Settecento milioni di debiti, treni insufficienti e malridotti, pendolari e turisti costretti nei giorni di pioggia a ripararsi con gli ombrelli anche all’interno dei vagoni. E poi ritardi. E assalti dei vandali: se ne contano più di 460 nell’ultimo anno. Oltre alle aggressioni al personale. Tutto questo (e altro) accade in Campania, sui convogli dell’Eav (Ente autonomo Volturno) srl, l’azienda che cura il trasporto ferroviario regionale e incorpora Cumana, Circumvesuviana, Circumflegrea e Metrocampania Nord-est. Sui treni di queste linee viaggiano 50 milioni di passeggeri all’anno. Eppure sono vecchi, in Cumana non ne arriva uno nuovo da vent’anni. “È come se stessimo portando i passeggeri in giro con le Cinquecento degli anni ’60, che si fermano in continuazione” spiega a ilfattoquotidiano.it Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav da quasi sette mesi. Negli ultimi giorni ancora scene di ordinaria follia: un gruppo di vandali ha costretto il capotreno a fermare un convoglio diretto a Sorrento. I balordi sono scesi e hanno tirato pietre contro il treno, ferendo una ragazza. Solo l’ennesimo episodio: il lancio di sassi avviene all’incirca una volta a settimana. È accaduto anche la sera di domenica 13 marzo alla stazione Leopardi. Sul disastro del trasporto in Campania sono aperte varie inchieste. E mentre le precedenti amministrazioni regionali si rimbalzano le responsabilità, i cittadini vogliono capire quanto ancora durerà quest’inferno.
Video di Fabio Capasso
LA QUESTIONE SICUREZZA. Sono mesi che sulla pagina Facebook dell’Eav qualcuno aggiorna gli utenti sulla situazione. Nei giorni di maltempo, per esempio, è capitato che in alcuni convogli piovesse. “Oggi il materiale rotabile, già normalmente critico, è insufficiente. Soltanto 47 treni”. Non scrive un pendolare arrabbiato o un capotreno, ma il presidente stesso: per aggiornare il bollettino di guerra. L’ha fatto anche pochi giorni fa, quando un ragazzo ha aggredito un capotreno ed è stato arrestato. Nell’ultimo anno sono state quasi 40 le violenze ai danni del personale. Tantissimi i treni danneggiati. Prese di mira anche molte delle 78 stazioni, due terzi delle quali è priva di qualsiasi controllo. Alcune sono state saccheggiate, altre sono ostaggio di balordi. E non ci sono le risorse per garantire la sicurezza. “I servizi di vigilanza interni dell’Eav si sono ridotti di circa il 70 per cento in 4 anni” spiega De Gregorio. Tutta colpa del disastro finanziario.
I DEBITI E L’OMBRA DEL FALLIMENTO. L’Eav nasce nel 2012 dalla fusione di tre società: la Sepsa che gestisce la linea della Cumana (verso Pozzuoli e area flegrea), la Circumvesuviana (da Napoli verso Sorrento, Sarno e Baiano), Metrocampania (la linea tradizionale verso Benevento e la nuova linea metropolitana che collega Aversa con Piscinola-Scampia). E dopo il fallimento del 2012 di Eavbus, gestisce anche il ramo trasporto su gomma. “Eav nasce finanziariamente già fallita” racconta il presidente. Tra il 2013 e il 2015 sono stati investiti oltre 300 milioni di euro, ma al 31 dicembre 2015 il debito supera ancora i 700 milioni. “Questo perché sono maturate nuove somme dovute (200 milioni) – dice De Gregorio – per contenziosi con imprese che avevano aperto cantieri, poi chiusi improvvisamente nel 2011 dalla giunta Caldoro”. Secondo il presidente la fusione dei servizi era una cosa utile, ma “quella di aziende finanziariamente disastrate ha determinato un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso”. La società è rimasta in piedi grazie a una legge nazionale del 2013 che ha impedito ai creditori di agire sul patrimonio dell’azienda.
