Sarà pur vero che una telefonata allunga la vita. Ma non leggere con attenzione un sms del proprio gestore fa spendere un mucchio di quattrini in più ai clienti e arricchire i big telefonici. Ormai, infatti, è diventata una pratica diffusa per gli operatori mobili di attivare tramite messaggini servizi o piani a pagamento non esplicitamente richiesti, giustificandoli come aggiornamento delle condizioni di contratto. Proprio come è successo nell’estate 2014 con i servizi di reperibilità, che da gratuiti sono diventati a pagamento per milioni di italiani. E ora è arrivato il servizio Tim Prime.
“Cambiano le condizioni economiche del tuo piano base: a partire dal 10 aprile, con 49 centesimi in più a settimana avrai chiamate e Sms illimitati verso un numero Tim. Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi: ogni settimana biglietti cinema 2×1, assistenza diretta di un operatore e possibilità di vincere smartphone con Ricarica+. Puoi recedere senza penali o passare ad altro operatore entro il 9 aprile”. Questo il messaggio che sta arrivando sui cellulari di milioni di clienti Tim che hanno una sim prepagata. Un servizio che tuttavia, se non verrà disattivato, li porterà a pagare quasi 2 euro in più al mese.
Sembrerebbe, infatti, una modifica delle condizioni di contratto, davanti alla quale il consumatore può solo decidere se accettare di pagare 1,9 euro in più ogni mese oppure recedere perdendo quindi il proprio piano tariffario. Ma non è così. Si tratta di un servizio opzionale aggiuntivo, a pagamento, che Tim sta attivando su tutte le utenze interessate dalla “modifica”, in assenza di qualsiasi autorizzazione da parte del cliente.
“Il servizio in sé forse potrebbe anche interessare. Ma l’utente deve richiederlo, non vederselo ‘appioppato’ sul proprio credito telefonico”, commenta a ilfattoquotidiano.it Emmanuela Bertucci, legale dell’Aduc che ha denunciato questa modifica contrattuale come pratica commerciale scorretta all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato chiedendo l’apertura di un procedimento contro Tim. Come già avvenuto nei confronti di Vodafone, che già nel settembre 2015 ha fatto da apripista con Exclusive: un servizio a pagamento da 1,9 euro al mese, attivato, sempre secondo l’associazione dei consumatori, “illegittimamente e senza alcun consenso da parte dei clienti”. Un ottimo investimento a danno dei clienti, visto che sono stati pochissimi i casi di disdetta. Per mancanza di comprensione, disattenzione, pigrizia o perché magari non hanno acceso per mesi il telefono nel quale era inserita la sim.
I conti sono presto fatti. “Vodafone ci sta guadagnando più di 34 milioni di euro al mese, almeno finché – spiega Bertucci – non si sarà pronunciata l’Agcom”. Nella memoria fornita da Vodafone al garante, il big di telefonia ha infatti spiegato che gli sms con il messaggio di attivazione sono arrivati a 18/19 milioni di utenti che, moltiplicato per i circa 2 euro al mese, genera un bottino da capogiro. E adesso la storia si ripete. Perchè quando un gestore di telefonia mobile percorre con successo una strada, ovviamente anche gli altri decidono di intraprendere la stessa via, nella speranza possa essere ugualmente remunerativa.
Paura da parte di Tim e Vodafone nell’eventuale sanzione da parte dell’Antitrust? “Certamente no, sarà irrisoria rispetto agli utili derivanti da questa operazione”, risponde il legale dell’Aduc. La scorsa settimana è arrivata la multa più grande che l’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) abbia fatto a un operatore di telefonia. la stessa Tim, chiamata a sborsare appena 2 milioni di euro (il massimo applicabile è 2,5 milioni) per aver fatto migrare a forza dal maggio 2015 centinaia di migliaia di utenti sulla propria offerta flat, senza averli informati a sufficienza e danneggiandoli economicamente. Forzatura che si aggiunge agli altri cambiamenti messi in atto da Tim negli ultimi mesi: dal pagamento di 2 euro per chi vuole ricevere la fattura cartacea al ritorno dello scatto alla risposta con il raddoppio dei costi delle chiamate fisse per quanti non hanno aderito alle offerte tutto incluso.
Per i clienti Tim che non fossero interessati al servizio Prime, meglio quindi ricordare che per disattivarlo c’è tempo fino al 9 aprile per telefonare al numero 409162, seguendo le istruzioni della voce guida oppure andando su www.tim.it/Prime.
E per la serie “aumenti mascherati” arriva anche l’ultima comunicazione in ordine temporale da parte di Vodafone, che in questi giorni sta inviando messaggini ai propri clienti storici, quelli cioè con dei piani tariffari datati, che si erano salvati dalla “tredicesima mensilità” che le compagnie telefoniche si sono ritagliate con le offerte ricaricabili non più a 30 giorni ma a 28 giorni. Dal 13 marzo anche questi clienti dovranno effettuare il rinnovo mensile della propria offerta ogni 4 settimane. Caso che, esploso la scorsa estate fra le proteste delle associazioni dei consumatori, ha subito portato un risultato concreto: le compagnie telefoniche stanno guadagnando il 7% in più, come denunciato dall’Agcom che ha inviato una segnalazione all’Antitrust che, tuttavia, deve ancora pronunciarsi.
