A chi passa tanto tempo in macchina magari potrà suonare strano, ma il traffico sulle strade italiane nel 2015 è diminuito. Ed è già il secondo anno di seguito che accade. A sostenerlo è il rapporto Traffic Scorecard della Inrix, azienda specializzata nell’analisi dei dati sulla mobilità, che ha preso in esame i livelli di congestionamento di 96 città europee.
In particolare, gli automobilisti italiani sono rimasti in coda mediamente 19 ore lo scorso anno, una in meno rispetto al 2014. Il che, tuttavia, non ha impedito all’Italia di rimanere (seppur al decimo posto) nella top ten dei paesi più “intasati” d’Europa. Anche se ben lontana dal triste primato del Belgio, primo con ben 44 ore perse in mezzo al traffico.
Sebbene il tempo passato in coda sia diminuito di 5 ore, la città più congestionata d’Italia con 52 ore di media resta Milano, dove si trovano anche 12 delle 20 strade più trafficate del nostro Paese. Il capoluogo lombardo è anche al decimo posto in classifica tra le città del vecchio continente con più ingorghi, classifica guidata da Londra.
Tornando in Italia, al secondo posto si piazza Cagliari con 26 ore e al terzo Roma con 24. Da segnalare che nella Capitale i tempi di attesa in mezzo agli ingorghi sono “migliorati” di un paio d’ore rispetto al 2014. Chissà se qualche automobilista romano se n’è accorto… Quindi, a completare la classifica poco virtuosa delle prime dieci città, troviamo Napoli (23), Palermo (21), Genova (19), Firenze (18), Torino (16), Catania (13) e Verona (12).
Ma quali sono i motivi di questo calo generale? Secondo la ricerca vanno individuati nella (lenta) ripresa economica, negli investimenti fatti sui trasporti pubblici (che dunque verrebbero maggiormente utilizzati) e nel fenomeno crescente del car sharing, visto che il mercato dell’auto ha comunque fatto registrare una crescita nel 2015.
Fatti a motore
Traffico stradale, in Italia sta diminuendo da due anni (anche se non si vede)
Lo sostiene il report della Inrix, società che analizza i flussi relativi alla mobilità a livello globale. Il nostro Paese è al decimo posto in Europa, mentre Milano resta la città italiana più intasata, seguita da Cagliari, Roma e Napoli
A chi passa tanto tempo in macchina magari potrà suonare strano, ma il traffico sulle strade italiane nel 2015 è diminuito. Ed è già il secondo anno di seguito che accade. A sostenerlo è il rapporto Traffic Scorecard della Inrix, azienda specializzata nell’analisi dei dati sulla mobilità, che ha preso in esame i livelli di congestionamento di 96 città europee.
In particolare, gli automobilisti italiani sono rimasti in coda mediamente 19 ore lo scorso anno, una in meno rispetto al 2014. Il che, tuttavia, non ha impedito all’Italia di rimanere (seppur al decimo posto) nella top ten dei paesi più “intasati” d’Europa. Anche se ben lontana dal triste primato del Belgio, primo con ben 44 ore perse in mezzo al traffico.
Sebbene il tempo passato in coda sia diminuito di 5 ore, la città più congestionata d’Italia con 52 ore di media resta Milano, dove si trovano anche 12 delle 20 strade più trafficate del nostro Paese. Il capoluogo lombardo è anche al decimo posto in classifica tra le città del vecchio continente con più ingorghi, classifica guidata da Londra.
Tornando in Italia, al secondo posto si piazza Cagliari con 26 ore e al terzo Roma con 24. Da segnalare che nella Capitale i tempi di attesa in mezzo agli ingorghi sono “migliorati” di un paio d’ore rispetto al 2014. Chissà se qualche automobilista romano se n’è accorto… Quindi, a completare la classifica poco virtuosa delle prime dieci città, troviamo Napoli (23), Palermo (21), Genova (19), Firenze (18), Torino (16), Catania (13) e Verona (12).
Ma quali sono i motivi di questo calo generale? Secondo la ricerca vanno individuati nella (lenta) ripresa economica, negli investimenti fatti sui trasporti pubblici (che dunque verrebbero maggiormente utilizzati) e nel fenomeno crescente del car sharing, visto che il mercato dell’auto ha comunque fatto registrare una crescita nel 2015.