TRENI VECCHI, RITARDI E PROTESTE. I risultati sono nei numeri. Nel 2010 solo la Circumvesuviana trasportava 40 milioni di passeggeri, nel 2014 si è passati 19 milioni con un calo di 21 milioni di utenti. Il motivo? La riduzione delle corse. Erano 132 all’inizio del 2010, 77 a fine 2015. “Sulla Cumana viaggiamo con circa 10 convogli al giorno – spiega De Gregorio – mentre ne occorrono almeno 17 per un servizio efficiente”. Sulla Circum ce ne sono poco più di 50, ma ne servirebbero almeno 70. Un danno per lavoratori, studenti e turisti. Perché questi treni conducono al capoluogo, ma anche a mete come Sorrento e Vico Equense. “Se in Lombardia negli ultimi 20 anni sono arrivati circa 200 treni – ricorda De Gregorio – nella Cumana non se ne vede uno nuovo da oltre 20 anni, in Circum nel 2014 sono arrivati 26 convogli, ma o non funzionano o funzionano male”. Per questo è in fase di definizione un contenzioso con la casa costruttrice per circa 28 milioni di euro, che porterà 21 nuovi Metrostar sui binari entro 24 mesi. Nel frattempo il 2016 è iniziato male. Anzi, peggio. Con la protesta dei capitreno che rifiutavano gli straordinari necessari invece per sopperire alla carenza di personale. Febbraio il mese nero: con il record di 320 convogli fermi in 8 giorni (e il picco di 45 treni soppressi in 24 ore). Il prossimo sciopero proclamato dai sindacati è previsto per il 18 marzo e riguarderà Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana.
L’INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI. Sul fronte investigativo l’ultima novità sull’Eav risale a dicembre. La Corte dei Conti ha accertato un danno di 7,6 milioni di euro: 8 gli indagati citati in giudizio. Il pm Marco Catalano ha analizzato la gestione degli ex vertici della holding e ha scoperto che numerosi incarichi di consulenza erano inutili “oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza”. Tra gli indagati anche Alessandro Rizzardi, già dipendente della società (da cui percepiva una pensione) e poi amministratore unico. Per 8 anni si è conferito da solo un incarico di consulenza per compiti che, secondo il pm, già gli spettavano in quanto amministratore. “Le responsabilità penali e civili le valuteranno i giudici e la Corte dei Conti, che indagano con diversi fascicoli aperti – commenta De Gregorio – mentre quelle politiche vanno valutate dalla politica”. Indagato anche l’ex assessore regionale Ennio Cascetta, oggi collaboratore del ministro Graziano Delrio.
LE RESPONSABILITÀ. “La Regione ha il coordinamento e il controllo della società – continua il presidente – pertanto è certamente corresponsabile, in senso generale, dell’attuale situazione con il management del passato”. Negli ultimi mesi il governatore Vincenzo De Luca ha sottolineato che il disastro nel settore trasporti “è stato causato dalla giunta precedente”. Accuse che l’ex presidente della Campania Stefano Caldoro ha sempre respinto. A sua volta puntando il dito contro l’esecutivo guidato da Antonio Bassolino. Poche settimane fa, nel corso di una conferenza, Caldoro ha detto la sua: “Il governo commissari Eav e le società regionali dei trasporti pubblici. Non è possibile assistere inermi al fallimento delle aziende che noi avevamo salvato e che oggi rischiano la deriva”. De Gregorio gli ha risposto con un post: “Ci vuole un bel coraggio. Ci lascia un’azienda con oltre 700 milioni di euro di debiti, nessun treno entrato nei suoi cinque anni di governo, nessun investimento, servizi tagliati, cantieri bloccati, 2700 contenziosi”.
IL FUTURO. Il presidente dell’Eav ora guarda al futuro: “Per quanto riguarda il servizio – racconta – esiste un piano della nuova giunta di circa 100 milioni di euro di investimenti in manutenzione straordinaria e sicurezza”. Ma che cosa serve per recuperare un ritardo di due decenni? “Cinque anni e un aiuto serio anche da parte del governo Renzi”. Mentre per rilanciare gli investimenti e avere un servizio migliore nel futuro “occorre un impegno complessivo tra Stato e Regione – spiega il presidente dell’Eav- superiore al mezzo miliardo di euro”. Una montagna di denaro, ma non c’è scelta. “Non possiamo negare il diritto alla mobilità per i cittadini della Campania – dice De Gregorio – L’Eav è un’emergenza civica e sociale, rilanciare il servizio è un dovere verso la dignità delle persone”.
