Settecento milioni di debiti, treni insufficienti e malridotti, pendolari e turisti costretti nei giorni di pioggia a ripararsi con gli ombrelli anche all’interno dei vagoni. E poi ritardi. E assalti dei vandali: se ne contano più di 460 nell’ultimo anno. Oltre alle aggressioni al personale. Tutto questo (e altro) accade in Campania, sui convogli dell’Eav (Ente autonomo Volturno) srl, l’azienda che cura il trasporto ferroviario regionale e incorpora Cumana, Circumvesuviana, Circumflegrea e Metrocampania Nord-est. Sui treni di queste linee viaggiano 50 milioni di passeggeri all’anno. Eppure sono vecchi, in Cumana non ne arriva uno nuovo da vent’anni. “È come se stessimo portando i passeggeri in giro con le Cinquecento degli anni ’60, che si fermano in continuazione” spiega a ilfattoquotidiano.it Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav da quasi sette mesi. Negli ultimi giorni ancora scene di ordinaria follia: un gruppo di vandali ha costretto il capotreno a fermare un convoglio diretto a Sorrento. I balordi sono scesi e hanno tirato pietre contro il treno, ferendo una ragazza. Solo l’ennesimo episodio: il lancio di sassi avviene all’incirca una volta a settimana. È accaduto anche la sera di domenica 13 marzo alla stazione Leopardi. Sul disastro del trasporto in Campania sono aperte varie inchieste. E mentre le precedenti amministrazioni regionali si rimbalzano le responsabilità, i cittadini vogliono capire quanto ancora durerà quest’inferno.
Video di Fabio Capasso
LA QUESTIONE SICUREZZA. Sono mesi che sulla pagina Facebook dell’Eav qualcuno aggiorna gli utenti sulla situazione. Nei giorni di maltempo, per esempio, è capitato che in alcuni convogli piovesse. “Oggi il materiale rotabile, già normalmente critico, è insufficiente. Soltanto 47 treni”. Non scrive un pendolare arrabbiato o un capotreno, ma il presidente stesso: per aggiornare il bollettino di guerra. L’ha fatto anche pochi giorni fa, quando un ragazzo ha aggredito un capotreno ed è stato arrestato. Nell’ultimo anno sono state quasi 40 le violenze ai danni del personale. Tantissimi i treni danneggiati. Prese di mira anche molte delle 78 stazioni, due terzi delle quali è priva di qualsiasi controllo. Alcune sono state saccheggiate, altre sono ostaggio di balordi. E non ci sono le risorse per garantire la sicurezza. “I servizi di vigilanza interni dell’Eav si sono ridotti di circa il 70 per cento in 4 anni” spiega De Gregorio. Tutta colpa del disastro finanziario.
I DEBITI E L’OMBRA DEL FALLIMENTO. L’Eav nasce nel 2012 dalla fusione di tre società: la Sepsa che gestisce la linea della Cumana (verso Pozzuoli e area flegrea), la Circumvesuviana (da Napoli verso Sorrento, Sarno e Baiano), Metrocampania (la linea tradizionale verso Benevento e la nuova linea metropolitana che collega Aversa con Piscinola-Scampia). E dopo il fallimento del 2012 di Eavbus, gestisce anche il ramo trasporto su gomma. “Eav nasce finanziariamente già fallita” racconta il presidente. Tra il 2013 e il 2015 sono stati investiti oltre 300 milioni di euro, ma al 31 dicembre 2015 il debito supera ancora i 700 milioni. “Questo perché sono maturate nuove somme dovute (200 milioni) – dice De Gregorio – per contenziosi con imprese che avevano aperto cantieri, poi chiusi improvvisamente nel 2011 dalla giunta Caldoro”. Secondo il presidente la fusione dei servizi era una cosa utile, ma “quella di aziende finanziariamente disastrate ha determinato un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso”. La società è rimasta in piedi grazie a una legge nazionale del 2013 che ha impedito ai creditori di agire sul patrimonio dell’azienda.