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Palermo, 31 gen. (Adnkronos) - E' l'ex prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, la neo presidente della Fondazione Agrigento capitale della cultura 2025. Prende il posto di Giacomo Minio, che si è dimesso nei giorni scorsi. "La sua esperienza istituzionale e la sua profonda conoscenza del territorio rappresentano una garanzia di competenza e visione strategica per il rilancio delle iniziative culturali della città", dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani esprimendo "le più sincere congratulazioni".
"Con questa nomina si apre un nuovo corso, improntato all'efficienza e alla concretezza - aggiunge il governatore -, affinché il prestigioso riconoscimento di Agrigento come Capitale italiana della cultura possa tradursi in progetti ambiziosi e realizzazioni senza più intoppi. La Regione continuerà a essere al fianco della Fondazione per sostenere ogni iniziativa volta a valorizzare il patrimonio artistico, storico e identitario del nostro territorio".
Palermo, 31 gen. (Adnkronos) - La Regione continua a puntare i riflettori su film e audiovisivi realizzati nell'Isola per promuovere l’immagine della Sicilia. E' stato pubblicato un avviso della "Sicilia Film Commission" dall'assessorato del Turismo per la concessione di contributi a fondo perduto, a titolo di cofinanziamento, a sostegno delle produzioni cinematografiche per il triennio 2025-2027 per un ammontare complessivo di 15 milioni di euro delle risorse del Fondo sviluppo e coesione. L’obiettivo è quello di attrarre le case di produzione nazionali e internazionali, ma anche di rafforzare le imprese locali e di favorire la crescita professionale degli operatori regionali del settore, per realizzare opere in grado di diffondere la conoscenza dei contesti storici, artistici, culturali e paesaggistico - ambientali dell'Isola, anche per finalità di promozione turistica.
«Il successo delle produzioni cinematografiche ambientate in Sicilia, tra queste solo per citare un esempio il film "L'abbaglio" attualmente in tutte le sale - dice il presidente della Regione Renato Schifani - o la serie "Makari", ci ha dimostrato la bontà dell'iniziativa che la Regione ha intrapreso a favore delle produzioni di cinema e tv, nonché la strategia vincente sia sul piano culturale che su quello della promozione. Si tratta di strumenti straordinari per veicolare l’immagine della Sicilia, come testimoniano i risultati di ritorno in termini di share per le serie tv e le fiction che hanno visto protagonisti la nostra regione, coi suoi paesaggi, le storie, i personaggi. Si tratta di milioni di spettatori che diventano potenziali visitatori attratti dalla cultura e dalle immagini paesaggistiche». «Con il nuovo bando per il triennio 2025-2027 - spiega l'assessore al Turismo Elvira Amata - si conferma l'attenzione della Regione per un comparto in forte crescita che contribuisce a proporre un'offerta turistica il più possibile completa ed integrata. Con il precedente avviso sono stati 17 i progetti di film, documentari e cortometraggi che la Regione ha cofinanziato con circa tre milioni e mezzo di euro per la finestra 2024-2025, ovvero nove tra film per la televisione e serie tv, sette documentari e un cortometraggio. Vogliamo continuare a sostenere quelle opere che contribuiranno a valorizzare il territorio, la storia, la cultura e i tratti identitari della Sicilia, ma anche il massimo impatto economico e occupazionale sul territorio attraverso l'impiego di maestranze artistiche e tecniche dell’Isola».
I contributi a fondo perduto saranno destinati alle case di produzione che realizzeranno in Sicilia opere originali e di qualità come film, per il cinema o la tv, serie televisive, anche in animazione, documentari e cortometraggi. Il budget sarà così distribuito nel corso del triennio: per l'anno 2025 previsti fondi per 3,9 milioni circa di cui 3,6 milioni per film di produzione cinematografica/televisiva e serie tv, 330 mila euro circa per documentari e serie tv documentarie e 26 mila euro circa per cortometraggi. Per il 2026 previsti 5,6 milioni di cui 5,2 per film di produzione cinematografica/televisiva e serie tv, 370 mila euro per documentari e 34 mila per cortometraggi. Infine, per l'anno 2027, programmati 5,4 milioni di cui 5 per film di produzione cinematografica/televisiva e serie tv, 357 mila per documentari e 32 mila euro per cortometraggi.