Cronaca
Circumvesuviana, voragine da 700 milioni. Pioggia nei treni, ritardi e aggressioni. La denuncia del presidente
Umberto De Gregorio è al vertice dell'Eav, l'azienda che gestisce il trasporto regionale della Campania. Ed è il primo a commentare - anche su Facebook - il disastro di un'azienda al collasso: taglio delle corse, vagoni vecchi di decenni, scioperi. L'anno scorso 460 atti di danneggiamento, 40 aggressioni al personale, passeggeri presi a sassate. "Un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso". Mentre indaga la Corte dei conti, i politici si rimpallano le responsabilità. Da De Luca a Caldoro a Bassolino
Settecento milioni di debiti, treni insufficienti e malridotti, pendolari e turisti costretti nei giorni di pioggia a ripararsi con gli ombrelli anche all’interno dei vagoni. E poi ritardi. E assalti dei vandali: se ne contano più di 460 nell’ultimo anno. Oltre alle aggressioni al personale. Tutto questo (e altro) accade in Campania, sui convogli dell’Eav (Ente autonomo Volturno) srl, l’azienda che cura il trasporto ferroviario regionale e incorpora Cumana, Circumvesuviana, Circumflegrea e Metrocampania Nord-est. Sui treni di queste linee viaggiano 50 milioni di passeggeri all’anno. Eppure sono vecchi, in Cumana non ne arriva uno nuovo da vent’anni. “È come se stessimo portando i passeggeri in giro con le Cinquecento degli anni ’60, che si fermano in continuazione” spiega a ilfattoquotidiano.it Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav da quasi sette mesi. Negli ultimi giorni ancora scene di ordinaria follia: un gruppo di vandali ha costretto il capotreno a fermare un convoglio diretto a Sorrento. I balordi sono scesi e hanno tirato pietre contro il treno, ferendo una ragazza. Solo l’ennesimo episodio: il lancio di sassi avviene all’incirca una volta a settimana. È accaduto anche la sera di domenica 13 marzo alla stazione Leopardi. Sul disastro del trasporto in Campania sono aperte varie inchieste. E mentre le precedenti amministrazioni regionali si rimbalzano le responsabilità, i cittadini vogliono capire quanto ancora durerà quest’inferno.
Video di Fabio Capasso
LA QUESTIONE SICUREZZA. Sono mesi che sulla pagina Facebook dell’Eav qualcuno aggiorna gli utenti sulla situazione. Nei giorni di maltempo, per esempio, è capitato che in alcuni convogli piovesse. “Oggi il materiale rotabile, già normalmente critico, è insufficiente. Soltanto 47 treni”. Non scrive un pendolare arrabbiato o un capotreno, ma il presidente stesso: per aggiornare il bollettino di guerra. L’ha fatto anche pochi giorni fa, quando un ragazzo ha aggredito un capotreno ed è stato arrestato. Nell’ultimo anno sono state quasi 40 le violenze ai danni del personale. Tantissimi i treni danneggiati. Prese di mira anche molte delle 78 stazioni, due terzi delle quali è priva di qualsiasi controllo. Alcune sono state saccheggiate, altre sono ostaggio di balordi. E non ci sono le risorse per garantire la sicurezza. “I servizi di vigilanza interni dell’Eav si sono ridotti di circa il 70 per cento in 4 anni” spiega De Gregorio. Tutta colpa del disastro finanziario.
I DEBITI E L’OMBRA DEL FALLIMENTO. L’Eav nasce nel 2012 dalla fusione di tre società: la Sepsa che gestisce la linea della Cumana (verso Pozzuoli e area flegrea), la Circumvesuviana (da Napoli verso Sorrento, Sarno e Baiano), Metrocampania (la linea tradizionale verso Benevento e la nuova linea metropolitana che collega Aversa con Piscinola-Scampia). E dopo il fallimento del 2012 di Eavbus, gestisce anche il ramo trasporto su gomma. “Eav nasce finanziariamente già fallita” racconta il presidente. Tra il 2013 e il 2015 sono stati investiti oltre 300 milioni di euro, ma al 31 dicembre 2015 il debito supera ancora i 700 milioni. “Questo perché sono maturate nuove somme dovute (200 milioni) – dice De Gregorio – per contenziosi con imprese che avevano aperto cantieri, poi chiusi improvvisamente nel 2011 dalla giunta Caldoro”. Secondo il presidente la fusione dei servizi era una cosa utile, ma “quella di aziende finanziariamente disastrate ha determinato un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso”. La società è rimasta in piedi grazie a una legge nazionale del 2013 che ha impedito ai creditori di agire sul patrimonio dell’azienda.