TRENI VECCHI, RITARDI E PROTESTE. I risultati sono nei numeri. Nel 2010 solo la Circumvesuviana trasportava 40 milioni di passeggeri, nel 2014 si è passati 19 milioni con un calo di 21 milioni di utenti. Il motivo? La riduzione delle corse. Erano 132 all’inizio del 2010, 77 a fine 2015. “Sulla Cumana viaggiamo con circa 10 convogli al giorno – spiega De Gregorio – mentre ne occorrono almeno 17 per un servizio efficiente”. Sulla Circum ce ne sono poco più di 50, ma ne servirebbero almeno 70. Un danno per lavoratori, studenti e turisti. Perché questi treni conducono al capoluogo, ma anche a mete come Sorrento e Vico Equense. “Se in Lombardia negli ultimi 20 anni sono arrivati circa 200 treni – ricorda De Gregorio – nella Cumana non se ne vede uno nuovo da oltre 20 anni, in Circum nel 2014 sono arrivati 26 convogli, ma o non funzionano o funzionano male”. Per questo è in fase di definizione un contenzioso con la casa costruttrice per circa 28 milioni di euro, che porterà 21 nuovi Metrostar sui binari entro 24 mesi. Nel frattempo il 2016 è iniziato male. Anzi, peggio. Con la protesta dei capitreno che rifiutavano gli straordinari necessari invece per sopperire alla carenza di personale. Febbraio il mese nero: con il record di 320 convogli fermi in 8 giorni (e il picco di 45 treni soppressi in 24 ore). Il prossimo sciopero proclamato dai sindacati è previsto per il 18 marzo e riguarderà Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana.
L’INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI. Sul fronte investigativo l’ultima novità sull’Eav risale a dicembre. La Corte dei Conti ha accertato un danno di 7,6 milioni di euro: 8 gli indagati citati in giudizio. Il pm Marco Catalano ha analizzato la gestione degli ex vertici della holding e ha scoperto che numerosi incarichi di consulenza erano inutili “oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza”. Tra gli indagati anche Alessandro Rizzardi, già dipendente della società (da cui percepiva una pensione) e poi amministratore unico. Per 8 anni si è conferito da solo un incarico di consulenza per compiti che, secondo il pm, già gli spettavano in quanto amministratore. “Le responsabilità penali e civili le valuteranno i giudici e la Corte dei Conti, che indagano con diversi fascicoli aperti – commenta De Gregorio – mentre quelle politiche vanno valutate dalla politica”. Indagato anche l’ex assessore regionale Ennio Cascetta, oggi collaboratore del ministro Graziano Delrio.
LE RESPONSABILITÀ. “La Regione ha il coordinamento e il controllo della società – continua il presidente – pertanto è certamente corresponsabile, in senso generale, dell’attuale situazione con il management del passato”. Negli ultimi mesi il governatore Vincenzo De Luca ha sottolineato che il disastro nel settore trasporti “è stato causato dalla giunta precedente”. Accuse che l’ex presidente della Campania Stefano Caldoro ha sempre respinto. A sua volta puntando il dito contro l’esecutivo guidato da Antonio Bassolino. Poche settimane fa, nel corso di una conferenza, Caldoro ha detto la sua: “Il governo commissari Eav e le società regionali dei trasporti pubblici. Non è possibile assistere inermi al fallimento delle aziende che noi avevamo salvato e che oggi rischiano la deriva”. De Gregorio gli ha risposto con un post: “Ci vuole un bel coraggio. Ci lascia un’azienda con oltre 700 milioni di euro di debiti, nessun treno entrato nei suoi cinque anni di governo, nessun investimento, servizi tagliati, cantieri bloccati, 2700 contenziosi”.
IL FUTURO. Il presidente dell’Eav ora guarda al futuro: “Per quanto riguarda il servizio – racconta – esiste un piano della nuova giunta di circa 100 milioni di euro di investimenti in manutenzione straordinaria e sicurezza”. Ma che cosa serve per recuperare un ritardo di due decenni? “Cinque anni e un aiuto serio anche da parte del governo Renzi”. Mentre per rilanciare gli investimenti e avere un servizio migliore nel futuro “occorre un impegno complessivo tra Stato e Regione – spiega il presidente dell’Eav- superiore al mezzo miliardo di euro”. Una montagna di denaro, ma non c’è scelta. “Non possiamo negare il diritto alla mobilità per i cittadini della Campania – dice De Gregorio – L’Eav è un’emergenza civica e sociale, rilanciare il servizio è un dovere verso la dignità delle persone”.