L’espletamento delle procedure di cofinanziamento avverrà attraverso l’apertura di singole e autonome finestre temporali di presentazione delle istanze di candidatura per ciascun anno solare, secondo la seguente articolazione: per l'anno 2025 dal primo febbraio al 15 marzo, per il 2026 dal 2 febbraio al 16 marzo, per il 2027 dal primo febbraio al 15 marzo.
Roma, 31 gen (Adnkronos) - "‘Si fanno cose sporchissime per la sicurezza nazionale'. Commentando così il caso Almasri, ieri sera Bruno Vespa nei suoi 5 minuti ha superato se stesso. Altro che terza Camera, e’ diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi". Lo dice Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos Salute) - In Italia oltre 3,7 milioni di persone vivono con un tumore. Nove pazienti su 10 cercano on line informazioni e, più in generale, il web è sempre utilizzato anche dagli anziani (il 38% dei 65-74enni). Ma nella lotta al cancro è determinante anche una corretta comunicazione dei risultati ottenuti dalla ricerca scientifica e dalle sperimentazioni cliniche. "Attenzione alle fake news - avverte Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche - ma le continue novità diagnostiche-terapeutiche vanno trasmesse in modo appropriato anche al 'grande pubblico'". E' questo il messaggio che arriva dalla seconda edizione del corso di perfezionamento universitario promosso l’Università Politecnica delle Marche e la Clinica Oncologica Ospedali Riuniti di Ancona. E' il primo del genere mai realizzato in Italia e ha visto il coinvolgimento di clinici, docenti, giornalisti e si celebra oggi ad Ancona l’evento conclusivo del corso. Obiettivo: dare un’adeguata formazione a medici, psicologi, pazienti, infermieri, manager delle aziende del farmaco che devono comunicare il cancro, la medicina e la salute.
"Abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno per favorire una corretta comunicazione a 360 gradi su temi molto complessi come i tumori, l’oncologia e la salute – afferma Berardi -. La richiesta di questo genere di informazioni è crescente in quanto l’incidenza delle neoplasie è in aumento in quasi tutti i Paesi occidentali. Inoltre, le novità diagnostiche e terapeutiche sono continue e vanno incessantemente comunicate anche al 'grande pubblico'. Non possono rimanere ad appannaggio solo degli 'addetti ai lavori' ma vanno promosse sui media nella più corretta modalità ed evitando i facili trionfalismi. Il nostro corso è stato quindi progettato per formare gli operatori sanitari per comunicare in maniera efficace con pazienti e caregiver, i giornalisti e i professionisti sanitari e non, per comunicare in modo appropriato alla popolazione che deve recepire sempre e solo notizie corrette e comprensibili".
Si calcola che oltre il 90% dei pazienti oncologici utilizza il web per cercare informazioni sulla propria malattia. "Internet rimane di gran lunga il media più usato per reperire notizie – sottolinea Marcello D’Errico, Comitato ordinatore corso di perfezionamento, professore ordinario di Igiene UnivPm -. Più in generale sta crescendo anche tra i 'giovani anziani' e adesso viene utilizzato da oltre il 38% degli uomini e donne d’età compresa tra i 65 e i 74 anni. E’ un dato che si triplicato negli ultimi dieci anni e quindi il web sta diventando una realtà quotidiana tra quasi tutti i cittadini. Si tratta perciò del 'luogo' dove può avvenire sia la corretta che la scorretta informazione sulla salute e il benessere".
Oggi all’Università Politecnica delle Marche (Auditorium Montessori, Polo Murri Facoltà di Medicina), alla conclusione della seconda edizione, sono consegnati gli attestati ai 24 professionisti che hanno superato il corso. L’evento si conclude con la consegna del premio nazionale 'Comunicare il cancro, la medicina e la salute'. Per il 2024 sono premiati Giovanni Leonardi (direttore Dipartimento One Health Ministero della Salute), Manuela Correra (giornalista redazione Sanità dell’Ansa), Giancarlo Laurenzi (direttore Corriere Adriatico), Nicoletta Luppi (Presidente e AD MSD Italia) e Nicoletta Carbone (giornalista Salute Radio 24 – Il Sole 24 Ore).