TRENI VECCHI, RITARDI E PROTESTE. I risultati sono nei numeri. Nel 2010 solo la Circumvesuviana trasportava 40 milioni di passeggeri, nel 2014 si è passati 19 milioni con un calo di 21 milioni di utenti. Il motivo? La riduzione delle corse. Erano 132 all’inizio del 2010, 77 a fine 2015. “Sulla Cumana viaggiamo con circa 10 convogli al giorno – spiega De Gregorio – mentre ne occorrono almeno 17 per un servizio efficiente”. Sulla Circum ce ne sono poco più di 50, ma ne servirebbero almeno 70. Un danno per lavoratori, studenti e turisti. Perché questi treni conducono al capoluogo, ma anche a mete come Sorrento e Vico Equense. “Se in Lombardia negli ultimi 20 anni sono arrivati circa 200 treni – ricorda De Gregorio – nella Cumana non se ne vede uno nuovo da oltre 20 anni, in Circum nel 2014 sono arrivati 26 convogli, ma o non funzionano o funzionano male”. Per questo è in fase di definizione un contenzioso con la casa costruttrice per circa 28 milioni di euro, che porterà 21 nuovi Metrostar sui binari entro 24 mesi. Nel frattempo il 2016 è iniziato male. Anzi, peggio. Con la protesta dei capitreno che rifiutavano gli straordinari necessari invece per sopperire alla carenza di personale. Febbraio il mese nero: con il record di 320 convogli fermi in 8 giorni (e il picco di 45 treni soppressi in 24 ore). Il prossimo sciopero proclamato dai sindacati è previsto per il 18 marzo e riguarderà Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana.
L’INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI. Sul fronte investigativo l’ultima novità sull’Eav risale a dicembre. La Corte dei Conti ha accertato un danno di 7,6 milioni di euro: 8 gli indagati citati in giudizio. Il pm Marco Catalano ha analizzato la gestione degli ex vertici della holding e ha scoperto che numerosi incarichi di consulenza erano inutili “oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza”. Tra gli indagati anche Alessandro Rizzardi, già dipendente della società (da cui percepiva una pensione) e poi amministratore unico. Per 8 anni si è conferito da solo un incarico di consulenza per compiti che, secondo il pm, già gli spettavano in quanto amministratore. “Le responsabilità penali e civili le valuteranno i giudici e la Corte dei Conti, che indagano con diversi fascicoli aperti – commenta De Gregorio – mentre quelle politiche vanno valutate dalla politica”. Indagato anche l’ex assessore regionale Ennio Cascetta, oggi collaboratore del ministro Graziano Delrio.
LE RESPONSABILITÀ. “La Regione ha il coordinamento e il controllo della società – continua il presidente – pertanto è certamente corresponsabile, in senso generale, dell’attuale situazione con il management del passato”. Negli ultimi mesi il governatore Vincenzo De Luca ha sottolineato che il disastro nel settore trasporti “è stato causato dalla giunta precedente”. Accuse che l’ex presidente della Campania Stefano Caldoro ha sempre respinto. A sua volta puntando il dito contro l’esecutivo guidato da Antonio Bassolino. Poche settimane fa, nel corso di una conferenza, Caldoro ha detto la sua: “Il governo commissari Eav e le società regionali dei trasporti pubblici. Non è possibile assistere inermi al fallimento delle aziende che noi avevamo salvato e che oggi rischiano la deriva”. De Gregorio gli ha risposto con un post: “Ci vuole un bel coraggio. Ci lascia un’azienda con oltre 700 milioni di euro di debiti, nessun treno entrato nei suoi cinque anni di governo, nessun investimento, servizi tagliati, cantieri bloccati, 2700 contenziosi”.
