Da una parte Antonio Bassolino, lo sconfitto, che presenta ricorso alla commissione dei garanti del Pd. Dall’altra un altro video, pubblicato ancora da Fanpage, che mostra esponenti locali del centrodestra attivi ai seggi del Partito democratico. Così le primarie per il candidato sindaco di Napoli – vinte dalla deputata Valeria Valente – rischiano di finire di nuovo nel caos, 5 anni dopo. E’ successo tutto pochi minuti dopo che i vertici del Pd, per bocca del vicesegretario Lorenzo Guerini e del presidente Matteo Orfini, avevano garantito che i risultati delle elezioni non sono in discussione e che il voto di domenica non sarà annullato.
Video di Fanpage.it
Bassolino, che ha perso per 452 voti, ha sciolto la riserva un paio d’ore prima del termine, dopo una serie di riunioni con i suoi collaboratori. “Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica” ha scritto l’ex sindaco su facebook. Il suo ricorso sarà discusso dalla commissione di garanzia domani, 9 marzo, alle 12: in quel momento i garanti decideranno se valutare anche i video che hanno messo in evidenza alcune anomalie all’ingresso dei seggi del Partito democratico. Nel primo si vedeva per esempio un consigliere comunale che forniva agli elettori l’euro necessario per presentarsi alle urne. Nel secondo, uscito di nuovo su Fanpage, si vedono storici esponenti del centrodestra locale impegnati ai seggi del principale partito di centrosinistra. C’è Claudio Ferrara, assessore di centrodestra dell’ottava municipalità: era stato candidato alle Politiche del 2013 con Forza Italia, poi si ritirò dopo l’esclusione dalla lista del suo referente politico, Nicola Cosentino (che fu tolto dai candidati perché ritenuto “impresentabile” dal partito). E poi c’è Giorgio Ariosto, candidato alle elezioni del 2011 nella stessa municipalità con Popolari Italia Domani, partito fondato da Totò Cuffaro, anche se poi non eletto. Ariosto nel video dà a una persona anche l’euro per il voto ed è anche presente nel comitato della Valente la sera dei festeggiamenti. Esponenti conosciuti del Pid, per capire di cosa stiamo parlando, facevano parte tra gli altri gli ex ministri Francesco Saverio Romano e Calogero Mannino. Il Pid nel 2013 si è poi dissolto, confluendo dentro Forza Italia dopo la scissione del Pdl.
La prima partita sarà quindi quella della commissione di garanzia. “Sono disgustato – aveva detto in una prima dichiarazione Bassolino – Da quelle immagini emerge il mercimonio”. Nel Pd Guerini e Orfini, ma anche altri esponenti vicini al segretario come Francesco Nicodemo e il candidato sindaco a Roma Roberto Giachetti non avevano negato quegli episodi e anzi avevano invocato sanzioni per le eventuali irregolarità, così come da regolamento del partito. Tutti avevano precisato però che questi non avevano inficiato il risultato finale delle primarie. C’è, però, anche chi prova a trovare una giustificazione a quell’euro dato dai consiglieri agli elettori poco prima di votare. Per esempio Francesca Puglisi, responsabile Scuola del partito, quindi nella segreteria nominata da Renzi: “Mai capitato di non aver uno spicciolo e di chiederlo a un amico?”.
@kidstu @checco710 @casaleggio @WomanWithPen @SkyTG24 guarda bene il video.Mai capitato di non aver uno spicciolo e di chiederlo a un amico?
— Francesca Puglisi (@PuglisiPD) 8 marzo 2016
Scatenati gli altri partiti: da Beppe Grillo ai parlamentari M5s fino a Matteo Salvini, da Luigi De Magistris fino agli esponenti locali di Forza Italia come il candidato sindaco Gianni Lettieri e il vicecoordinatore ed europarlamentare Fulvio Martusciello, tutti si lanciano contro i democratici. “Primarie a pagamento del Pd a Napoli, denunce e ricorsi – scrive Salvini – Tristezza, che ingiustizia, che vergogna: solo 1 euro per votare uno del Pd, e addirittura 35 per mantenere un clandestino!”. “Dopo la Gomorra Pd di Casavatore – attacca Roberto Fico, Cinquestelle – questo fine settimana si sono consumati brogli e compravendita di voti durante le primarie piddine di Napoli come dimostrato dalla video inchiesta di Fanpage. Invitiamo i cittadini a rivolgersi alle autorità giudiziarie e denunciare senza timore i brogli piddini ormai conclamati. #DenunciamoIlPd!”. “Le immagini sono chiare, è profondamente squallido quello che è successo” conclude il primo ministro.