"Sul cancro circolano ancora troppe fake news soprattutto su alcuni portali on line e sui social media – conclude Mauro Boldrini, giornalista scientifico e direttore comunicazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) -. Al tempo stesso va aumentata la consapevolezza su un tema di salute pubblica rilevante e che presenta un impatto in costante crescita su tutta la società. Per tutti questi motivi abbiamo promosso nuovamente un corso innovativo e che intende sviluppare competenze e tecniche inerenti la comunicazione efficace in ambito clinico, scientifico, formativo e organizzativo".
Roma, 31 gen (Adnkronos) - "Meno burocrazia, ridimensionando i poteri delle Soprintendenze: la Lega accelera ed è pronta a presentare un disegno di legge con l’obiettivo di una veloce approvazione". Così fonti del partito di Matteo Salvini.
Le stesse fonti sottolineano che "l’obiettivo è limitare lo strapotere delle Soprintendenze nella vita di cittadini, imprenditori ed enti locali ma senza trascurare la tutela del patrimonio culturale".
Roma, 31 gen (Adnkronos) - "La Lega costretta a ritirare l’emendamento contro le Soprintendenze. Grazie alla ferma e tempestiva reazione delle opposizioni, il governo ha dovuto imporre il ritiro di un emendamento becero che avrebbe colpito alla radice la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico italiano e la pianificazione urbanistica". Lo fano sapere i deputati del Pd della commissione Cultura della Camera.
"Il Partito Democratico si opporrà con la stessa determinazione al Disegno di Legge annunciato, continuando a difendere un sistema di protezione dei territori e del patrimonio che il mondo intero ci invidia -proseguono gli esponenti dem-. È sbagliato considerare le Soprintendenze come un ostacolo da aggirare anziché riconoscerne l’importanza fondamentale. Il loro lavoro capillare su tutto il territorio nazionale è essenziale per garantire la salvaguardia della nostra storia, della nostra cultura e dell’identità del Paese".
"Il Pd continuerà a vigilare e a battersi affinché l’Italia non rinunci a strumenti fondamentali per la tutela del suo patrimonio", concludono.
Palermo, 31 gen. (Adnkronos) - “È inaccettabile che la Regione scarichi sui comuni il peso del trasporto pubblico locale, mettendo a rischio un servizio essenziale per migliaia di cittadini. Il governo regionale deve intervenire immediatamente per evitare il collasso del sistema”. Così il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina, denunciando "l’ennesima emergenza finanziaria che investe le amministrazioni locali siciliane".
"A seguito della nota inviata dall’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità a circa novanta comuni siciliani (nove quelli nel trapanese: Pantelleria, Trapani, Erice, Marsala, Castellammare del Golfo, Partanna, Salemi, Favignana, Castelvetrano), la Regione ha imposto un termine perentorio: dal 1° aprile 2025, gli enti locali che non avranno concluso le gare pubbliche per l’affidamento del servizio di trasporto dovranno sostenerne i costi con risorse proprie. Una decisione che, secondo Safina, ignora le gravi difficoltà finanziarie in cui versano i comuni e rischia di paralizzare il trasporto pubblico locale, con conseguenze devastanti per lavoratori, studenti e pendolari".
“Chiediamo alla Regione di garantire i fondi necessari per l’intero 2025 e di non lasciare i comuni senza copertura finanziaria per un servizio vitale”, prosegue Safina, che ha presentato due emendamenti correttivi per scongiurare questa emergenza. Il primo emendamento stabilisce che i contributi regionali per il trasporto pubblico locale siano garantiti fino a dicembre 2025 per i comuni che abbiano avviato le procedure di gara, evitando così una pericolosa interruzione dei servizi. Il secondo emendamento propone una variazione di bilancio, destinando 50 milioni di euro aggiuntivi ai comuni per far fronte alle spese del trasporto pubblico, compensando la riduzione di altre voci di bilancio".