IL FUTURO. Il presidente dell’Eav ora guarda al futuro: “Per quanto riguarda il servizio – racconta – esiste un piano della nuova giunta di circa 100 milioni di euro di investimenti in manutenzione straordinaria e sicurezza”. Ma che cosa serve per recuperare un ritardo di due decenni? “Cinque anni e un aiuto serio anche da parte del governo Renzi”. Mentre per rilanciare gli investimenti e avere un servizio migliore nel futuro “occorre un impegno complessivo tra Stato e Regione – spiega il presidente dell’Eav- superiore al mezzo miliardo di euro”. Una montagna di denaro, ma non c’è scelta. “Non possiamo negare il diritto alla mobilità per i cittadini della Campania – dice De Gregorio – L’Eav è un’emergenza civica e sociale, rilanciare il servizio è un dovere verso la dignità delle persone”.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - "L'impegno di Danone per far conoscere alle persone l'importanza di un microbiota in salute nasce 35 anni fa, quando lanciammo Activia, un prodotto che ha la vocazione di migliorare il benessere intestinale di tutti gli italiani. Oggi diamo un'accelerazione a questo impegno grazie alla nuova campagna con la quale lanciamo un nuovo strumento: un questionario online molto semplice, creato su basi scientifiche e in grado di dare un risultato, una specie di assessment, sullo stato di salute del microbiota intestinale dei rispondenti". Così Yoann Steri, digital & data director di Danone Italia, in occasione dell'evento 'Innovazione e benessere: il microbiota al centro', organizzato dall'azienda, illustra l'iniziativa del questionario online validato scientificamente da Giovanni Barbara, tra i massimi esperti di microbiota, che analizza lo stato del microbiota intestinale e consente, in modo semplice, di indicare come le abitudini alimentari e, in generale, lo stile di vita influenzano lo stato del microbiota.
"Attraverso il questionario, il rispondente può avere indicazioni e risultati che gli permettono di migliorare il suo stato di salute attraverso l'analisi di diversi fattori, come lo stress, l'attività fisica, la qualità del sonno e la nutrizione, in cui Activia ha un ruolo molto importante", conclude.
Roma, 25 feb (Adnkronos) - "A due anni dalla tragedia di Cutro, parteciperò questa notte alla veglia sulla spiaggia di Steccato di Cutro e alle varie iniziative promosse dalle associazioni della società civile che ringrazio per l’impegno quotidiano". Lo dice il deputato Paolo Ciani, segretario di Democrazia solidale e vicecapogruppo del Pd-Idp, sull’anniversario della tragedia di Cutro.
"Ricordare le oltre cento persone che andavano protette e invece sono morte sulle nostre coste è un dovere, anche perché ancora devono avere giustizia; così come è un dovere denunciare le politiche sulle migrazioni messe in campo da questo governo, che osteggiano il soccorso in mare e di fatto considerano la vita dei migranti, vite di scarto", prosegue Ciani.
"Gli inutili e costosi centri in Albania sono il monumento eretto con le tasse degli italiani per mostrare questa logica. Noi vogliamo contrastare in ogni ambito la “cultura dello scarto” e non ci rassegniamo alla logica e alla narrazione del “migrante invasore”. Proponiamo l’implementazione di ingressi legali, accoglienza diffusa, investimenti sull’integrazione, corridoi umanitari per situazioni di vulnerabilità, tutela dei diritti umani. Le persone migranti non sono nemici; il dieci per cento della nostra popolazione non ha cittadinanza italiana: basta dipingerli come “il nemico'", conclude.
Londra, 25 feb. (Adnkronos) - Famiglia reale al completo per le celebrazioni del Giorno della Vittoria in Europa. Re Carlo, la regina Camilla, il principe William e la principessa Kate Middleton si riuniranno per guidare a maggio la nazione nell'80mo anniversario del VE Day. Le celebrazioni, che commemorano la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, sono destinate a essere un momento clou del calendario reale, con i Windsor impegnati in una serie di eventi in onore degli eroi di guerra della nazione.
L'occasione più significativa? Un omaggio ai caduti durante un servizio del Ringraziamento presso l'Abbazia di Westminster l'8 maggio. Oltre ai sovrani e al principe e alla principessa del Galles, ci saranno anche il principe Edoardo e Sophie e si prevede che la duchessa di Edimburgo renderà omaggio, insieme al primo ministro Keir Starmer, ai veterani e alle loro famiglie. Secondo The Express, re Carlo è "determinato a rendere omaggio ai nostri eroi di guerra", mentre continua la sua lotta contro il cancro. Alcune fonti hanno ipotizzato che Sua Altezza Reale potrebbe inviare un messaggio personale di ringraziamento alle forze armate della nazione.