Cronaca
Circumvesuviana, voragine da 700 milioni. Pioggia nei treni, ritardi e aggressioni. La denuncia del presidente
Umberto De Gregorio è al vertice dell'Eav, l'azienda che gestisce il trasporto regionale della Campania. Ed è il primo a commentare - anche su Facebook - il disastro di un'azienda al collasso: taglio delle corse, vagoni vecchi di decenni, scioperi. L'anno scorso 460 atti di danneggiamento, 40 aggressioni al personale, passeggeri presi a sassate. "Un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso". Mentre indaga la Corte dei conti, i politici si rimpallano le responsabilità. Da De Luca a Caldoro a Bassolino
Settecento milioni di debiti, treni insufficienti e malridotti, pendolari e turisti costretti nei giorni di pioggia a ripararsi con gli ombrelli anche all’interno dei vagoni. E poi ritardi. E assalti dei vandali: se ne contano più di 460 nell’ultimo anno. Oltre alle aggressioni al personale. Tutto questo (e altro) accade in Campania, sui convogli dell’Eav (Ente autonomo Volturno) srl, l’azienda che cura il trasporto ferroviario regionale e incorpora Cumana, Circumvesuviana, Circumflegrea e Metrocampania Nord-est. Sui treni di queste linee viaggiano 50 milioni di passeggeri all’anno. Eppure sono vecchi, in Cumana non ne arriva uno nuovo da vent’anni. “È come se stessimo portando i passeggeri in giro con le Cinquecento degli anni ’60, che si fermano in continuazione” spiega a ilfattoquotidiano.it Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav da quasi sette mesi. Negli ultimi giorni ancora scene di ordinaria follia: un gruppo di vandali ha costretto il capotreno a fermare un convoglio diretto a Sorrento. I balordi sono scesi e hanno tirato pietre contro il treno, ferendo una ragazza. Solo l’ennesimo episodio: il lancio di sassi avviene all’incirca una volta a settimana. È accaduto anche la sera di domenica 13 marzo alla stazione Leopardi. Sul disastro del trasporto in Campania sono aperte varie inchieste. E mentre le precedenti amministrazioni regionali si rimbalzano le responsabilità, i cittadini vogliono capire quanto ancora durerà quest’inferno.
Video di Fabio Capasso
LA QUESTIONE SICUREZZA. Sono mesi che sulla pagina Facebook dell’Eav qualcuno aggiorna gli utenti sulla situazione. Nei giorni di maltempo, per esempio, è capitato che in alcuni convogli piovesse. “Oggi il materiale rotabile, già normalmente critico, è insufficiente. Soltanto 47 treni”. Non scrive un pendolare arrabbiato o un capotreno, ma il presidente stesso: per aggiornare il bollettino di guerra. L’ha fatto anche pochi giorni fa, quando un ragazzo ha aggredito un capotreno ed è stato arrestato. Nell’ultimo anno sono state quasi 40 le violenze ai danni del personale. Tantissimi i treni danneggiati. Prese di mira anche molte delle 78 stazioni, due terzi delle quali è priva di qualsiasi controllo. Alcune sono state saccheggiate, altre sono ostaggio di balordi. E non ci sono le risorse per garantire la sicurezza. “I servizi di vigilanza interni dell’Eav si sono ridotti di circa il 70 per cento in 4 anni” spiega De Gregorio. Tutta colpa del disastro finanziario.
I DEBITI E L’OMBRA DEL FALLIMENTO. L’Eav nasce nel 2012 dalla fusione di tre società: la Sepsa che gestisce la linea della Cumana (verso Pozzuoli e area flegrea), la Circumvesuviana (da Napoli verso Sorrento, Sarno e Baiano), Metrocampania (la linea tradizionale verso Benevento e la nuova linea metropolitana che collega Aversa con Piscinola-Scampia). E dopo il fallimento del 2012 di Eavbus, gestisce anche il ramo trasporto su gomma. “Eav nasce finanziariamente già fallita” racconta il presidente. Tra il 2013 e il 2015 sono stati investiti oltre 300 milioni di euro, ma al 31 dicembre 2015 il debito supera ancora i 700 milioni. “Questo perché sono maturate nuove somme dovute (200 milioni) – dice De Gregorio – per contenziosi con imprese che avevano aperto cantieri, poi chiusi improvvisamente nel 2011 dalla giunta Caldoro”. Secondo il presidente la fusione dei servizi era una cosa utile, ma “quella di aziende finanziariamente disastrate ha determinato un mostro con un debito enorme e ingestibile e con oltre 2700 contenziosi in corso”. La società è rimasta in piedi grazie a una legge nazionale del 2013 che ha impedito ai creditori di agire sul patrimonio dell’azienda.
