerci, possiamo insieme far sì che questo Paese funzioni per tutti”. L’ex segretario di Stato ha inoltre evocato il presidente Barack Obama affermando che bisogna continuare il lavoro da lui iniziato e, citando lo slogan della campagna presidenziale di Obama, ha scandito: “We can, we are, we will!”.
I risultati – Finora Clinton può contare su almeno 467 degli 865 delegati democratici in palio, mentre Sanders ne ha guadagnati almeno 286: nel complesso Clinton ne ha almeno 969 e Sanders almeno 319. Nel Super Tuesday Clinton ha vinto in Texas, Massachusetts, Arkansas, Alabama, Tennessee, Georgia, Virginia, oltre alle isole Samoa. Trump da parte sua si é aggiudicato la Virginia, l’Arkansas, l’Alabama, il Massachusetts, il Tennessee, il Vermont e la Georgia. Per il momento Trump si é aggiudicato 192 delegati, mentre Cruz ne ha presi almeno 132. Trump, quindi, guida la corsa repubblicana con 274 delegati contro i 1.237 necessari per la nomination. Cruz ne ha 148, Rubio 82, il governatore dell’Ohio John Kasich 25 e Ben Carson otto. Il magnate perde però in Alaska, dove – a metà scrutinio – si ferma al 33%, mentre Cruz vince con il 35% e Rubio conquista il 17%. In totale negli Stati del Super Tuesday erano in palio 595 delegati per i repubblicani, quasi la metà dei 1.237 necessari per la nomination. E ce n’erano 865 per i democratici, più di un terzo del ‘numero magico’ di 2.383.
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Super Tuesday, Trump: ‘Sono unificatore’. Clinton: ‘Resistiamo a chi vuole dividerci’
Nel suo discorso il tycoon si augura che il Partito repubblicano faccia quadrato intorno a lui in vista della corsa alla Casa Bianca. Ma l'ex sottosegretario di Stato gli ricorda quanto sia divisivo
Molto probabilmente il suo nome sarà quello che spaccherà la convention dei repubblicani di Cleveland, Ohio, il prossimo luglio. Ma Donald Trump, che nella sfida del Super Tuesday ha spazzato via gli aspiranti alla Casa Bianca del G.o.p., si propone come “unificatore”. “Vorrei vedere il Partito repubblicano e tutti quanti stare assieme e unificare – ha detto commentando i risultati -. E quando unifichiamo, non c’è nessuno che possa batterci”.
Ma a insistere su quanto sia divisivo è Hillary Clinton, che nel suo discorso spiega come l’America, dove “c’è bisogno di più amore e più gentilezza”, appartenga “a tutti noi, non solo a chi guarda in una direzione, prega in una direzione o pensa in una direzione”. Poi ricorda il muro che vorrebbe costruire il tycoon alla frontiera tra Usa e Messico e specifica che, al contrario, “dobbiamo abbattere barriere”. Senza mai nominarlo, ha quindi proseguito il suo attacco frontale: “Sappiamo che abbiamo del lavoro da fare. Ma non per fare l’America nuovamente grande, perché non ha mai smesso di esserlo, ma per unire l’America“. E’ chiaro, ha continuato, che la posta in palio non è mai stata così alta. E la retorica dell’altra parte mai così bassa. Se resistiamo le forze che tentano di dividerci, possiamo insieme far sì che questo Paese funzioni per tutti”. L’ex segretario di Stato ha inoltre evocato il presidente Barack Obama affermando che bisogna continuare il lavoro da lui iniziato e, citando lo slogan della campagna presidenziale di Obama, ha scandito: “We can, we are, we will!”.
I risultati – Finora Clinton può contare su almeno 467 degli 865 delegati democratici in palio, mentre Sanders ne ha guadagnati almeno 286: nel complesso Clinton ne ha almeno 969 e Sanders almeno 319. Nel Super Tuesday Clinton ha vinto in Texas, Massachusetts, Arkansas, Alabama, Tennessee, Georgia, Virginia, oltre alle isole Samoa. Trump da parte sua si é aggiudicato la Virginia, l’Arkansas, l’Alabama, il Massachusetts, il Tennessee, il Vermont e la Georgia. Per il momento Trump si é aggiudicato 192 delegati, mentre Cruz ne ha presi almeno 132. Trump, quindi, guida la corsa repubblicana con 274 delegati contro i 1.237 necessari per la nomination. Cruz ne ha 148, Rubio 82, il governatore dell’Ohio John Kasich 25 e Ben Carson otto. Il magnate perde però in Alaska, dove – a metà scrutinio – si ferma al 33%, mentre Cruz vince con il 35% e Rubio conquista il 17%. In totale negli Stati del Super Tuesday erano in palio 595 delegati per i repubblicani, quasi la metà dei 1.237 necessari per la nomination. E ce n’erano 865 per i democratici, più di un terzo del ‘numero magico’ di 2.383.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".