Starmer ha definito le celebrazioni un'opportunità per "rendere orgogliosa quella generazione". Una parata di veterani si farà strada dall'Abbazia di Westminster, passando per il famoso balcone dove Winston Churchill annunciò la fine della guerra in Europa, fino alla Horse Guards Parade, dove saranno accolti da un sorvolo della Raf e delle Red Arrows. È previsto anche un concerto presso Horse Guards e re Carlo guiderà i reali anziani per le commemorazioni al Cenotafio.
Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - "Abbiamo imparato a conoscere il microbiota solo negli ultimi vent'anni grazie alla metodologia nuova che possiamo applicare per identificarlo. Il microbiota è un vero e proprio organo che vive dentro di noi, soprattutto nell'intestino, ed è in grado di controllare tantissime funzioni, non solo quelle intestinali, ma anche quelle di tanti altri organi come il cervello, il cuore, il rene e il fegato". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Giovanni Barbara, professore di Gastroenterologia dell'università degli studi di Bologna e direttore dell'Uoc di Gastroenterologia ed epatologia all'Irccs policlinico Sant'Orsola di Bologna, all'evento 'Innovazione e benessere: il microbiota al centro' organizzato oggi a Milano da Danone, durante il quale sono stati presentati i risultati inediti della survey che ha indagato il rapporto tra italiani e benessere intestinale.
"Per mantenere in salute il microbiota dobbiamo prima di tutto essere attenti ad avere un'alimentazione corretta - spiega Barbara - essendo l'alimentazione uno dei principali fattori che modula il microbiota intestinale. E' importante mangiare molta frutta e verdura, alimenti di cui il nostro microbiota si nutre e grazie ai quali cresce".
Nell'illustrare i segni clinici e i campanelli d'allarme dei disturbi a cui prestare attenzione e che potrebbero derivare da una disbiosi, l'esperto ricorda che "circa il 40% della popolazione globale nel mondo soffre di almeno un disturbo gastrointestinale, che sia dello stomaco o dell'intestino. I sintomi più comuni che si correlano a un'alterazione del microbiota intestinale sono il gonfiore addominale e le alterazioni delle modalità di evacuazione. E' necessario però prestare attenzione perché - avverte Barbara - il microbiota è un organo che coinvolge tutti gli organi e tutti i tessuti, quindi a volte anche un mal di testa oppure la pressione alta possono essere i campanelli d'allarme di un'alterazione del microbiota".
Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - "L'efficacia del vaccino contro l'Herpes zoster è molto alta, raggiunge l'87,7% dopo 11 anni, un dato molto importante e almeno non comune relativamente alla prevenzione vaccinale".
Lo ha detto Sara De Grazia, direttore medico area vaccini Gsk, intervendo all'incontro organizzato oggi a Roma da Gsk in occasione della Settimana della prevenzione dal Fuoco di Sant'Antonio, in programma dal 24 febbraio al 2 marzo.
E sulla formulazione del vaccino anti Herpes zoster, De Grazia ha sottolineato che si tratta di "un vaccino costituito da due componenti fondamentali: da una parte l'antigene, quindi la porzione che deriva dal virus della varicella che è in grado di stimolare il sistema immunitario e quindi dare la protezione, dall'altra il sistema adiuvante. Quest'ultimo - spiega - rappresenta la parte anche più innovativa del vaccino. Un sistema adiuvante significa un insieme di componenti che vanno a modulare, a supportare la risposta del sistema immunitario, rendendo quindi il vaccino protettivo anche nei confronti di quelle popolazioni che hanno per diversi motivi, per età, per condizioni, per patologie o per trattamenti, un sistema immunitario meno forte, meno efficace, meno in grado di rispondere appunto alla presenza di un antigene. In questo sta appunto la particolare innovatività del vaccino e l'impegno di Gsk - conclude - di sviluppare vaccini che siano sempre i più innovativi e specificamente disegnati nello sviluppo per la popolazione che più ne può beneficiare".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Ormai siamo alle comiche: anche oggi il Consiglio dei Ministri sull’emergenza bollette lo facciamo domani. Nuovo rinvio di Meloni, che ha provato vergogna in prima persona per il decretino che il suo brillante Governo aveva preparato dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"Ora litigano anche tra di loro sulle misure, non hanno idea di che fare, Meloni è alla ricerca di 1 miliardo che si è persa per strada (o in mare, in Albania). Tutti compatti solo quando si aumentano gli stipendi di ministri e sottosegretari".