TRENI VECCHI, RITARDI E PROTESTE. I risultati sono nei numeri. Nel 2010 solo la Circumvesuviana trasportava 40 milioni di passeggeri, nel 2014 si è passati 19 milioni con un calo di 21 milioni di utenti. Il motivo? La riduzione delle corse. Erano 132 all’inizio del 2010, 77 a fine 2015. “Sulla Cumana viaggiamo con circa 10 convogli al giorno – spiega De Gregorio – mentre ne occorrono almeno 17 per un servizio efficiente”. Sulla Circum ce ne sono poco più di 50, ma ne servirebbero almeno 70. Un danno per lavoratori, studenti e turisti. Perché questi treni conducono al capoluogo, ma anche a mete come Sorrento e Vico Equense. “Se in Lombardia negli ultimi 20 anni sono arrivati circa 200 treni – ricorda De Gregorio – nella Cumana non se ne vede uno nuovo da oltre 20 anni, in Circum nel 2014 sono arrivati 26 convogli, ma o non funzionano o funzionano male”. Per questo è in fase di definizione un contenzioso con la casa costruttrice per circa 28 milioni di euro, che porterà 21 nuovi Metrostar sui binari entro 24 mesi. Nel frattempo il 2016 è iniziato male. Anzi, peggio. Con la protesta dei capitreno che rifiutavano gli straordinari necessari invece per sopperire alla carenza di personale. Febbraio il mese nero: con il record di 320 convogli fermi in 8 giorni (e il picco di 45 treni soppressi in 24 ore). Il prossimo sciopero proclamato dai sindacati è previsto per il 18 marzo e riguarderà Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana.
L’INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI. Sul fronte investigativo l’ultima novità sull’Eav risale a dicembre. La Corte dei Conti ha accertato un danno di 7,6 milioni di euro: 8 gli indagati citati in giudizio. Il pm Marco Catalano ha analizzato la gestione degli ex vertici della holding e ha scoperto che numerosi incarichi di consulenza erano inutili “oltre che conferiti in spregio dei più elementari principi di efficacia, trasparenza, economicità e correttezza”. Tra gli indagati anche Alessandro Rizzardi, già dipendente della società (da cui percepiva una pensione) e poi amministratore unico. Per 8 anni si è conferito da solo un incarico di consulenza per compiti che, secondo il pm, già gli spettavano in quanto amministratore. “Le responsabilità penali e civili le valuteranno i giudici e la Corte dei Conti, che indagano con diversi fascicoli aperti – commenta De Gregorio – mentre quelle politiche vanno valutate dalla politica”. Indagato anche l’ex assessore regionale Ennio Cascetta, oggi collaboratore del ministro Graziano Delrio.
LE RESPONSABILITÀ. “La Regione ha il coordinamento e il controllo della società – continua il presidente – pertanto è certamente corresponsabile, in senso generale, dell’attuale situazione con il management del passato”. Negli ultimi mesi il governatore Vincenzo De Luca ha sottolineato che il disastro nel settore trasporti “è stato causato dalla giunta precedente”. Accuse che l’ex presidente della Campania Stefano Caldoro ha sempre respinto. A sua volta puntando il dito contro l’esecutivo guidato da Antonio Bassolino. Poche settimane fa, nel corso di una conferenza, Caldoro ha detto la sua: “Il governo commissari Eav e le società regionali dei trasporti pubblici. Non è possibile assistere inermi al fallimento delle aziende che noi avevamo salvato e che oggi rischiano la deriva”. De Gregorio gli ha risposto con un post: “Ci vuole un bel coraggio. Ci lascia un’azienda con oltre 700 milioni di euro di debiti, nessun treno entrato nei suoi cinque anni di governo, nessun investimento, servizi tagliati, cantieri bloccati, 2700 contenziosi”.
IL FUTURO. Il presidente dell’Eav ora guarda al futuro: “Per quanto riguarda il servizio – racconta – esiste un piano della nuova giunta di circa 100 milioni di euro di investimenti in manutenzione straordinaria e sicurezza”. Ma che cosa serve per recuperare un ritardo di due decenni? “Cinque anni e un aiuto serio anche da parte del governo Renzi”. Mentre per rilanciare gli investimenti e avere un servizio migliore nel futuro “occorre un impegno complessivo tra Stato e Regione – spiega il presidente dell’Eav- superiore al mezzo miliardo di euro”. Una montagna di denaro, ma non c’è scelta. “Non possiamo negare il diritto alla mobilità per i cittadini della Campania – dice De Gregorio – L’Eav è un’emergenza civica e sociale, rilanciare il servizio è un dovere verso la dignità delle persone”.
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Rom occupano casa popolare: famiglia proprietaria finisce in strada con tre figli. “Lì dentro c’è la nostra vita”
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.