Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale di Milano ed esponente della Federazione della sinistra, si è detto disponibile a correre per le elezioni amministrative di Milano. La possibile svolta sulla candidatura a sinistra di Giuseppe Sala, sostenuto dal Pd e vincitore delle primarie, arriva pochi giorni dopo il no di Gherardo Colombo, già pm di Mani pulite. Rizzo, in consiglio comunale ininterrottamente dal 1983 a oggi, secondo quanto si apprende ha offerto la propria disponibilità a un gruppo di esponenti della sinistra milanese e della società civile. E proprio la dimensione civica potrebbe essere la cifra della candidatura di Rizzo, che ha attraversato la storia della sinistra milanese – da Democrazia proletaria a Pisapia – passando anche per la costituzione, alle amministrative del 2001, della lista Miracolo a Milano ispirata a Dario Fo.

Laureato in fisica nucleare (e antinuclearista), insegnante all’istituto tecnico Ettore Conti di Milano fino alla pensione, prima di approdare alla presidenza del consiglio comunale con la vittoria “arancione” di Pisapia nel 2011, Rizzo è stato un punto di riferimento delle battaglie di opposizione in consiglio comunale. Entrato per la prima volta a Palazzo Marino ben 33 anni fa – quando era sindaco Carlo Tognoli – si è scontrato via via con le giunte di Psi-Dc di Paolo Pilliteri (il sindaco-cognato di Bettino Craxi) negli anni che sfociarono in Mani pulite, con la Lega di Marco Formentini e con il centrodestra di Gabriele Albertini e Letizia Moratti. Distinguendosi soprattutto per battaglie ambientaliste (dopo Dp ha militato nei Verdi), le denunce sugli scandali urbanistici – epici gli ingaggi contro l’allora intoccabile Salvatore Ligresti – e la lotta al malaffare in generale. In un infuocato dibattito su uno dei primi scandali tra politica e mafia del capoluogo lombardo, la Duomo connection dei primi anni Novanta, dopo l’ennesimo intervento minimizzante dalla maggioranza Dc-Psi al grido di “Milano non è Palermo”, finì per sbottare: “Milano non è Palermo, ma non è neanche più Milano”. Altri arriveranno ad ammetterlo solo una ventina di anni più tardi.

Oltre ad aver osteggiato la controversa operazione sulle quote di Sea, la società aerportuale milanese, Rizzo è stato anche un oppositore di Expo, la grande opera milanese nata sotto il “regno” della Moratti ma realizzata nell’era Pisapia. Anche nella legislatura arancione ha fatto mancare il suo voto a delibere di peso, a partire dall’accordo di programma sull’evento, passato in consiglio agli albori della legislatura, nel luglio del 2011. Se davvero la sua candidatura dovesse diventare ufficiale, gli argomenti di scontro con Sala, il Mister Expo appoggiato da Matteo Renzi, non mancheranno.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Bologna, “troppo grassa per candidarsi” Consigliera Pd offesa dai colleghi

next
Articolo Successivo

Referendum trivelle, Emiliano: “Astensione è strumentale. Vero scopo è impedire raggiungimento quorum”

next