Usi & Consumi
Cellulari, dopo Vodafone Exclusive arriva Tim Prime: servizi non richiesti a pagamento
La strada l'ha aperta Vodafone con il servizio a pagamento (1,9 euro al mese) illegittimamente attivato senza consenso dei clienti. Per l'Aduc il gestore ci guadagna più di 34 milioni di euro al mese. Tim non poteva restare a guardare. Così si allunga la lista degli aumenti mascherati messi in atto dai big telefonici
Sarà pur vero che una telefonata allunga la vita. Ma non leggere con attenzione un sms del proprio gestore fa spendere un mucchio di quattrini in più ai clienti e arricchire i big telefonici. Ormai, infatti, è diventata una pratica diffusa per gli operatori mobili di attivare tramite messaggini servizi o piani a pagamento non esplicitamente richiesti, giustificandoli come aggiornamento delle condizioni di contratto. Proprio come è successo nell’estate 2014 con i servizi di reperibilità, che da gratuiti sono diventati a pagamento per milioni di italiani. E ora è arrivato il servizio Tim Prime.
“Cambiano le condizioni economiche del tuo piano base: a partire dal 10 aprile, con 49 centesimi in più a settimana avrai chiamate e Sms illimitati verso un numero Tim. Inoltre potrai richiedere gratis i vantaggi esclusivi: ogni settimana biglietti cinema 2×1, assistenza diretta di un operatore e possibilità di vincere smartphone con Ricarica+. Puoi recedere senza penali o passare ad altro operatore entro il 9 aprile”. Questo il messaggio che sta arrivando sui cellulari di milioni di clienti Tim che hanno una sim prepagata. Un servizio che tuttavia, se non verrà disattivato, li porterà a pagare quasi 2 euro in più al mese.
Sembrerebbe, infatti, una modifica delle condizioni di contratto, davanti alla quale il consumatore può solo decidere se accettare di pagare 1,9 euro in più ogni mese oppure recedere perdendo quindi il proprio piano tariffario. Ma non è così. Si tratta di un servizio opzionale aggiuntivo, a pagamento, che Tim sta attivando su tutte le utenze interessate dalla “modifica”, in assenza di qualsiasi autorizzazione da parte del cliente.
“Il servizio in sé forse potrebbe anche interessare. Ma l’utente deve richiederlo, non vederselo ‘appioppato’ sul proprio credito telefonico”, commenta a ilfattoquotidiano.it Emmanuela Bertucci, legale dell’Aduc che ha denunciato questa modifica contrattuale come pratica commerciale scorretta all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato chiedendo l’apertura di un procedimento contro Tim. Come già avvenuto nei confronti di Vodafone, che già nel settembre 2015 ha fatto da apripista con Exclusive: un servizio a pagamento da 1,9 euro al mese, attivato, sempre secondo l’associazione dei consumatori, “illegittimamente e senza alcun consenso da parte dei clienti”. Un ottimo investimento a danno dei clienti, visto che sono stati pochissimi i casi di disdetta. Per mancanza di comprensione, disattenzione, pigrizia o perché magari non hanno acceso per mesi il telefono nel quale era inserita la sim.
I conti sono presto fatti. “Vodafone ci sta guadagnando più di 34 milioni di euro al mese, almeno finché – spiega Bertucci – non si sarà pronunciata l’Agcom”. Nella memoria fornita da Vodafone al garante, il big di telefonia ha infatti spiegato che gli sms con il messaggio di attivazione sono arrivati a 18/19 milioni di utenti che, moltiplicato per i circa 2 euro al mese, genera un bottino da capogiro. E adesso la storia si ripete. Perchè quando un gestore di telefonia mobile percorre con successo una strada, ovviamente anche gli altri decidono di intraprendere la stessa via, nella speranza possa essere ugualmente remunerativa.
Paura da parte di Tim e Vodafone nell’eventuale sanzione da parte dell’Antitrust? “Certamente no, sarà irrisoria rispetto agli utili derivanti da questa operazione”, risponde il legale dell’Aduc. La scorsa settimana è arrivata la multa più grande che l’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) abbia fatto a un operatore di telefonia. la stessa Tim, chiamata a sborsare appena 2 milioni di euro (il massimo applicabile è 2,5 milioni) per aver fatto migrare a forza dal maggio 2015 centinaia di migliaia di utenti sulla propria offerta flat, senza averli informati a sufficienza e danneggiandoli economicamente. Forzatura che si aggiunge agli altri cambiamenti messi in atto da Tim negli ultimi mesi: dal pagamento di 2 euro per chi vuole ricevere la fattura cartacea al ritorno dello scatto alla risposta con il raddoppio dei costi delle chiamate fisse per quanti non hanno aderito alle offerte tutto incluso.
Per i clienti Tim che non fossero interessati al servizio Prime, meglio quindi ricordare che per disattivarlo c’è tempo fino al 9 aprile per telefonare al numero 409162, seguendo le istruzioni della voce guida oppure andando su www.tim.it/Prime.
E per la serie “aumenti mascherati” arriva anche l’ultima comunicazione in ordine temporale da parte di Vodafone, che in questi giorni sta inviando messaggini ai propri clienti storici, quelli cioè con dei piani tariffari datati, che si erano salvati dalla “tredicesima mensilità” che le compagnie telefoniche si sono ritagliate con le offerte ricaricabili non più a 30 giorni ma a 28 giorni. Dal 13 marzo anche questi clienti dovranno effettuare il rinnovo mensile della propria offerta ogni 4 settimane. Caso che, esploso la scorsa estate fra le proteste delle associazioni dei consumatori, ha subito portato un risultato concreto: le compagnie telefoniche stanno guadagnando il 7% in più, come denunciato dall’Agcom che ha inviato una segnalazione all’Antitrust che, tuttavia, deve ancora pronunciarsi.
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
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A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
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Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.