C’è il primo via libera della giunta per le Elezioni alla decadenza di Giancarlo Galan, un anno e mezzo dopo il patteggiamento per l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Mose e sette mesi dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso. La decisione è passata con il solo voto contrario di Gregorio Fontana di Forza Italia. Il prossimo 8 aprile sarà convocato in Giunta lo stesso Galan: dopo la sua audizione si terrà una Camera di consiglio che dovrebbe ufficializzare il parere da sottoporre poi al voto dell’Aula di Montecitorio.
Il 21 luglio 2014 Galan era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mose, accusato dai pm di ricevere nel sistema di tangenti circa un milione di euro all’anno. Il deputato di Forza Italia ha patteggiato la pena a 2 anni e 10 mesi nell’ottobre 2014. Presidente della commissione Cultura, aveva continuato a ricoprire quella carica per un anno dai domiciliari senza che la maggioranza in Parlamento mettesse in discussione la sua poltrona “per motivi di rispetto”. Tanto che si era dovuto aspettare il rimpasto delle cariche.
Solo a gennaio l’ultima polemica: il voto in Giunta era stato rimandato tra le proteste del Movimento 5 stelle. “Pd ha disertato permettendo a Fi e Ncd di prendere tempo”. I dem avevano respinto le accuse dicendo che lo slittamento era concordato.