Arrestato dopo quattro mesi di fuga. Salah Abdeslam, l’uomo più ricercato d’Europa, è stato ferito a una gamba e preso dopo un’operazione anti-terrorismo nel quartiere di Molenbeek in Belgio. Dopo essere stato medicato sul posto, l’uomo è stato trasferito in ospedale. Catturati anche quattro complici che si erano asserragliati dentro un appartamento a rue des Quatre Vent. L’ottavo uomo del commando che il 13 novembre scorso ha ucciso 180 persone durante una serie di attentati a Parigi era ricercato da mesi e più volte erano arrivate notizie di suoi avvistamenti: la sua latitanza è stata facilitata anche dai contatti nel quartiere che lo hanno protetto per settimane. Oltre al latitante Salah e al sospetto Monir Ahmed Al Hadj, feriti e arrestati nel blitz, sono stati fermati anche tre membri di una famiglia che ha ospitato il ricercato.
Uno dei primi a confermare la cattura del latitante è stato il segretario di Stato del Belgio per l’asilo e le politiche migratorie Theo Francken che nel tardo pomeriggio su Twitter ha scritto: “We hebben hem” (‘lo abbiamo’). Il presidente francese ha fatto sapere che “chiederà l’estradizione di Abdeslam” e ha aggiunto di essere “sicuro” del buon esito della richiesta mirata a processare in Francia Salah.
L’operazione che ha portato alla cattura di Abdeslam
L’arresto del terrorista è avvenuto nel corso di una maxi operazione – quattro perquisizioni simultanee – delle forze speciali di polizia nella zona. Il quotidiano la Dernière Heure riferisce che ci sono stati spari, anche granate, e una vittima a terra. Il latitante è rimasto ferito a una gamba in uno scontro a fuoco con le forze speciali belghe e si è asserragliato in un appartamento con altre persone. L’edificio al numero 79 della rue des 4 Vents è di proprietà del comune di Molenbeek-Saint-Jean, una delle 19 municipalità di Bruxelles.
Suivi des opérations policières avec le Président de @fhollande Opvolging van de politie acties met Franse president pic.twitter.com/6QX5QAHVWw
— Charles Michel (@CharlesMichel) March 18, 2016
I passanti nella strada hanno sentito le forze speciali al megafono urlare “uscite e arrendetevi“. L’operazione, riferisce Le Soir, sarebbe stata anticipata dal 19 al 18 marzo dopo la fuga di notizie sul ritrovamento delle impronte di Salah nell’appartamento di Forest nel corso del blitz di martedì 16 marzo. La polizia per tutto il pomeriggio ha invitato la popolazione a ritornare e rimanere a casa, e chiesto anche ai media di non diffondere le immagini dell’operazione in corso. Sulla via si trovano una scuola e un asilo. Il premier belga Charles Michel ha lasciato precipitosamente la sede del vertice Ue-Turchia sui migranti.
Il premier belga Michel: “Oltre 100 perquisizioni negli ultimi mesi”. Hollande: “Chiederemo l’estradizione di Salah”
Il premier belga e il presidente della Repubblica francese hanno tenuto una conferenza stampa congiunta al termine delle operazioni. “Chiederemo l’estradizione di Salah”, ha detto François Hollande, “La lotta al terrorismo, a tutte le reti terroristiche, deve essere intensificata, non è il momento di incrociare le braccia”. E ha poi annunciando che sabato 19 marzo al mattino riunirà a Parigi il Consiglio di Difesa, con i ministri competenti per la sicurezza della Francia e i capi di servizi di informazione. “Dalle forze dell’ordine del Belgio è stato fatto un lavoro rimarchevole: potete essere fieri di quanto fatto non solo oggi ma anche in precedenza attraverso la raccolta di informazioni e, da ultimo, con l’operazione condotta a Forest”.
Anche il premier belga Charles Michel si è complimentato con le forze dell’ordine e ha commentato: “Negli ultimi mesi abbiamo effettuato oltre 100 perquisizioni” a Bruxelles “che hanno portato a oltre 60 arresti di sospetti. Le tre persone ricercate sono state arrestate” e al momento non c’è nessun altro da trovare a Molenbeek”. “Da parte degli arrestati”, ha concluso, “c’è stata resistenza armata”. Michel e Hollande hanno anche sentito al telefono il presidente Usa Barack Obama che ha espresso i suoi “complimenti e incoraggiamenti”.
Tensione nel quartiere di Molenbeek contro le forze dell’ordine
Momenti di tensione nel quartiere di Molenbeek, dove Abdeslam è rimasto nascosto per oltre quattro mesi. Nervosismo tra le persone che aspettano di poter rientrare nelle loro abitazioni, situate all’interno della zona off-limits perché teatro dell’operazione antiterrorismo che ha portato alla cattura di Salah Abdeslam. Secondo quanto riferisce il sito del quotidiano Dernière Heure, le forze dell’ordine, dopo essere stato oggetto del lancio di qualche bottiglia, sul finire del pomeriggio si sono trovare a fronteggiare la pressione di alcune decine di persone, soprattutto giovani, ammassate intorno al perimetro della zona di sicurezza. La polizia è riuscita a mantenere la calma, la situazione è rimasta sotto controllo e al momento non sono segnalati altri episodi di scontri.