"Noi -sottolinea il leader M5S- da settimane e con atti ufficiali reiteriamo le nostre proposte al Governo: interventi su Iva, oneri di sistema e fasce Isee; disaccoppiamento del prezzo del gas nel mercato dell’energia; fornitura a prezzo equo dell'energia rinnovabile attraverso l'acquirente unico; tassazione degli enormi extraprofitti delle società energetiche per finanziare sostegni alla fasce medio-basse, incremento delle rinnovabili, introduzione dei prezzi amministrati per i settori strategici e così via. Siamo già oltre ogni ritardo possibile. Le aziende chiudono. Il nostro Paese è spettatore sull'Ucraina, dopo aver buttato soldi in armi mentre gli italiani pagavano di tasca loro questa crisi. L'industria crolla da 23 mesi e torna ai livelli del Covid. Non per colpa di un virus, ma per una schiera di incapaci al Governo".
Roma, 25 feb. (Adnkronos Salute) - "Noi viviamo assieme ai nostri pazienti. E' molto probabile che ci sia un episodio di Herpes zoster, visto che sappiamo che un terzo dei pazienti con età superiore a 40 anni andranno incontro a questa infezione". In questo contesto "penso che il nostro ruolo sia essenziale nel portare i pazienti a una scelta ragionata, convinta, di vaccinarsi, proprio perché siamo loro vicini e inoltre sappiamo quali sono i più fragili, quelli che pagherebbero un costo più alto se andassero incontro a un episodio di zoster, che è un 'incidente' grosso, imprevedibile, ma prevenibile con il vaccino". Lo ha detto Tecla Mastronuzzi, medico di medicina generale di Bari, responsabile nazionale della macroarea Prevenzione della Simg, Società italiana di medicina generale, intervenendo oggi all'incontro organizzato a Roma da Gsk in occasione della Settimana della prevenzione dal Fuoco di Sant'Antonio, in programma dal 24 febbraio al 2 marzo.
Attingendo dalla sua esperienza, Mastronuzzi ricorda "lo sguardo di una paziente, Maria, con un diabete capriccioso, che all'improvviso ha avuto lo zoster e che si sta lamentando molto del suo dolore, che 'brucia' come dice lo stesso nome della malattia, Fuoco di Sant'Antonio. Maria non sa che, come diabetica, ha il 20% delle probabilità di portarsi appresso questo dolore, questo fuoco, questa nevralgia post erpetica, per molti mesi o per la vita; non sa che rischia di essere ricoverata con lo zoster: abbiamo un tasso di 11 ospedalizzazioni ogni 100mila pazienti/anno, significa che in una città come Bari abbiamo 30 ricoveri con zoster, in una regione come l'Umbria più di 700". Il medico le aveva "proposto il vaccino - sottolinea Mastronuzzi - ma era stata esitante, diceva che ci avrebbe pensato, che non era il momento. Questa posizione esitante è di chi non ha consapevolezza di quanto lo zoster sia un incidente grave e imprevedibile, ma prevenibile con un vaccino sicuro, efficace e disponibile per i pazienti, a partire dai 65 anni, e per quelli fragili, che rappresentano la nostra quotidianità. Sono pazienti con diabete, malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, ma anche con malattie più semplici come quelle dermatologiche, che però impiegano, per le cure, farmaci che interferiscono con il sistema immunitario: rischiamo che il paziente sia in qualche modo più predisposto a sviluppare lo zoster".
Si deve inoltre "considerare - conclude - che le medicine a disposizione contro lo zoster, per essere efficaci, devono essere assunte immediatamente, entro le prime 72 ore dall'inizio della malattia e che i risultati sono frustranti. Questi farmaci infatti non interferiscono né sui sintomi, come la nevralgia post erpetica, né sui rischi a lungo termine, come la patologia cardiovascolare".