Nel procedimento Ruby ter vanno riscritti tutti i capi di imputazione che riguardano gli episodi di corruzione in atti giudiziari, perché ci sono profili di “indeterminatezza” e “incertezza”. E’ quanto richiesto alla Procura dal gup di Milano Laura Anna Marchiondelli, davanti al quale si sta celebrando l’udienza preliminare a carico di 31 imputati, tra cui Silvio Berlusconi, la giovane protagonista delle £cene eleganti”, l’avvocato Luca Giuliante e una ventina di ‘olgettine’.

Il giudice ha rinviato la decisione, attesa per oggi, sulla richiesta di spostare il procedimento a Roma o a Monza per competenza territoriale avanzata dai difensori del leader di Forza Italia, gli avvocati Franco Coppi e Federico Cecconi e ha, invece, invitato il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio a precisare le contestazioni, 24 in tutto, che riguardano le presunte ricompense con denaro o con altre utilità da parte dell’ex premier alle ospiti delle ‘serate hot’ ad Arcore in cambio del loro silenzio.

I tre magistrati si sono impegnati a riformulare i capi di imputazione e di depositare in cancelleria il nuovo atto per il primo aprile. Poi le accuse riformulate verranno discusse in aula il 15 aprile, data della prossima udienza. Al contempo la difesa del Cavaliere ha assicurato che farà avere in anticipo i propri rilievi scritti, caso mai ce ne fossero.

Come è scritto nelle due pagine lette in aula dal gup Marchiondelli “l’imputazione non appare sufficientemente determinata con riferimento al tempo e al luogo di commissione delle singole corruzioni, atteso che il pm ha genericamente indicato come tempus commissi delicti l’arco temporale oggetto di investigazione, anziché il momento consumativo dei singoli reati di corruzione, individuando indistintamente in Milano il luogo di commissione di tutti i reati in esame”.

In sostanza, ad avviso del giudice, la Procura non ha fornito “precisa indicazione del tempo e del luogo di commissione del reato”, cosa che non ha consentito di arrivare a sciogliere la riserva sull’eccezione di competenza territoriale. E questo perchè il giudice non sarebbe riuscito a comprendere se il pubblico ministero “abbia inteso formulare (…) per ciascun capo d’imputazione un’unica ipotesi corruttiva a pagamenti frazionati (…) oppure una pluralità di fatti corruttivi, uniti dal vincolo della continuazione interna”. Ipotesi, questa, qualcuno tra le difese ha spiegato, che potrebbe comportare la frammentazione del processo in diversi fori sparsi in tutta Italia.

Dunque si ritorna in aula a metà aprile innanzitutto per la discussione sulle nuove contestazioni. Nel caso in cui si dovessero ancora presentare profili di indeterminatezza il rischio è che venga annullata la richiesta di rinvio a giudizio. Altrimenti il gup dovrebbe sciogliere la riserva e decidere il trasloco o meno del procedimento

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